Il 28 maggio 2016 il presidente della Federazione Russa Vladimir Putin ha visitato il Monte Athos. La visita del Capo dello Stato si è svolta in concomitanza con la celebrazione del millesimo anniversario del monachesimo russo sul Monte Athos.

Al suo arrivo, il Presidente ha visitato Karey – il centro amministrativo del Monte Athos, dove si trovano gli organi elettivi conciliari dell’Athos, in particolare il Sacro Kinot (Protat).

Il Presidente Putin ha partecipato ad un servizio di preghiera nella cattedrale della Dormizione del Protat. Durante il servizio hanno pregato il protoepistat del Monte Athos, lo starets Paulos, e i monaci dei monasteri athoniti. Al termine del servizio il Presidente della Federazione Russa si è rivolto ai partecipanti al culto con un discorso di benvenuto.

«Sono qui per la seconda volta e sento un calore e una gentilezza speciale, un atteggiamento migliore non solo per me come capo dello Stato russo, ma anche per il popolo russo nel suo complesso. Sul Monte Athos è molto importante e necessario lo sviluppo del mondo ortodosso. Da questa azione dipende la conservazione dei fondamenti morali della nostra società. E voi siete la principale fonte di questo benessere e di grazia», ha detto il Presidente della Federazione Russa.

Poi Vladimir Putin ha incontrato i membri del Sacro Kinot. L’incontro ha visto la partecipazione del Presidente della Grecia, Prokopis Pavlopoulos, e del presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca, metropolita Hilarion di Volokolamsk.

Nel suo discorso, il Capo dello Stato russo ha sottolineato il ruolo cruciale del Monte Athos nella conservazione delle tradizioni spirituali ortodosse. Il capo di Stato ha detto: «Caro Signor Presidente! Reverendi e cari padri!

Sono molto felice di visitare il Monte Athos. Nella tradizione ortodossa esso, come è noto, è considerato il luogo prediletto della Madre di Dio, pertanto tutti coloro che vengono in questa terra per pregare sinceramente, provano un sentimento speciale.

Il Signor Presidente [della Grecia] ha detto che la Sacra Montagna è un centro unico dell’Ortodossia e del cristianesimo. Per più di mille anni ha conservato con cura e accresciuto le tradizioni spirituali e i nostri comuni valori. Concordo assolutamente che questo ruolo dell’Athos sia molto significativo oggi, quando l’Ortodossia in Russia e in altri Paesi si sta rafforzando. L’Ortodossia si rafforza e con ciò aiuta un gran numero di persone a trovare la forza interiore, comprese le persone che vivono nel nostro Paese, in Russia.

La prima menzione scritta della presenza russa sul Monte Athos risale a un migliaio di anni fa, questo sottolinea ancora una volta l’importanza di questo luogo speciale per la Russia di oggi. Per molti secoli, i fedeli ortodossi del nostro Paese hanno trovato sull’Athos la forza spirituale e la conoscenza.

Nel rilanciare oggi i valori patriottici, la memoria storica, la cultura tradizionale, noi desideriamo consolidare le nostre relazioni con l’Athos. È incoraggiante che ogni anno un numero sempre maggiore di pellegrini provenienti dalla Russia visiti questo luogo, siamo già a più di 11mila all’anno. Vorrei ringraziarVi per la vostra ospitalità e gentilezza, di cui i nostri concittadini sono soddisfatti.

Un’importante testimonianza delle crescenti relazioni tra la Russia e l’Athos è il fatto che diverse reliquie vengano portate nel nostro Paese dal monte Athos per la venerazione dei fedeli. Tra esse, la Cintura della Madre di Dio del monastero di Vatopedi e la mano destra di San Giorgio il Vittorioso del monastero di Xenofonte. Sono state venerate da centinaia di migliaia di ortodossi della Russia. Desidero rivolgere un sentito ringraziamento a tutti Voi. Ci auguriamo che questa alta e nobile missione dei monasteri dell’Athos proseguirà.

Quest’anno si stanno svolgendo gli anni incrociati della Cultura in Russia e in Grecia. Nel corso dei secoli, la comune fede e la simpatia reciproca hanno unito i popoli dei nostri Paesi e, come è stato detto, hanno aiutato i nostri popoli a superare le difficoltà e a vincere. Questo avvenne durante i movimenti di liberazione nei Balcani, e in molte altre fasi della storia del mondo. Questi sentimenti profondi sono stati pienamente accolti dalla generazione dei nostri cittadini.

Sono fiducioso che le relazioni tra la Russia e la Sacra Montagna dell’Athos, e la Grecia in generale, non saranno solo rafforzate, ma il rapporto spirituale e di fiducia continuerà a determinare la natura delle nostre relazioni amichevoli, già tradizionalmente strette.

Cristo è risorto!».

Poi il Presidente della Federazione Russa ha visitato il monastero russo di San Panteleimon sul Monte Athos.

Al monastero, Vladimir Putin è stato accolto da Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill, l’igumeno del monastero di San Panteleimon, archimandrita Ieremija (Alekhin), e i fratelli del monastero.

