Su invito del Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill, il Patriarca di Antiochia e di tutto l’Oriente Giovanni X dal 25 al 30 gennaio 2014 ha compiuto una visita ufficiale alla Chiesa ortodossa russa. Il Patriarcato di Antiochia sta ora vivendo momenti difficili a causa dell’escalation della violenza nella sua terra e delle tragiche conseguenze della crisi politica per il suo popolo. La visita ha permesso alle due Chiese sorelle di poter discutere questioni di attualità relative al loro servizio. Entrambe le chiese convengono in quanto segue:

 

1. La missione più importante della Chiesa nella società è quella di testimoniare in parole e opere l’amore di Dio per ogni essere umano, indipendentemente dalla sua religione o nazionalità. Seguendo le parole di Cristo: «Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio» (Mt 5, 9), noi predichiamo la pace e il rispetto della dignità e dei diritti umani. La misericordia divina è rivolta ad ogni essere umano; per amore divino il Verbo che si fece carne e lo Spirito Santo opera in mezzo a noi. Questo principio fondamentale ispira le due Chiese sorelle nelle loro azioni, nel servizio e nella cooperazione.

 

2. I fedeli di entrambe le Chiese sono rammaricati per gli avvenimenti in Siria, dove non si smette di uccidere e di usare ogni forma di violenza e crudeltà. Noi condanniamo con forza l’uccisione di civili, il loro rapimento e l’esilio forzato.

Le nostre Chiese credono che solo attraverso il dialogo aperto e onesto è possibile garantire una vera pace in Siria, la sua integrità territoriale, l’indipendenza, e assicurare pari diritti e opportunità per i suoi cittadini. Facciamo appello alla comunità internazionale affinché si moltiplichino gli sforzi per ristabilire la pace in Siria, sostenendo il processo iniziato a Ginevra. Una Siria pacifica, in cui si rispetti la diversità nazionale e religiosa, sarà un fattore importante nel processo di pace in Medio Oriente.

Entrambe le Chiese esprimono anche la speranza che tutti i problemi politici in Libano, in Iraq e in altri Paesi del Medio Oriente saranno risolti in uno spirito di pace, e non attraverso l’uso della violenza e sotto la pressione di gruppi estremisti e di azioni terroristiche.

Sottolineiamo che i cristiani del Patriarcato di Antiochia per venti secoli sono vissuti in Medio Oriente e costituiscono una parte integrante della società locale, come suoi cittadini a pieno titolo. Ora è estremamente importante sforzarsi di creare le condizioni in cui l’antica Chiesa di Antiochia possa continuare con successo a esercitare il proprio servizio di salvezza al popolo.

Ribadiamo la necessità di un’azione efficace per l’immediato rilascio di tutti i rapiti in Siria, e in particolare dei nostri amati fratelli, i metropoliti Paulos e Yohanna Ibrahimdi Aleppo, dei sacerdoti, delle monache e delle allieve del monastero di Maaloula.

 

3. Nei colloqui tra le delegazioni delle due Chiese sono stati evidenziati molti settori di cooperazione utili per entrambe le parti. Una di queste aree riguarda gli aiuti umanitari inviati dal popolo russo ai propri fratelli e sorelle in Siria come espressione d’amore, ma anche il rafforzamento delle relazioni tra i fedeli di entrambe le Chiese attraverso l’istruzione teologica, il pellegrinaggio e lo scambio di delegazioni e studenti.

 

4. Le nostre Chiese confermano che è necessario adottare tutte le misure possibili per rafforzare la testimonianza ortodossa nel mondo contemporaneo. L’Ortodossia è chiamata a portare al mondo la ricchezza della sua spiritualità, che si manifesta, tra l’altro, nei metodi di risoluzione dei problemi umani e sociali; è chiamata a aiutare l’umanità a conoscere la gioia portata dal nostro Salvatore. Una condizione importante per rendere questa testimonianza efficace è l’unità ortodossa. Perciò gli incontri a livello pan-ortodosso devono essere preparati accuratamente da commissioni speciali, a cui partecipano i rappresentanti di tutte le Chiese ortodosse. Ciò richiederà un lavoro congiunto delle Chiese ortodosse in uno spirito di amore e di apertura in modo che tutti i problemi che si incontrano possano essere superati.

 

5. Questa visita è stata anche l’occasione per uno scambio di opinioni sullo stato dei rapporti tra i cristiani. Le due Chiese hanno convenuto che è necessario coordinare i propri sforzi per far progredire nella direzione giusta il processo di dialogo e promuovere il ruolo della Chiesa nel mondo contemporaneo.

 

6. Sia la Chiesa di Antiochia, che la Chiesa Russa, hanno esperienza di convivenza con l’Islam. Noi rifiutiamo ogni tipo di estremismo e di incitamento all’odio. Facciamo appello ai cristiani e ai musulmani a lavorare insieme per il bene dei nostri paesi.

 

7. Al fine di testimoniare insieme in spirito e sviluppare ulteriormente le questioni discusse nel corso di questa visita, è stata istituita una commissione speciale per pianificare le azioni future da attuare.

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l Patriarcati di Mosca e di Antiochia hanno istituito una commissione congiunta così composta: per la Chiesa ortodossa antiochena – il rappresentante del Patriarca di Antiochia presso il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’, arcivescovo Nifon di Filippopoli, il vescovo Efrem di Seleucia, l’archimandrita Parfenij (Allat) e il vicepresidente dell’Università di Balamand Georges Nahas; per la Chiesa ortodossa russa – il presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca, metropolita Hilarion di Volokolamsk, il presidente del Dipartimento sinodale per la carità della Chiesa e il servizio sociale, vescovo Panteleimon di Orechovo-Zuevo, il vicepresidente del Decr, arciprete Nikolaj Balashov, il rappresentante del Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ presso il Patriarca di Antiochia e di tutto l’Oriente, igumeno Arsenij (Sokolov).