Il 9 dicembre 2020, nel giorno della commemorazione di Sant’Innocenzo di Irkutsk, il Presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca metropolita Hilarion di Volokolamsk ha celebrato la Divina Liturgia nella chiesa moscovita dell’icona della Madre di “Gioia di tutti i sofferenti” in via Bolshaya Ordynka.

Hanno concelebrato con il metropolita i chierici della chiesa.

Durante la Liturgia, alla litania di supplica intensa, sono state lette invocazioni speciali in occasione della minaccia di diffusione del contagio da coronavirus.

Alla fine della celebrazione, l’arcipastore si è rivolto ai fedeli con una predica:

“Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo!

Nella lettura evangelica di oggi, il Signore Gesù Cristo ci ricorda che “chi non accoglie il regno di Dio come l’accoglie un bambino, non entrerà in esso”. (Luca 18.17). In che senso vanno intese queste parole? I bambini non sono angeli e quando si parla dell’innocenza dei bambini, quando si dice che sono incapaci di commettere crimini o peccati gravi, è vero, ma allo stesso tempo, ogni bambino ha un’eredità e, nel processo di educazione, ogni bambino apprende non solo cose buone, ma anche quelle cattive.

Quando il Signore ci dice che se non diventiamo come bambini, non entreremo nel Regno dei Cieli, allora, prima di tutto, intende che noi adulti siamo capaci commettere ogni sorta di peccato, abbiamo abitudini peccaminose radicate in noi, mentre i bambini non li hanno ancora. I bambini sono aperti alla percezione del bene e del male, ma istintivamente e naturalmente sono attratti dal bene. E il Signore vuole che anche noi ci comportiamo così, di modo che, vivendo nel mondo e affrontando la scelta tra il bene e il male, ogni volta scegliamo il bene.

La fede dei bambini non è razionale, ma nasce nel cuore. I bambini sono attratti da Dio, perché il loro cuore risponde a una chiamata divina. E il Signore vuole che gli adulti rispondano alla chiamata di Dio così come le fanno i bambini – non per calcolo, non per ragioni razionali, ma con il cuore rivolto al Signore, in modo che i nostri cuori cerchino Dio e i suoi comandamenti.

Ogni persona nella sua vita passa attraverso diverse fasi di sviluppo. All’inizio viene concepita e inizia a crescere nel grembo materno, e i primi nove mesi della sua esistenza sono uno sviluppo graduale fino al raggiungimento dello stato in cui uno può nascere. Quando nasce un bambino, tutti lo percepiscono come l’inizio della vita, ed è vero. Una persona inizia la vita in questo mondo, attraversa diverse età: la tenera età, l’infanzia, l’adolescenza, la giovinezza, poi arriva la maturità, dopodiché gradualmente inizia l’invecchiamento e l’uomo si muove verso un’altra nascita, che è la sua morte. Perché noi crediamo che la morte non sia la fine della vita, ma la nascita alla vita eterna, che è promessa e preparata per ciascuno di noi da Dio stesso. E la qualità della vita eterna dipende direttamente da come abbiamo trascorso la nostra vita terrena in questo mondo.

Se in questa vita noi, come i bambini, ci lasciamo attrarre dal bene, cerchiamo di essere gentili, miti, ci sforziamo di adempiere i comandamenti di Dio, facciamo ogni sforzo per vivere secondo il Vangelo, allora nella vita futura il Signore ci accoglierà così come accogle tutti che gli furono graditi. Un’immagine visibile di un tale incontro dell’anima umana con Dio è l’immagine della Dormizione della Beata Vergine Maria – su di essa vediamo l’anima della Beata Vergine sotto forma di un bambino fasciato, che il Signore Gesù Cristo prende nelle Sue mani. Allo stesso modo, l’anima di ogni persona che ha vissuto secondo il Vangelo ed è morta nella fede viene accolta dal Signore, come un neonato, nel Suo Regno dei Cieli. Il corpo, che ha servito l’anima in questa vita, è affidato alla terra e scompare, non per sempre, ma per essere risorto con l’anima dopo la seconda venuta di Cristo. E l’anima di una tale persona viene messa dal Signore Gesù Cristo nella dimora celeste, preparata per ciascuno di noi dalla creazione del mondo.

Nei giorni del Digiuno della Natività, quando ci prepariamo all’incontro con il Signore Gesù Cristo nascente, riflettiamo sulle parole evangeliche del Signore, sui suoi insegnamenti, che sono rivolti a ciascuno di noi oggi. Ascoltiamo attentamente queste parole divine, cerchiamo di approfondire il loro significato e cerchiamo di applicarle alla nostra vita.

Che il Signore ci guidi lungo il sentiero di questo Digiuno. Chi il Signore ci guidi lungo il sentiero della vita verso il Regno dei Cieli. Amen.

Dio vi benedica tutti! “