Il 5 ottobre 2013 presso il palazzo patriarcale di Belgrado, Sua Santità il Patriarca serbo Ireneo ha dato un ricevimento in onore dei Primati e dei rappresentanti delle Chiese ortodosse locali, giunti a Belgrado per partecipare alle celebrazioni del 1700° anniversario dell’Editto di Milano.
Al termine del ricevimento, Sua Santità il Patriarca Kirill ha parlato con i media. In particolare, il Primate della Chiesa ortodossa russa ha parlato del valore storico della promulgazione dell’Editto di Milano:
«Siamo venuti qui in comunione di fede per celebrare un evento di grande importanza storica.
Millesettecento anni fa l’imperatore Costantino e il suo co-reggente Licinio hanno promulgato insieme l’Editto di Milano. Esso è passato alla storia come editto di Costantino perché, poco dopo la pubblicazione di questo documento, Costantino divenne sovrano assoluto dell’Impero Romano.
In realtà, l’Editto ha equiparato i diritti di tutte le religioni dell’Impero Romano, e in questo senso sembra molto moderno. Tutte le religioni avevano uguali diritti, ma l’aspetto più importante del documento riguardava la cessazione della terribile persecuzione, che le autorità romane avevano scatenato sui cristiani. I cristiani sono stati reintegrati nei loro diritti e questo ha reso possibile costruire nuove chiese e sviluppare la vita della Chiesa.
Ed è quello che è accaduto: l’Impero Romano, che si trovava in uno stato di vuoto ideologico e spirituale, è arrivato a capire che senza la dimensione spirituale si è come in un vicolo cieco, che il paganesimo non aveva dato alcuna prospettiva, e quindi le migliori menti dell’Impero Romano si sono convertite al cristianesimo. Così, grazie a Costantino il Grande, sono state gettate le basi dell’Europa cristiana, che esiste ancora, nonostante il desiderio di molti di abbandonare oggi questa base, o addirittura di distruggerla.
In altre parole, dal tempo di Costantino il Grande sono entrate a far parte della vita della Chiesa non solo singole persone, ma la società e la stessa cultura. E questo ha portato sviluppi inimmaginabili, come sappiamo, sia nell’Oriente cristiano, nell’Impero bizantino, che nell’Impero romano d’Occidente.
È stato un evento di portata globale per tutti i cristiani. Ma Costantino il Grande è nato su questa terra, a Niš, la sua città natale. E così Sua Santità il Patriarca serbo Ireneo, che è stato a lungo vescovo di Niš, ha invitato tutti noi per celebrare insieme questa data memorabile nella città di Niš. E i Primati di otto Chiese ortodosse locali con i rappresentanti di tutte le altre sono venuti a Belgrado, per andare poi tutti insieme a Niš per celebrare questa ricorrenza».