Il 10 novembre 2012 il Patriarca di Mosca e di tutte le Russie Kirill ha visitato la Tomba della Vergine Maria nei pressi del Giardino del Getsemani a Gerusalemme. Il Primate della Chiesa Russa è stato accolto dall’archimandrita Nektarij, vicario del Patriarca di Gerusalemme al Getsemani, e da rappresentanti del Patriarcato armeno, chierici e numerosi credenti.

Nella Basilica, Sua Santità ha venerato il luogo della sepoltura della Vergine e ha fatto una preghiera con la lettura del Vangelo. Durante il servizio ha cantato il coro del monastero di obbedienza patriarcale Sretenskij di Mosca. Poi Sua Santità si è inchinato dinanzi all’icona miracolosa della Madre di Dio “del Getsemani”.

L’archimandrita Nektarij ha accolto calorosamente il Primate della Chiesa ortodossa russa. Ha chiesto a Sua Santità il Patriarca che i pellegrinaggi aumentino in Terra Santa, dove è nato, ha camminato, ha insegnato, ha sofferto ed è risorto nostro Signore Gesù Cristo. “La Madre di Dio, presso il cui luogo di sepoltura ora ci troviamo, i santi apostoli, i martiri adornano la Santa Chiesa”, ha detto. Il vicario del Patriarca di Gerusalemme al Getsemani ha presentato in dono a Sua Santità una copia dell’icona della Madre di Dio “del Getsemani”.

In risposta, il Patriarca di Mosca e di tutte le Russie Kirill ha detto:

“Il Getsemani è un posto speciale per ogni credente, per tutti coloro che credono nel ministero speciale della Santa Vergine. La sua vita, il suo corpo, la sua anima sono serviti per l’incarnazione del Figlio di Dio. E ora, trovandosi presso suo Figlio, Ella ascolta le preghiere di coloro che si rivolgono a Lei.

Per tutta la vastità della Santa Rus’  i fedeli mantenevano la consapevolezza di essere sotto la protezione speciale della Beata Vergine. Ed è veramente così: nei momenti più importanti, nei momenti più terribili della nostra storia, quando era in gioco la sopravvivenza stessa della Russia, c’è sempre stata qualche immagine della Vergine cui la gente ha rivolto le proprie preghiere; sono queste icone miracolose ad aver liberato la nostra Patria dalla scomparsa. E oggi siamo sicuri che la Beata Madre di Dio è con noi nelle nostre gioie e nelle nostre difficoltà, e all’intercessione della Madre di Dio affidiamo il futuro del nostro Paese.

Così la preghiera che abbiamo elevato qui insieme è particolarmente importante per tutti noi, per la Patria, per la nostra Chiesa”.

In ricordo della visita al Getsemani e della preghiera comune in questo luogo, Sua Santità ha offerto una lampada per la Tomba della Madre di Dio al Monte degli Ulivi.

Poi il Patriarca Kirill e la delegazione che lo accompagna si sono recati all’orto del Getsemani, dove hanno tenuto un servizio di preghiera con la lettura del Vangelo.

 

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Secondo la tradizione delle Chiese d’Oriente, prima della Dormizione della Vergine gli apostoli si riunirono miracolosamente a Gerusalemme dai diversi luoghi in cui predicavano il Vangelo, per dire addio alla Madre di Dio e dare sepoltura al Suo corpo immacolato nei pressi del Getsemani. Così riferisce, in particolare, san Giovanni Damasceno (“Omelia seconda sulla Dormizione”).

Ai piedi del Monte degli Ulivi, dal lato ovest, si trova il giardino in cui Gesù spesso si riuniva con i suoi discepoli (Gv 18, 2). In Oriente, questi giardini sono recintati da muretti a secco fatti di pietre e possono contenere frantoi per le olive. Di qui il nome di questo posto, “Getsemani”,  che significa “frantoio”. Qui, dopo l’Ultima Cena, Cristo è venuto con i suoi discepoli. Qui al termine della preghiera notturna di Gesù è avvenuto il tradimento di Giuda e la cattura di Cristo da parte dei soldati romani (Mt 26, 36-56).

Oggi nel Getsemani ci sono otto alberi secolari. Forse essi furono testimoni della preghiera di Cristo prima della passione.

A nord della basilica e ai piedi del Monte degli Ulivi c’è una chiesa dedicata alla Vergine, secondo la tradizione costruita sopra la sua tomba.

La prima prova scritta dell’esistenza della chiesa sulla grotta sepolcrale della Beata Vergine Maria risale alla fine del VI secolo. Non ci sono informazioni sul fatto che durante l’invasione persiana di Gerusalemme nel 614 il tempio possa essere stato danneggiato, ma è noto che nella seconda metà del VII secolo il tempio aveva una forma circolare e due piani. Il piano terra (cripta) conteneva il sepolcro di Nostra Signora. Nel 1009, durante l’invasione del califfo egiziano al-Hakim, il tempio fu distrutto, ed i crociati, occupando Gerusalemme, trovarono solo rovine. Nel 1130 il tempio a due piani fu ricostruito dai benedettini. Nel 1187, durante l’invasione del sultano dell’Egitto e della Siria Saladino, il piano superiore del tempio fu distrutto e le sue pietre furono utilizzate per la ricostruzione delle mura della città; tuttavia la cripta venne danneggiata solo nelle decorazioni.

Da quel momento, il piano terra del tempio è rimasto in gran parte intatto. Ci sono 48 scalini. Il tempio ha una forma a croce. Nella navata principale c’è la Tomba della Vergine con due ingressi. Dietro l’edicola, c’è l’icona miracolosa della Madre di Dio “del Getsemani”, dipinta da un maestro russo all’inizio del XX secolo.