Il 25 maggio 2012 il Patriarca di Mosca e di tutta la Russia Kirill ha incontrato nella sua residenza presso il monastero di San Daniele di Mosca l’Arcivescovo di Atene e di tutta l’Ellade Hieronymos e la delegazione della Chiesa ortodossa di Grecia che lo accompagna durante il suo viaggio pastorale in Russia.
All’incontro hanno partecipato, in rappresentanza della Chiesa ortodossa russa:  il metropolita Hilarion di Volokolamsk, presidente del Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca, il vescovo Sergij di Solnechnogorsk, capo della Segreteria amministrativa del Patriarcato di Mosca, il vescovo Tikhon di Podolsk, presidente dell’amministrazione finanziaria ed economica del Patriarcato di Mosca, il vescovo Panteleimon di Smolensk e Vjazma, presidente del Dipartimento sinodale per la carità e il servizio sociale, l’archimandrita Aleksij (Polikarpov), vicario del monastero di obbedienza patriarcale di San Daniele, il presidente del Dipartimento sinodale per l’informazione della Chiesa ortodossa russa Vladimir Legoida, il vice presidente del Dipartimento per le relazioni esterne arciprete Nikolaj Balashov, il segretario per i rapporti inter-ortodossi dello stesso Dipartimento arciprete Igor Yakimchuk, il primo vice presidente dell’amministrazione economica e finanziaria del Patriarcato di Mosca hieromonaco Nikodim (Kolesnikov).
La delegazione che ha accompagnato Sua Beatitudine l’Arcivescovo di Atene e di tutta l’Ellade era composta dai metropoliti: Khrisostomos di Dodona, capo del Dipartimento sinodale per i pellegrinaggi; Basilios di Elasson, capo dei servizi economici e finanziari dell’arcidiocesi di Atene; Nektarios di Kerkyra e Paksos; Paulos di Edessa e Glifada; Joel di Almopia e Pella; Epifanios di Thira, Amorgos e Nison; Hierotheos di Zihni e Nevrokopi, Serafim di Kifissia e Antikythira; dal segretario generale del Santo Sinodo della Chiesa dell’Ellade vescovo Gabriel di Daulia; dal vescovo Procopij di Khristianupol, e altri.
Rivolgendosi agli ospiti, Sua Santità ha detto di essere felice di accogliere Sua Beatitudine l’Arcivescovo Hieronymos e la sua delegazione nel centro amministrativo e spirituale della Chiesa ortodossa russa, dove ha sede la residenza ufficiale del Patriarca e del Sinodo. Sua Santità ha esposto ai membri della delegazione greca la storia vibrante e tragica del monastero di San Daniele, il più antico di Mosca, che fu chiuso nel XX secolo, durante la persecuzione della fede, e riaperto alla vigilia della ricorrenza del 1000° anniversario del Battesimo della Russia.
“Mi rallegro per l’opportunità di discutere oggi con voi, Beatitudine, sui problemi di interazione e cooperazione bilaterali”, ha detto, rivolgendosi all’Arcivescovo Hieronymos, il Primate della Chiesa ortodossa russa. Il Patriarca si è soffermato in particolare su un aspetto di queste relazioni che è  la cooperazione nella sfera sociale.
“Abbiamo a cuore i problemi che ora affliggono il popolo greco, e crediamo che la Chiesa debba vivere secondo il principio chiaramente proclamato dall’apostolo Paolo: Se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme”(1 Cor 12, 26) – ha detto Sua Santità. – La solidarietà ortodossa deve essere sentita, in particolare, proprio nelle situazioni difficili. Il nostro Paese in tutta la sua storia, anche nel XX secolo, è passato attraverso molte difficoltà. Sappiamo cosa significhino una profonda crisi economica e il crollo totale dell’economia. In 90 anni siamo passati attraverso questa prova e sappiamo che la crisi non comporta solo un calo nel tenore di vita, ma spesso anche la malattia, la morte e la perdita di posti di lavoro e tante altre cose. Tutto questo abbiamo sperimentato nel recente passato”.
Rilevando che, grazie agli sforzi tempestivi da parte della leadership russa durante la crisi si è riusciti a mantenere gli standard di vita delle persone, Sua Santità ha dichiarato: “Le tragiche conseguenze che ci sono state in altri Paesi, le abbiamo evitate, anche se, naturalmente, c’è stato un rallentamento nello sviluppo economico, e rimane ancora grave il problema della povertà. Ma la Chiesa russa sta sviluppando attivamente il suo servizio sociale per sostenere chi è nel bisogno: esso riguarda, in primo luogo, i senzatetto, gli anziani, gli orfani e quelli i cui guadagni sono al di sotto della soglia di sussistenza. La nostra Chiesa non ha fonti di reddito, come accade per altre Chiese in Europa, non abbiamo nessuna proprietà che genera reddito, non investiamo capitali. La Chiesa Russa opera esclusivamente sulla base delle donazioni che provengono dai fedeli. Naturalmente, la quantità dei fondi in entrata non può essere garantita e dipende dal benessere delle persone, nonché dalla loro disponibilità a sacrificarsi per una buona causa. Ma, per grazia di Dio, vediamo che le persone sono particolarmente sensibili a contribuire all’attuazione dei programmi sociali”.
