Il Metropolita Hilarion interviene all’ apertura del convegno “San Nicola del Giappone e Sant’Innocenzo di Mosca: la cultura dei popoli della Russia, del Giappone e dell’America”
Un convegno internazionale internazionale intitolato “San Nicola del Giappone e Sant’Innocenzo di Mosca: la cultura dei popoli della Russia, del Giappone e dell’America” è iniziato l’8 novembre all’Ambasciata della Federazione Russa in Giappone. È dedicato al 220° anniversario della nascita di Sant’Innocenzo (Veniaminov), metropolita di Mosca, l’apostolo della Siberia e dell’America e padre spirituale di San Nicola, l’apostolo del Giappone. La conferenza è organizzata dal Ministero per la Cultura della Federazione Russa nel quadro del progetto “Le stagioni russe”, con il sopporto del Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca e con il contributo della missione diplomatica in Giappone, nonché della rappresentanza edochiana dell’Agenzia federale russa per gli affari CSI, per i connazionali che vivono all’estero e per la cooperazione umanitaria internazionale (Rossotrudnichestvo).
L’Ambasciatore straordinario e plenipotenziario della Federazione Russa in Giappone, E.V.Afanasiev, si è rivolto ai partecipanti, sottolineando l’importanza di questo progetto, destinato a mettere in rilievo i fondamenti spirituali dei rapporti tra la Russia e il Giappone.
Metropolita Hilarion di Volokolamsk, Presidente del Dipartimento per le relazionie eclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca, ha aperto la conferenza con una relazione intitolata “San Nicola del Giappone e Sant’Innocenzo di Mosca – santi che legano i popoli”.
Rivolgendosi ai presenti, Sua Eminenza ha sottolineato:
“L’incontro odierno permette di ritornare alle sorgenti spirituali dei rapporti tra la Russia, il Giappone e l’America, i paesi della regione Pacifica; rapporti che sono fondati sulla fede ortodossa, portata in questa parte del mondo dai missionari russi.
Il nostro incontro si svolge in Giappone nell’anno del 220º anniversario della nascita di un figlio fedele della Chiesa ortodossa russa, un grande missionario, chiamato apostolo della Siberia e dell’America per il suo lavoro missionario, Sant’ Innocenzo di Mosca. È stato Sant’ Innocenzo, che dopo quarant’anni del suo servizio apostolico è riuscito a mostrare all’ allora ventiquattrenne ieromonaco Nicola (Kasatkin), in che direzione lavorare, su che cosa concentrarsi nel proprio ministero, perché il servizio al popolo giapponese dia buoni frutti.
Sant’Innocenzo iniziò il suo cammino missionario nell’anno 1823, quando era ancora sposato. Allora il prete Ivan Veniamonov, non temendo le difficoltà, si recò, insieme alla sua famiglia, nel lontano continente nordamericano per evangelizzare la popolazione locale. Il Signore gli ha dato non solo sette figli, ma anche decine di migliaia di figli spirituali, da lui illuminati con la luce della fede di Cristo.
Predicando il Vangelo tra le minoranze etniche, nello stesso tempo studiava le loro culture e le loro lingue, la loro vita quotidiana e le loro religioni, e così creò sulla base dell’alfabeto cirillico l’alfabeto aleutino, scrisse il primo dizionario aleutino, formulò le basi della grammatica di questa lingua e tradusse in aleutino il Vangelo, il catechismo con delle preghiere e i canti ecclesiastici più importanti.
Dopo la morte della moglie l’arciprete Ioann Veniaminov nell’anno 1840 divenne monaco con il nome di Innocenzo e fu successivamente ordinato vescovo, continuando il servizio di evangelizzazione dei popoli della Kamčatka, delle isole Aleutine, dell’America del Nord, della Jacuzia e della regione di Chabarovsk. Dedicò più di mezzo secolo alle fatiche apostoliche nelle dure condizioni del Nord, correndo grandi pericoli per la vita.