Al suono delle campane, il Presidente della Russia e Sua Santità il Patriarca Kirill, accompagnati dai monaci si sono diretti alla cattedrale del Grande Martire e taumaturgo San Panteleimon. Nel centro del tempio è stata collocata l’arca con la teca delle reliquie di San Panteleimon, dinanzi alla quale è stato tenuto un servizio di preghiera ai santi russi, che hanno illuminato il Monte Athos.

Durante il servizio ha cantato il coro della fraternità del monastero di San Panteleimon (diretto dallo ierodiacono Sadok).

È stato eseguito il tropario alla Santissima Madre di Dio, a San Panteleimon, al santo principe Vladimir, pari agli Apostoli, e a tutti i santi russi dell’Athos.

Sono state elevate preghiere al Signore per «Sua Santità il Patriarca Bartolomeo di Costantinopoli e Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill, per il Signor Presidente Vladimir Vladimirovich, per il Governo e l’Esercito della nostra Patria».

Dopo il servizio, Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill ha rivolto un discorso al Presidente Vladimir Putin e ai partecipanti al servizio.

Il Primate della Chiesa Russa ha donato al Capo dello Stato un’icona del Grande Martire e Guaritore San Panteleimon.

Il Presidente della Russia si è rivolto ai presenti dicendo:

«Santità! Caro padre Ieremija! Cari padri e fratelli!

Sono felice di visitare nuovamente il monastero russo di San Panteleimon. Storicamente ha svolto e continua a svolgere la sua alta missione spirituale, così cara e vicina agli ortodossi in Russia e in altri Paesi.

Io non ero qui 40 anni fa, come Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’, ma sono stato qui nel 2005, e oggi posso testimoniare che sono avvenuti cambiamenti incredibili, è semplicemente meraviglioso.

Con una sensazione speciale, ovviamente, ho risposto al Vostro invito alla celebrazione del millennio della prima menzione scritta della presenza dei monaci russi sul Monte Athos.

Voglio sottolineare ancora una volta che molto è stato fatto per la preparazione dell’anniversario. È stato attuato un piano generale delle celebrazioni in Russia, in Grecia, sul Monte Athos, per questo penso che tutti noi dovremmo ringraziare il Patriarca ecumenico e la Chiesa greca.

Desidero sottolineare che la Russia e il Monte Athos da tempo hanno stretti legami religiosi. La stessa tradizione dell’Athos ha svolto un ruolo importante nella vita del popolo russo.

E al giorno d’oggi l’interesse della Russia verso l’Athos non si è fermato. Negli ultimi anni, con il concorso attivo della Chiesa ortodossa russa e, naturalmente, prima di tutto con il sostegno e la partecipazione diretta del Patriarca, con l’aiuto di benefattori, di cui il Patriarca di Mosca e di tutta la Russia ha già detto, sono stati effettuati il restauro e la conservazione dei siti storici legati alla presenza russa sulla Sacra Montagna. Sono particolarmente lieto nel vedere restaurato il Vostro monastero.

Sono contento di vedere in buona salute la Vostra Reverenza. Voi avete dato un prezioso contributo al restauro di questa santa dimora, noi abbiamo fatto molto per lo sviluppo del pellegrinaggio dalla Russia.

Tempi difficili ha sperimentato il monachesimo russo sul Monte Athos nel XX secolo, di questo ha appena parlato il Patriarca. Infatti, da diverse migliaia di monaci nel 1913, ne rimasero poche decine.

La prima visita del Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Pimen nel 1972 ha segnato l’inizio della rinascita del monastero di San Panteleimon. In effetti allora era difficile venire qui e ancora di più partire da qui per visitare la Russia. Oggi, molti credenti ortodossi in Russia e in altri Paesi slavi arrivano alla vostra dimora per venerare i luoghi santi dell’Athos. È importante continuare a lavorare insieme per fare tutto il necessario perché questo spazio russo sul Monte Athos continui a rafforzare le anime di tutti i credenti ortodossi.

Vorrei ringraziare Voi, Reverendo padre, e i fratelli del monastero per l’ospitalità e il calore con cui accogliete i nostri connazionali. Voi siete per noi un esempio da seguire per i principi di umanità, bontà e giustizia. Questi valori morali e culturali tradizionali costituiscono un orientamento e un sostegno per tutti noi, sono di grande importanza per il mantenimento della pace, per il rafforzamento della Russia, per preservare l’unità della Chiesa ortodossa russa.

Vorrei augurare prosperità alla vostra dimora, e a tutti Voi lunga vita, buona salute e l’aiuto del Signore.

Cristo è risorto!».

Il Capo dello Stato Russo e il Primate della Chiesa Russa hanno visitato nel monastero di San Panteleimon la chiesa in onore di Sant’Eubule e del Santo Martire Ermolaj – la madre e il maestro spirituale del Grande Martire e Guaritore Panteleimon, dove hanno venerato le sante reliquie.

Nella biblioteca del monastero Sua Santità il Patriarca Kirill e il Presidente Vladimir Putin hanno avuto una conversazione.