Il Patriarca Kirill ha dichiarato che la Chiesa russa ha raccolto fondi a sostegno di coloro che hanno fortemente risentito degli effetti della crisi economica greca, ed ha elogiato gli sforzi compiuti dalla Chiesa d’Ellade per aiutare i bisognosi. “Voi sostenete gli affamati, le persone che hanno perso la casa, e tutto questo avviene in un momento in cui la Chiesa ortodossa greca è in circostanze materiali ristrette – ha detto Sua Santità. – Ho esortato i nostri fedeli a condividere l’onere che pesa oggi sulla Vostra Chiesa; sono state raccolte risorse materiali per sostenere il Vostro lavoro sociale in aiuto alle persone colpite dalla crisi. Come risultato, sono stati raccolti 17 milioni di rubli. Vi consegno questi fondi, assicurandovi che continueremo a sostenere al meglio delle nostre capacità i programmi sociali”.
Il patriarca ha parlato anche dell’importanza della collaborazione nel campo del pellegrinaggio: sempre più i russi e i cittadini di altri Paesi, su cui si estende la giurisdizione canonica della Chiesa russa (come Ucraina, Bielorussia, Moldova), visitano la Grecia e i suoi luoghi santi, e i Greci sempre più stanno arrivando in Russia, per rendere omaggio ai luoghi santi della Chiesa russa.
L’Arcivescovo di Atene e di tutta l’Ellade ha ringraziato per l’ospitalità calorosa e fraterna, evidenziando di essere rimasto molto colpito dagli eventi celebrati alla vigilia della Giornata della lingua e cultura slava, tra cui la Divina Liturgia nella Cattedrale della Dormizione, la processione, il momento di preghiera presso la Piazza Rossa, che ha riunito migliaia di persone, l’incontro con i leader del Paese, così come il concerto al Palazzo dei Congressi del Cremlino.
“Il Vostro Paese ha sofferto molto durante tutta la sua storia. Lo stesso può essere detto di noi – ha continuato il Primate della Chiesa d’Ellade. – Avete parlato di come il Vostro popolo è sopravvissuto alle difficoltà degli anni ’90. Ora, a quanto pare, è arrivato il nostro turno. Va sottolineato che noi non ci lasciamo prendere dal panico e teniamo duro, rafforziamo la nostra fede ortodossa e la fiducia in Dio. Per questo saremo in grado di sopravvivere alla crisi”.
Sua Beatitudine ha messo in rilievo le affinità e la comprensione reciproca che nella storia dei loro rapporti hanno mostrato il popolo greco e quello russo. “Un segno di rispetto e di amore per il vostro popolo è stato dimostrato da molti rappresentanti del nostro popolo, sia del clero che della gente comune, che   sono arrivati in Russia e hanno operato per il suo beneficio”, ha detto, testimoniando anche che il ricordo dell’aiuto dei russi ai greci nella loro lotta per la liberazione è vivo e presente.
In accordo con quanto sostenuto da Sua Santità il Patriarca Kirill, il Primate della Chiesa di Ellade, ha espresso la sua convinzione che le parole dell’apostolo Paolo: Se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme, siano ora particolarmente rilevanti per il mondo ortodosso. “Siamo rimasti molto colpiti dalla notizia che la Russia ha attuato una raccolta di fondi per i fratelli bisognosi in Grecia. Si discuterà in merito durante la prossima riunione del Sinodo della Chiesa di Ellade e di tutti i greci”, ha sottolineato.
Nella successiva discussione è stata affrontata una vasta gamma di questioni per l’ulteriore sviluppo dei rapporti bilaterali in vari settori della Chiesa, compresi i servizi sociali, il pellegrinaggio, il trasferimento delle reliquie per il culto, la formazione teologica e le relazioni tra Chiesa e società, Chiesa-stato e attività di informazione. Sono stati affrontati argomenti attuali concernenti la cooperazione pan-ortodossa.
Al termine dell’incontro, Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Russia Kirill ha consegnato ai membri della delegazione greca doni e riconoscimenti della Chiesa ortodossa russa. L’Arcivescovo di Atene e di tutta l’Ellade Hieronymos è stato insignito dell’ordine di San Vladimir (I grado).
Come dono commemorativo, il vescovo Hieronymos ha fatto omaggio a Sua Santità il Patriarca Kirill di un bastone pastorale da vescovo.