Il metropolita Hilarion ha messo in luce la fedeltà di Sant’Innocenzo alla chiamata missionaria fino alla fine della sua vita: “ Aveva più di settant’anni, quando fu trasferito nella diocesi di Mosca, ma anche lì non abbandonò la sua cura per la missione. Grazie al supporto del santo nel 1870 fu fondata la missione ortodossa in Giappone con a capo l’archimandrita Nicola (Kasatkin), in seguito canonizzato. Nello stesso anno su domanda del metropolita Innocenzo furono fondate la diocesi di Jakutsk e di Viljujsk, insieme a quella delle isole Aleutine e dell’ Alaska. Sant’Innocenzo capiva la necessità del servizio episcopale nei nuovi territori missionari, sui quali veniva costruito l’invisibile edificio della Chiesa di Cristo, e perciò lavorava per la fondazione di una diocesi anche in Giappone e per la nomina dell’archimandrita Nicola (Kasatkin) come vescovo di quest’ultima, però morì pochi mesi prima di vedere i suoi lavori coronati dal successo nel 1879.
Parlando della vita dei due santi, il Presidente del Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca ha sottolineato il loro contributo alla conoscenza scientifica della cultura e delle tradizioni dei paesi dove il Signore li mandò a predicare la parola di Dio. “ San Nicola in una lettera a Sant’ Innocenzo scriveva: “Da molti anni mi attrae la scienza – la storia e la letteratura giapponese, che sono tesori ancora non toccati: si può prenderli a manciate, ma saranno lo stesso cose nuove ed interessanti per l’Europa. Così, il lavoro non sarà invano”. Infatti, i lavori di San Nicola sono diventati una novità nell’orientalistica russa e un salto di qualità per le ricerche di quell’epoca”, ha notato il metropolita.
Però la predicazione era una priorità assoluta, ha sottolineato il metropolita: “San Nicola faceva tutto ciò che era possibile, ma anche ciò che pareva impossibile perché i giapponesi creassero un loro mondo spirituale, una loro chiesa. In questo suo desiderio si vede la continuità con la scuola missionaria di Sant’Innocenzo (Veniaminov), i tratti caratteristici della quale erano apertura, accessibilità, semplicità della comunicazione e tolleranza in relazione alla gente, nonché voglia di dare spazio alla sua creatività e alle sue idee.
Il metropolita Hilarion ha concluso il suo intervento citando le parole del Patriarca di Mosca e di tutte le Russie Sergij Stragorodskij che a suo tempo ha servito alla missione ortodossa in Giappone: “L’ortodossia è il cristianesimo nella sua pienezza e semplicità. Come un dono del cielo, e non della mente umana, è più alta del mondo e non è influenzata da quest’ ultimo, ma anzi vuole farlo rinascere tramite se stessa. Dunque, anche qui, in oriente, può senz’altro diventare parte della coscienza nazionale, come è riuscita a farlo in Europa, essendo diventata la fede greca o la fede russa è così via; ma solo a condizione che non sia mutata la sua purezza primigenia”.
Sono intervenuti con delle relazioni su diversi aspetti del ministero di San Nicola del Giappone e Sant’Innocenzo di Mosca il Primate della Chiesa ortodossa autonoma giapponese, il metropolita di Tokyo e di tutto il Giappone Daniele; l’arcivescovo di Sendai Serafino; l’igumeno Ioann (Rubin), il rettore del seminario di San Nicola di Ugreša; membri del clero della Chiesa ortodossa autonoma giapponese e delle diocesi della regione di Mosca e di San Pietroburgo, di Ržev e di Kasimov (Chiesa ortodossa russa), nonché insegnanti e collaboratori dell’Istituto dell’Estremo Oriente dell’Accademia delle scienze russa, dell’Università di Tokyo, dell’Istituto dei paesi dell’Asia e dell’Africa presso l’Università di Mosca e dei seminari di San Pietroburgo e di San Nicola di Ugreša.
È stato proiettato un film del metropolita Hilarion sull’Ortodossia in Giappone. Il film e la sua versione giapponese sono stati realizzati grazie al sostegno della Fondazione di beneficenza “San Gregorio il Teologo”.
Il metropolita Hilarion ha conferito a D.M. Šacura, secondo segretario dell’Ambasciata russa, la medaglia della Chiesa ortodossa russa in onore del millenario del transito del trapasso del principe Vladimir, della quale è stato insignito dal Patriarca di Mosca e di tutte le Russie Kirill per il sostegno delle iniziative della Chiesa ortodossa russa, mirate a legalizzare lo status della Chiesa ortodossa cinese.