Il 22 maggio 2014, nel giorno della festa di San Nicola il Taumaturgo, arcivescovo di Myra in Licia, il metropolita Hilarion di Volokolamsk, presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca (Decr) e rettore della Scuola di dottorato e alti studi teologici dei santi Cirillo e Metodio, è arrivato a Tula con la benedizione di Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill.

Il metropolita Hilarion è stato accolto nella cattedrale cittadina della Dormizione dal metropolita di Tula ed Efremov Aleksej, dal decano della cattedrale, arciprete Sergej Rezuhin, e dal vice primo ministro della regione di Tula M.V. Levin. Prima dell’inizio della Divina Liturgia, i gerarchi hanno venerato le reliquie del beato Giovanni di Tula nella chiesa inferiore di Tutti i Santi risplendenti nella terra di Tula.

Durante il servizio nella chiesa superiore della Dormizione della Madre di Dio hanno concelebrato con il metropolita Hilarion il metropolita di Tula ed Efremov Aleksij, il vescovo di Belëv e Aleksin Serafim, e il clero della metropolia di Tula.

Al termine della Liturgia, il metropolita Aleksij ha rivolto parole di benvenuto al presidente del Decr. Nel sottolineare che il metropolita Hilarion era venuto a Tula, con la benedizione del Primate della Chiesa ortodossa russa, per partecipare alla cerimonia di apertura della Giornata della lingua e della cultura slava, il capo della metropolia di Tula ha detto, tra l’altro: «Siamo lieti di avere l’opportunità di svolgere insieme un programma ricco di eventi. Su invito dell’Università statale di Tula, parteciperemo alla VI Conferenza scientifica internazionale sul contributo della Chiesa ortodossa russa alla storia e cultura russa. Oggi, in sua presenza e con la benedizione della Gerarchia della Chiesa, si terrà la prima (e in questo senso storica) riunione del consiglio per l’istruzione teologica regionale, a cui prenderanno parte i rettori degli istituti di istruzione superiore… Oggi lei avrà modo di incontrare i giovani ortodossi – studenti universitari e del nostro Seminario di Tula. E molti altri parteciperanno alla riunione. Ma soprattutto, ancora una volta ringraziamo Sua Santità che ci ha dato la gioia di averla con noi in questa giornata e di pregare insieme. La prego di accettare la nostra sincera testimonianza di amore fraterno».

Dopo aver sottolineato che il metropolita Hilarion veniva a Tula nel giorno della festa di San Nicola, che i residenti della città venerano in modo particolare, il metropolita Aleksej ha presentato in dono all’illustre ospite l’immagine di questo santo, con l’augurio che «la Sua benedizione e le Sue sante orazioni la accompagnino nella vita e nel ministero pastorale».

Prendendo la parola, il metropolita Hilarion ha detto:

 

«Eminenza, caro metropolita Aleksij, Eccellenza vescovo Serafim, cari padri, fratelli e sorelle! Cristo è risorto!

Prima di tutto vorrei trasmettere a lei, Eminenza, e a tutto il suo amato gregge, la benedizione di Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill, che presta particolare attenzione allo sviluppo della vita della Chiesa in tutto lo spazio della nostra Patria, e anche qui nell’antica terra di Tula. L’attenzione di Sua Santità per la terra di Tula si è manifestata soprattutto con la sua nomina, Eminenza, alla guida di questa diocesi, e poi con la creazione della metropolia, che sotto la sua guida oggi si sviluppa e si rafforza.

Lei, caro metropolita, ha percorso un lungo cammino di vita. E’ stato vicario della Laura della Santa Trinità di San Sergio, poi ha servito per molti anni nella terra del Kazakhstan, in condizioni climatiche rigide, in difficili circostanze politiche, superando difficoltà di vario genere. Ed ora lei esercita il suo ministero per il bene della terra di Tula, conosciuta in tutta la Chiesa ortodossa russa. Vorrei augurarle in questo giorno, in cui si celebra la memoria di San Nicola, che noi chiamiamo «modello di fede e di mansuetudine», un cammino episcopale lungo e pieno di grazie.

