Il 23 luglio 2013 il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill ha incontrato nella residenza patriarcale e sinodale nel monastero San Daniele Sua Santità e Beatitudine il Catholicos-Patriarca di tutta la Georgia Ilija II, che si trova  a Mosca a capo della delegazione della Chiesa ortodossa georgiana per partecipare alle celebrazioni del 1025° anniversario del Battesimo della Rus’.

La delegazione era composta dal metropolita Teodore di Akhaltsikhe e Tao-Klardjeti, dal metropolita Gerasime di Zugdidi e Tsaishi, presidente del Dipartimento esteri della Chiesa ortodossa georgiana, dal metropolita Dimitri di Batumi Kobuleti, dal protopresbitero  George Zviadadze, rettore dell’Accademia Teologica e Seminario di Tbilisi, dall’archimandrita David (Chincharauli), dall’archimandrita Vakhtang (Liparteliani), responsabile della cura pastorale della comunità georgiana della chiesa di San Giorgio a Mosca, e dalla monaca Alexandra (Yasybash).

La Chiesa ortodossa russa è stata rappresentata dal presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca, metropolita Hilarion di Volokolamsk, dal vescovo Roman di Yakutsk e Lena, dall-arciprete Nikolaj Balashov, vicepresidente del Dipartimento, dall-arciprete Igor Yakimchuk, segretario per le relazioni interortodosse del Dipartimento, e dal diacono Feodor Shulga, funzionario del Dipartimento.

Sua Santità il Patriarca Kirill ha dato un caloroso benvenuto agli illustri ospiti. Sua Santità ha condiviso i suoi ricordi delle celebrazioni del 1000° anniversario del Battesimo della Rus’, avvenuta 25 anni fa.

«La celebrazione del 1000° anniversario del Battesimo della Rus’ ha segnato l’inizio del tramonto del Governo ateo, non solo in Russia ma anche in quei Paesi che sono stati storicamente ad essa associata e che facevano parte di un unico Stato. Questo è stato seguito dalla rinascita dell’Ortodossia, sia nella Federazione Russa che in Ucraina, Bielorussia, Georgia e negli altri Paesi dell’ex Unione Sovietica, cosicché l’anniversario di oggi in un certo senso è un anniversario comune – segna i venticinque anni da quando è iniziata la rinascita delle nostre Chiese – ha detto il Primate della Chiesa ortodossa russa. – Ci dà l’occasione per ringraziare il Signore di quelle grazie che ci ha donato, per chiedere perdono a Dio per quello che non siamo riusciti a fare in questi venticinque anni, e per pregare insieme per l’ulteriore sviluppo della vita della Chiesa nella Rus’ storica, così come nella Georgia, per portare ulteriori persone alla vita ecclesiale, che oggi più che mai hanno bisogno del sostegno spirituale dell’ortodossia.

Viviamo in un momento molto difficile, un momento di confronto, di tentazioni, un tempo di insorgenza di ideologie anti-cristiane che penetrano nella vita delle persone, nella vita pubblica. Noi siamo testimoni di come sia poco chiara oggi la linea di separazione tra il bene e il male, tra il peccato e la santità, vediamo vari tentativi di giustificare il peccato e l’iniquità a livello della legislazione statale. Abbiamo molti esempi di questo. Quando dico «noi», intendo la Chiesa Ortodossa Una, Santa, Cattolica e Apostolica, che è una e indivisibile. I confini tra noi sono storici, e non ecclesiologici, e quindi noi ci percepiamo l’un l’altro come membri dell’unica Chiesa, come fratelli nel ministero nell’unico episcopato della Chiesa ortodossa, che oggi particolarmente  è chiamata a lavorare per il rafforzamento dell’Ortodossia».

Da parte sua, Sua Santità e Beatitudine il Catholicos-Patriarca di tutta la Georgia Ilija ha espresso la sua gratitudine per l’invito a partecipare alle celebrazioni. «Abbiamo percorso un lungo cammino, quello dello sviluppo della nostra Chiesa, un cammino fatto anche di difficoltà – ha confermato Sua Santità. – Viviamo in un’epoca di globalizzazione, in cui molti valori spirituali e culturali sembrano perdere il loro potere, ma in realtà noi e il nostro popolo possiamo salvarli. La fede, la speranza, l’amore, la nostra cultura, la letteratura – tutto questo deve essere conservato in modo da garantire che la nostra Chiesa e il nostro popolo continuino a  svilupparsi anche in futuro ». Il Primate della Chiesa ortodossa georgiana ha augurato lunga vita al Patriarca Kirill, e prosperità al popolo russo e al Paese.

Poi, in uno spirito di comprensione fraterna, le parti hanno discusso una vasta gamma di argomenti relativi alle relazioni bilaterali e alla cooperazione panortodossa.

Dopo i colloqui, il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill, in considerazione delle opere per il bene della Santa Chiesa e in connessione con il 1025° anniversario del Battesimo della Rus, ha presentato al Primate della Chiesa ortodossa georgiana e ai membri della delegazione alte onorificenze della Chiesa ortodossa russa.

Sua Santità e Beatitudine il Catholicos-Patriarca di tutta la Georgia Ilija II è stato insignito dell’ordine di Gloria e Onore (I grado).

Ai metropoliti Teodore di Akhaltsikhe e Tao-Klardjeti, Gerasime di Tsaishi e Zugdidi, Dimitri di Batumi Kobuleti, è stato conferito l’ordine di San Vladimir (II grado), all’arciprete George Zviadadze, agli archimandriti David (Chincharauli) e Vakhtang (Liparteliani), e alla monaca Alexandra (Yasybash)  l’ordine di San Vladimir (III grado).

Il Patriarca Ilija ha ringraziato il Primate della Chiesa ortodossa russa per gli alti premi e lo ha invitato a visitare la Georgia.

In occasione della ricorrenza, Sua Santità il Patriarca Kirill ha presentato in dono all’illustre ospite una croce pettorale e due panagie, il pastorale e un completo di paramenti. Altri doni sono stati offerti agli altri  membri della delegazione.