Il 16 novembre 2014 Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill e Sua Santità il Patriarca serbo Irinej hanno celebrato la Divina Liturgia nella Cattedrale di San Sava a Belgrado.

Hanno concelebrato con i Primati delle due Chiese: i gerarchi della Chiesa ortodossa russa – il presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca, metropolita Hilarion di Volokolamsk, l’arcivescovo Mikhail di Ginevra ed Europa occidentale, il capo della Segreteria Amministrativa del Patriarcato di Mosca, vescovo Sergij di Solnechnogorsk; i gerarchi della Chiesa ortodossa serba – il metropolita Amfilohije del Montenegro e del Mare, i vescovi Laurentij di Šabac, Vasilij di Sremska, Irineij di Bačka, Krisostom di Zvornik-Tuzla, Lukian di Osijek e della Baranja, Pakomij di Vrnjačka, Afanasij di Bihac-Petrovac, Ioannikij di Budimlja-Nikšić, Grigorij di Zahumlje-Erzegovina, Ioakim di Polog-Kumanovo, Mark di Bregalnicka, Feodosij di Raška-Prizren, David di Kruševac, David di Stobi, Ioann di Slavonia, Antonij di Moravica, Arsenij di Toplica, Ieronim di Eger.

Tra i concelebranti c’erano anche il vicepresidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca, arciprete Nikolai Balashov, il segretario generale del Santo Sinodo della Chiesa ortodossa serba, arciprete Sawa Jovic, il rettore della Cattedrale di San Sava, arciprete Radivoje Panic, l’abate della Rappresentanza della Chiesa ortodossa russa a Belgrado, arciprete Vitaly Tarasyev, gli abati dei monasteri serbi, il segretario del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca per le relazioni interortodosse, arciprete Igor Yakymchuk, e molti chierici della Chiesa ortodossa serba.

Al servizio hanno presenziato il Presidente della Repubblica di Serbia, Tomislav Nikolić, il ministro degli Esteri della Serbia Ivica Dacic, il ministro della Giustizia della Repubblica di Serbia, Nikola Selaković, il primo vicepresidente dell’Assemblea Nazionale – il Parlamento della Repubblica di Serbia – Nenad Popović, i membri del governo della Serbia, gli ambasciatori di Russia, Bielorussia e Cipro, il rappresentante dello Stato Maggiore del Ministero della Difesa serbo, il maggiore generale Mladjan Nishevich, il capo cappellano militare del Ministero della Difesa serbo Sladjan Vlaich, i rappresentanti della Chiesa cattolica romana – il nunzio apostolico a Belgrado, monsignor Orlando Antonini, e l’arcivescovo di Belgrado Stanislav Hocevar.

Durante la Liturgia hanno cantato il coro maschile di Belgrado, il coro della Cattedrale di San Sava, i cori «Srbadia» (di Bijeljina, Repubblica di Srpska) e «Obilic» (Belgrado).

Il servizio, al quale hanno partecipato migliaia di fedeli, è stato trasmesso in diretta dalla televisione serba RTS.

Al termine della Liturgia, Sua Santità il Patriarca serbo Irinej ha rivolto un saluto a Sua Santità il Patriarca Kirill e a tutti i partecipanti al culto. Il Primate della Chiesa ortodossa serba ha ricordato i particolari legami spirituali storici tra la Serbia e la Russia. «Non saremmo sopravvissuti durante i tempi difficili, senza l’intervento della Russia zarista e della Chiesa ortodossa russa», ha detto Sua Santità il Patriarca Irinej. Dopo la rivoluzione, la Serbia è diventata una seconda casa per molti immigrati provenienti dalla Russia. Tra questi, c’erano gerarchi di spicco della Chiesa ortodossa russa, importanti figure del mondo scientifico e culturale. Secondo il Primate della Chiesa ortodossa serba, le numerose tombe russe in tutti i territori della Serbia «dimostrano la nostra unità indissolubile».

Sua Santità il Patriarca Irinej ha espresso gratitudine alla Russia e alla Chiesa ortodossa russa «per l’amore disinteressato, dimostrato alla Chiesa ortodossa serba e al popolo serbo durante la recente guerra civile nella ex Jugoslavia». «In particolare, ringrazio per il vostro sostegno nella guarigione delle ferite inferte nella terra del Kosovo e Metohija», ha aggiunto Sua Santità Irinej.

Secondo il Primate della Chiesa ortodossa serba, in Serbia si assiste con dolore al conflitto in Ucraina. «Il nostro popolo si interessa e prega affinché cessino le lotte fratricide in Ucraina e siano guarite tutte le ferite sul corpo della Santa Rus’ di Kiev», ha detto il Patriarca serbo.

Al termine del suo discorso, Sua Santità il Patriarca Irinej ha conferito a Sua Santità il Patriarca Kirill il più alto riconoscimento della Chiesa ortodossa serba, l’ordine di San Sava, I grado, così come un’icona della Madre di Dio, due panagie e una croce pettorale.

Il Primate della Chiesa ortodossa russa ha ringraziato calorosamente Sua Santità e ha rivolto un discorso a tutti i presenti.

Come dono alla Chiesa ortodossa serba, Sua Santità il Patriarca Kirill ha presentato una particella delle reliquie di sant’Alexander Nevskij.

Il Primate della Chiesa ortodossa russa ha donato a Sua Santità il Patriarca Irinej l’icona della Madre di Dio «Gioia e consolazione», così come due panagie e una croce, realizzate in onore del 700° anniversario della nascita di san Sergio di Radonež.

Al termine del servizio, i Primati delle due Chiese e il presidente serbo Tomislav Nikolić hanno visitato la chiesa di San Lazzaro di Serbia, che si trova nella cripta della Cattedrale di San Sava.

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La Cattedrale di San Sava a Belgrado è stata costruita sul luogo del rogo delle reliquie di San Sava da parte delle autorità ottomane nel 1594. La posa della prima pietra è avvenuta all’inizio del XX secolo, ma la fase attiva di costruzione è stata ripresa solo alla fine del 1990.

Gli architetti Alexander Deroko e Bogdan Nestorovich hanno utilizzato lo stile bizantino classico. Il modello si rifà alla Cattedrale di Santa Sofia a Costantinopoli: il tempio corrisponde approssimativamente alle dimensioni della Cattedrale di Santa Sofia, ma ha un diametro maggiore nella cupola, così come una maggiore altezza.

All’interno della cattedrale possono essere accolti fino a diecimila fedeli.

Nei giorni del bombardamento di Belgrado da parte della NATO il 20 aprile 1999, nella Cattedrale di San Sava e poi sulla piazza di fronte ad essa hanno celebrato la Divina Liturgia il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Alessio II e il Patriarca Pavle di venerata memoria.