È iniziato il 27 maggio 2016 il pellegrinaggio di Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill sul Monte Athos.

All’aeroporto «Macedonia» di Salonicco il Primate della Chiesa ortodossa russa è stato accolto da: il metropolita Nikodim di Cassandreia; il console generale della Federazione Russa a Salonicco, A.A. Popov; il vice ministro degli Affari Esteri della Repubblica di Grecia, Ioannis Amanatidis; il ministro di Macedonia e Tracia, signora Maria Kollin-Tsaruk; il portavoce del Ministero degli Esteri nel nord della Grecia, Ioannis Vikilidis.

Ad accogliere Sua Santità il Patriarca Kirill al molo di Dafni dell’Athos c’erano il governatore dell’Athos Aristos Kazmiroglu, i rappresentanti del Santo Kinot, lo ieromonaco Paulos, del Monastero di Xeropotamou, e lo ieromonaco Hieronymus, del Monastero di Simonopetra, il capo del gruppo di lavoro del Presidente della Federazione Russa per la preparazione della celebrazione del 1000° anniversario della presenza russa sul Monte Athos e rappresentante plenipotenziario del Presidente della Federazione Russa nel Distretto federale centrale, A.D. Beglov.

Questa è la seconda visita al monte Athos del Primate della Chiesa ortodossa russa in questi ultimi anni. Durante la visita precedente, che ha avuto luogo nel 2013, Sua Santità il Patriarca Kirill ha visitato molti monasteri della sacra montagna.

Il di quest’anno pellegrinaggio è collegato alla celebrazione della presenza del monachesimo russo sul Monte Athos. Dopo la visita al Protat e l’incontro con il Santo Kinot del Monte Athos, Sua Santità il Patriarca è arrivato al monastero russo di San Panteleimon. Secodnoa il programma della visita, il Primate della Chiesa Russa terrà il culto nel Vecchio Rusik e nell’eremo di Ksilurgu, dove è nato e si è sviluppato il monachesimo russo sul Monte Athos. Domenica si prevede che Sua Santità il Patriarca celebrerà la Divina Liturgia nel Monastero di San Panteleimon.

L’Athos è di particolare importanza nella vita spirituale del popolo ortodosso russo. Quest’anno in Russia si celebra il millennio della presenza russa sul Monte Athos. Tra le celebrazioni sono state organizzate mostre, concerti e conferenze con la partecipazione della Chiesa e dello Stato. Grazie alle decisioni prese nel 2011 dal Consiglio di fondazione del Monastero di San Panteleimon sul Monte Athos, guidato dal Patriarca Kirill e dall’allora Presidente russo (ora primo ministro) D.A. Medvedev, nel monastero sono in corso lavori di restauro.

La prima menzione scritta del monachesimo russo sull’Athos risale al 1016. Uno dei documenti conservati nella biblioteca della Grande Laura di Sant’Atanasio dell’Athos contiene la firma di tutti gli igumeni dei monasteri della Santa Montagna, tra cui quella dell’igumeno del monastero russo: «Gerasim – monaco, per grazia di Dio, presbitero e igumeno del monastero russo».

La storia del monachesimo russo sul Monte Athos è associata soprattutto a tre centri spirituali: il Monastero russo della Madre di Dio di Ksilurgu, il Vecchio Rusik e, infine, il Monastero di San Panteleimon (Nuovo Rusik), costruito nel XVIII secolo e divenuto il principale monastero russo sul Monte Athos.

 

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Il Monte Athos è una penisola nel nord-est della Grecia, sporgenza orientale della penisola Calcidica che si protende nel Mar Egeo. La penisola è montuosa, ricoperta da fitte foreste, con innumerevoli anfratti rocciosi. Nella parte sud-orientale della Sacra Montagna sorge il Monte Athos con un’altitudine di 2034 metri sul livello del mare.

Nell’antichità pagana la Sacra Montagna era conosciuta come Apolloniadu (tempio di Apollo), in cima alla montagna si ergeva un tempio di Zeus, chiamato Athos.

I primi monaci del monte Athos erano eremiti. Il monachesimo cenobitico appare con la fondazione della Grande Laura di Sant’Atanasio dell’Athos. Nel IX secolo, uno speciale documento reale ha dato la possibilità ai monaci di possedere la maggior parte del territorio dell’Athos. Con l’aumento dei monaci ebbe inizio il monachesimo slavo-ortodosso: russo, serbo, bulgaro. Secondo un’antica leggenda, nel 422 sul monte Athos si sarebbe recata in visita la figlia dell’imperatore Teodosio il Grande, principessa Placidia, ma le sarebbe stato vietato di entrare nel monastero di Vatopedi da una voce proveniente dall’icona della Madre di Dio. Ebbe così inizio la tradizione che vieta l’accesso delle donne alla sacra montagna, divieto in seguito confermato da regi decreti.

Durante il periodo delle Crociate e della decadenza del potere reale (1204-1261), l’Athos soffrì persecuzione e distruzione da parte del papato. Nel XIV secolo i monasteri distrutti dai latini furono restaurati.

Dopo il 1453, al crollo dell’impero bizantino fece seguito un periodo di dominio turco, ma la Sacra Montagna conservò la libertà della fede ortodossa e l’autonomia, a condizione del pagamento obbligatorio di una tassa. La Russia sostenne economicamente gli abitanti della Sacra Montagna.

Nel 1912 il territorio del Monte Athos divenne parte del Regno greco.

Attualmente, il Monte Athos è una unità amministrativa autonoma all’interno dello Stato greco con il suo centro nella città di Karey, dove si trovano gli organismi amministrativi dell’Athos: il Sacro Kinot, il consiglio della Sacra Epistasia (supervisione), e il governatore dell’Athos.

Il Sacro Kinot, che possiede il potere supremo nella penisola, è composto dai rappresentanti dei venti monasteri presenti su tutto il territorio del Monte Athos. Il Sacro Kinot governa sulla base della Carta del Monte Athos, approvata dalla Costituzione della Repubblica ellenica.

La Sacra Epistasia, organo del potere amministrativo ed esecutivo, è composta da rappresentanti (epistatoi) dei quattro monasteri che amministrano l’Athos (i monasteri sono divisi in cinque quaternioni, che a turno ogni anno compongono la Sacra Epistasia).

Il responsabile dei quattro epistatoi è chiamato «protoepistat» o «protos». Il Protoepistatai è composto dai rappresentanti dei cinque maggiori monasteri: la Grande Laura e i Monasteri di Vatopedi, Iviron, Chilandar e Dionisiou. Per il 2015-16, il protoepistat della Grande Laura è lo starets Paulos.

Il potere secolare sulla penisola del Monte Athos è detenuto dal governatore dell’Athos, il quale sorveglia l’attuazione della Carta della Sacra Montagna (attualmente è Aristos Kazmiroglu).

Il Monte Athos dal punto di vista ecclesiastico è sotto la giurisdizione del Patriarca di Costantinopoli.