Il 3 giugno 2014 si è tenuta a Minsk la prima sessione plenaria del IV Forum cattolico-ortodosso europeo sul tema : “Religione e pluralismo culturale: le sfide per le Chiese cristiane in Europa”.

Il Forum cattolico-ortodosso europeo opera dal 2008. Vi partecipano gerarchi delle Chiese ortodosse e cattoliche in Europa, ecclesiastici e laici. Esso è stato fondato su iniziativa del Cardinal Péter Erdö, Arcivescovo di Esztergom-Budapest e del Vescovo Hilarion di Vienna e Austria (ora metropolita di Volokolamsk, presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca). I temi delle tre sessioni precedenti del forum, che si sono svolte a Trento, sull’isola di Rodi e a Lisbona, sono stati: la famiglia, il rapporto tra la Chiesa e lo Stato, e i problemi della crisi economica e della povertà.

La riunione di quest’anno è stata aperta dal copresidente del Forum da parte ortodossa, il metropolita Gennadios di Sassima (Patriarcato di Costantinopoli). Hanno presentato delle relazioni anche: il Cardinal Péter Erdö, Arcivescovo di Esztergom-Budapest, co-presidente del forum da parte cattolica, il Metropolita Pavel di Minsk e Slutsk, esarca patriarcale di tutta la Bielorussia, il padre domenicano Hyacinthe Destivelle, del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, il teologo H. Tsironis, professore dell’Università Aristotele di Tessalonica (Chiesa ortodossa di Grecia), l’arcivescovo Paolo Pezzi, ordinario della diocesi cattolica della Madre di Dio a Mosca.

Il metropolita Hilarion, Presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca, ha presentato una prolusione dal titolo “Il ruolo dei valori laici e cristiani nella società europea multiculturale di oggi”.

All’inizio del suo intervento, il metropolita ha detto che la vita in un ambiente multiculturale è una situazione normale per la Chiesa fin dalla sua nascita, e che il pluralismo di opinioni e la libertà di discussione e espressione le è da sempre connaturale.

Secondo il metropolita Hilarion, il pluralismo culturale è inseparabile dalla libertà di creatività e la libertà è inseparabile dalla morale; la vera sfida per la coscienza cristiana è che nel nostro tempo viene negata la dimensione morale della libertà in generale e della libertà di creatività in particolare. “Proprio una tale posizione viene associata al concetto di pluralismo culturale, il quale si riduce a una mera diversità di molteplici forme di espressione creativa, mentre si vorrebbe non prendere in alcuna considerazione il loro contenuto”, ha affermato. In questo caso, secondo il metropolita, “il pluralismo culturale si riduce a un elemento dell’ideologia dominante”.

“Noi riteniamo che strappare dalla cultura europea la dimensione morale significa privare gli europei della stessa cultura – ha detto il metropolita Hilarion. – Purtroppo stiamo assistendo all’auto- distruzione della cultura cristiana europea, che viene sostituita da una pseudocultura moralmente neutra, o in molti casi apertamente e provocatoriamente immorale”.

Riguardo al pluralismo religioso, il metropolita ne ha parlato come di una caratteristica del nostro mondo che deve essere assunta come un dato di fatto. “Il vero pluralismo religioso – ha detto – è quell’atmosfera che unisce persone appartenenti a tradizioni religiose diverse, ma che condividono posizioni etiche simili. Non ci può invece essere unità tra chi lotta con il peccato e chi fomenta il peccato e gli si abbandona”.

Il metropolita ha poi sottolineato il fatto che in Europa sono in continuo aumento le pressioni sui cristiani che difendono i valori tradizionali, per esempio nella morale familiare e matrimoniale. La revisione della morale cristiana da parte di molte comunità protestanti rende molto più difficile il dialogo e la testimonianza comune di tutti i cristiani.

“In questa situazione, particolare importanza acquisisce la cooperazione tra cattolici e ortodossi nella tutela della morale cristiana tradizionale”, ha detto il metropolita Hilarion. Egli ha definito un dovere comune la testimonianza dell’immutabilità dei principi etici stabiliti da Cristo e santificati dalla autorità della tradizione secolare della Chiesa.

“Una delle caratteristiche del cristianesimo è la capacità di superare le barriere culturali, e tutti noi siamo chiamati a unire i nostri sforzi per riportare il pluralismo religioso al suo concetto e alle sue forme che ha creato la civiltà europea con la partecipazione diretta delle Chiese cristiane del continente. Proprio il cristianesimo, che in Europa è ancora la religione della maggioranza, è in grado di creare le condizioni per una vera libertà nel campo della cultura e di fare del nostro continente una casa ospitale per persone di altre culture e religioni”, ha detto in conclusione del suo discorso il metropolita Hilarion.