Domenica 24 gennaio 2016 i Primati delle Chiese ortodosse locali hanno concelebrato la Divina Liturgia nella chiesa di S. Paolo del Centro ortodosso del Patriarcato di Costantinopoli a Chambésy (Svizzera).

Alla concelebrazione hanno preso parte: Sua Santità il Patriarca Bartolomeo di Costantinopoli; Sua Beatitudine il Patriarca Teodoro II di Alessandria; Sua Beatitudine il Patriarca Teofilo III di Gerusalemme; Sua Santità il Patriarca Kirill di Mosca e di tutta la Rus’, Sua Santità e Beatitudine il Catholicos-Patriarca Elia II di tutta la Georgia; Sua Santità il Patriarca Irinej di Serbia; Sua Beatitudine il Patriarca Daniel di Romania; Sua Santità il Patriarca Neofit di Bulgaria; Sua Beatitudine l’Arcivescovo Chrysostomos II di Cipro; Sua Beatitudine l’Arcivescovo Anastasios di Tirana e di tutta l’Albania; Sua Beatitudine il Metropolita Rostislav delle Terre Ceche e della Slovacchia; con essi hanno concelebrato anche il Metropolita German di Ilia (Chiesa ortodossa di Grecia) e il vescovo Georgij di Semiatycze (Chiesa ortodossa polacca).

Erano presenti al servizio i membri delle delegazioni delle Chiese ortodosse locali.

Dopo la lettura del Vangelo Sua Santità il Patriarca Bartolomeo ha rivolto la propria parola ai partecipanti. “E’ per noi una gioia speciale l’opportunità di testimoniare la nostra unità e l’amore reciproco attraverso l’unico Calice di vita, con cui offriamo il sacrificio incruento del Corpo e del Sangue del Signore per poter portare a compimento il lavoro complesso e di alta responsabilità di questa nostra Assemblea e per il compimento del nostro ministero nel suo complesso”, ha detto tra l’altro il Primate della Chiesa di Costantinopoli.

Secondo il Patriarca Bartolomeo, la Sinassi (riunione) dei Primati delle Chiese Ortodosse, che si tiene in questi giorni, “come un corpo unico, costituisce un’ulteriore prova della unità della Chiesa ortodossa e conferma le parole di San Paolo, Apostolo delle genti, che dice: “Un solo corpo, un solo spirito … un solo Dio e Padre di tutti, che è sopra tutti, fra tutti e in tutti” (Ef. 4: 4-6).

Le preghiere liturgiche sono state pronunciate in greco, arabo e slavo ecclesiastico. I canti sono stati eseguiti in greco e francese.