“Abbiamo appreso con grande consolazione la notizia, da Lei trasmessa ieri sera, circa l’istituzione di un posto di sicurezza delle forze di pace russe presso il monastero armeno di Dadivank in Artsakh”, ha scritto il Patriarca supremo e Catholicos di tutti gli armeni Karekin II nella lettera del 16 novembre 2020, indirizzata al Primate della Chiesa ortodossa russa . Il capo della Chiesa apostolica armena ha ringraziato cordialmente Sua Santità il Patriarca Kirill di Mosca e di tutta la Rus’, che, rispondendo alla sua richiesta, aveva presentato una petizione alle autorità russe, perché membri del contingente di mantenimento della pace russo potessero aiutare a garantire la sicurezza dell’antico monastero cristiano in questo momento difficile.

“Conoscete bene la storia di questo monastero secolare e la sua importanza nella vita dell’Artsakh. Per il nostro popolo, in lutto per la perdita dei propri cari, la distruzione di città e villaggi, causata dalle azioni militari, nonché per il trasferimento sotto la giurisdizione di Azerbaigian di oltre cento luoghi santi – cappelle e chiese, il Suo passo è un contributo inestimabile nel rafforzarmento della fede del popolo armeno e del suo spirito di speranza nel futuro “, – ha sottolineato il Catholicos Karekin II.
“Siamo fiduciosi che sotto le volte del monastero salvato i nostri credenti pregheranno incessantemente per la salute di Sua Santità, rendendo così omaggio ai Suoi sforzi per la preservazione del comune santuario cristiano”, ha inoltre sottolineato il Capo della Chiesa apostolica armena.

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Come è noto, la Chiesa ortodossa russa sin dall’inizio del conflitto del Nagorno-Karabakh, la cui storia risale a oltre tre decenni fa, ha fatto tutto il possibile, insieme ai leader religiosi di Armenia e Azerbaigian, per favorire la risoluzione del conflitto e il mantenimento della pace nella terra sofferente del Nagorno-Karabakh. Più volte si sono tenuti incontri trilaterali del Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’, del presidente dell’Ufficio dei musulmani del Caucaso e del Patriarca supremo e Catholicos di tutti gli armeni per il mantenimento della pace, che non solo hanno contribuito notevolmente alla cessazione della fase armata del conflitto, ma hanno anche impedito che questi conflitti si trasformassero in uno scontro di carattere religioso.

Il 13 ottobre 2020, Sua Santità il Patriarca Kirill ha rilasciato una dichiarazione in relazione al rinnovemento di scontri armati in Nagorno-Karabakh, osservando, in particolare: “Mi rivolgo a tutti i partecipanti al conflitto con un appello ardente: risparmiate la vita gli uni degli altri. Che il cronometro della lotta sanguinaria si fermi in nome di un futuro pacifico “.