San Nicola il Taumaturgo insegna a noi gerarchi e pastori della Chiesa ad essere tutti «modelli di fede e di mitezza». Questo significa che in tutte le questioni relative alla conservazione della fede ortodossa, dobbiamo essere fermi, saldi, coraggiosi e senza compromessi. Sempre, quando si tratta di difendere e proteggere la nostra santa fede ortodossa e i suoi dogmi, le nostre posizioni, anche nel dialogo con i cristiani non ortodossi o membri di altre religioni, devono essere ferme, basate sulla Sacra Scrittura e sulla Santa Tradizione della Chiesa. Dobbiamo fare riferimento all’esperienza dei nostri santi russi, compresi i nuovi martiri e confessori russi, che non hanno vacillato di fronte alla persecuzione e al potere ateo. Ma a parte questo, nella nostra vita quotidiana dobbiamo essere mansueti e nei rapporti con gli altri mostrare la mitezza e l’umiltà che ci ha dato il nostro Signore Gesù Cristo e che noi vediamo chiaramente nel volto di San Nicola, così come nell’esperienza di molti santi, compresi i santi della terra russa.

Il Signore ci chiede e si aspetta da noi la combinazione di queste due qualità: avere i piedi ben saldi e senza compromessi nella fede, e la mitezza unita all’umiltà, con cui la testimonianza della fede sarà confermata e rafforzata, perché le nostre parole devono essere parole di saggezza – dobbiamo trasmettere la grazia dello Spirito Santo, con la quale possiamo insegnare.

In questi giorni di Pasqua, che precedono la festa di Pentecoste, aspettiamo anche noi di ricevere la grazia dello Spirito Santo, proprio come duemila anni fa lo Spirito Santo sotto forma di lingue di fuoco discese sugli Apostoli, trasmettendo loro il dono della predicazione (cfr. At 2, 1-4). Dopo la discesa dello Spirito Santo gli apostoli cominciarono a parlare in lingue diverse, giungendo fino agli estremi confini della terra per edificare la Chiesa di Dio.

Questa edificazione della Chiesa continua ancora oggi, sia noi che voi siamo suoi testimoni partecipi: solo negli ultimi 25 anni, da quando abbiamo celebrato il 1000° anniversario del Battesimo della Rus’, nella nostra terra è stato restaurato un gran numero di chiese e monasteri, milioni di persone si avvicinano alla fede.

Questo lavoro apostolico sarebbe stato impossibile senza l’aiuto dei santi di Dio: San Nicola il Taumaturgo, Tutti i Santi in terra russa e, naturalmente, i nostri nuovi martiri e confessori, che, non avendo vissuto sulla terra durante quest’ultimo tempo benedetto, gioiscono in cielo che la Santa Chiesa ortodossa russa, per la quale hanno dato la loro vita, oggi si sviluppa, si rafforza e rinasce in tutto il suo splendore e la sua maestà.

Questa cattedrale della metropolia di Tula è anche uno dei tanti testimoni della rinascita spirituale, che si è diffusa in tutta la nostra terra russa, ed è andata ben al di là dei suoi confini. Siamo lieti che oggi la Chiesa si edifica anche dove non c’erano parrocchie del Patriarcato di Mosca – in Paesi lontani, dove sono arrivati in circostanze diverse i nostri connazionali e dove si creano comunità ecclesiali ortodosse. Tutto questo grande lavoro è sotto il controllo diretto del nostro Patriarca e del Sacro Sinodo. Sua Santità il Patriarca Kirill personalmente presta attenzione ad ogni città, regione, ad ogni Paese in cui ci sono le diocesi e le parrocchie della nostra Santa Chiesa, tra cui questa terra sacra, intrisa del sangue dei nuovi martiri.

Auguro a lei, caro metropolita Aleksij, l’aiuto di Dio, buona salute, la grazia della forza spirituale, che sono necessari per compiere quanto a lei affidato da Sua Santità il Patriarca e dal Sacro Sinodo».

In memoria del servizio comune, io metropolita Hilarion ha donato al metropolita Aleksij una santa Panagia.

Al termine del servizio, i gerarchi hanno visitato la scuola classica ortodossa di Tula – una delle prime scuole primarie ortodosse esistenti. La scuola è stata fondata nel 1992, ora vi studiano 190 allievi e vi lavorano 49 insegnanti. L’istruzione si basa sui modelli educativi standard statali, con un insegnamento di alta qualità unito all’istruzione religiosa e morale in accordo con le tradizioni dell’Ortodossia. Questo sistema educativo mira a far sentire gli studenti eredi di tutta la millenaria storia della Russia e del suo destino, e a dar loro una formazione classica con la quale possano accedere all’istruzione superiore.

Gli studenti della scuola classica ortodossa hanno eseguito per gli ospiti un breve concerto.