Sua Santità il Patriarca serbo Ireneo, in visita alla Chiesa ortodossa russa, ha visitato i santuari della capitale settentrinale della Russia.

Durante il viaggio, Sua Santità è stato accompagnato dai membri della delegazione ufficiale della Chiesa ortodossa serba, dal vescovo Sava di Voskresensk, vicario del monastero stavropigiale Novospasskij di Mosca, dal vescovo Antonij di Moravica, responsabile della Rappresentanza della Chiesa ortodossa serba a Mosca, dal vescovo Amvrosij di Peterhof, rettore delle Scuole Teologiche di San Pietroburgo, dal arciprete Vitaly Tarasyev, responsabile della Rappresentanza della Chiesa ortodossa russa a Belgrado.

Il Primate della Chiesa ortodossa serba ha visitato la Cattedrale di Sant’Isacco, dove ha venerato l’icona miracolosa della Madre di Dio «di Tikhvin». Sua Santità è poi salito sul colonnato della cattedrale e ha guardato la città dall’alto. La visita al tempio è stata guidata dal vice direttore del museo-monumento di Stato «Cattedrale di S. Isacco» E.I. Korčagin. Il Patriarca ha lasciato la cattedrale attraverso le porte occidentali, che vengono aperte solo in occasioni speciali.

Sua Santità il Patriarca Ireneo ha anche visitato la Cattedrale Memoriale del “Salvatore sul Sangue Versato”.

Poi il Primate della Chiesa ortodossa serba e la delegazione da lui guidata sono andati alla Laura di Sant’Alexandr Nevskij. All’ingresso della Cattedrale della Trinità, Sua Santità è stato accolto dal vicario della Laura, il vescovo di Kronstadt Nazarij e dalla comunità monastica. L’illustre ospite ed i membri della delegazione hanno venerato le reliquie di Sant’Alexandr Nevskij e l’icona della Madre di Dio «che allatta» una copia della celebre immagine miracolosa custodita nel monastero di Chilandari sul Monte Athos.
Il vescovo di Kronstadt Nazarij ha rivolto parole di benvenuto agli illustri ospiti . In ricordo della visita al monastero, il vescovo ha offerto a Sua Santità l’icona della Madre di Dio «Pronta ad ascoltare», realizzata per il 300° anniversario del monastero, celebrato quest’anno.

Sua Santità si è inchinato dinanzi all’icona miracolosa. Il Patriarca Ireneo ha detto di aver pregato per il popolo serbo e per la conservazione dei santuari in Kosovo e Metohija. «Un grave pericolo incombe su di noi: i grandi di questo mondo vogliono portare via i santuari al popolo serbo», ha detto, esprimendo la speranza che attraverso le preghiere di tutti i santi che hanno illuminato la terra del Kosovo i serbi ortodossi possano mantenere i loro santuari.

Da parte sua, il vescovo Nazarij ha detto: «Il dolore del Kosovo e Metohija è il nostro dolore. Il simbolo, che ci ricorda la Serbia, è l’icona della Madre di Dio «che allatta».
Poi Sua Santità il Patriarca Ireneo e la sua delegazione si sono recati nella chiesa dell’Annunciazione del monastero di Sant’Alexandr Nevskij e hanno pregato per il riposo di Vasily Petrovič III, metropolita e sovrano del Montenegro, e dell’arcivescovo di Peć e Serbia Vasilij, sepolti in questo luogo; è stata cantata «Eterna Memoria» per i vescovi defunti. Il Patriarca serbo Ireneo ha visitato anche la Necropoli dei maestri d’arte nella Laura.

Lo stesso giorno, il Primate della Chiesa ortodossa serba ha visitato il tempio in onore dell’icona della Madre di Dio «di Smolensk» e la cappella della Beata Xenia di San Pietroburgo, nel cimitero di Smolensk.

Nella chiesa del cimitero, Sua Santità ha incontrato il parroco, arciprete Viktor Moskovskij. Questi ha osservato che fra due anni ricorrerà il 225° anniversario della chiesa nel cimitero di Smolensk, e che quest’anno il mondo ortodosso celebra il 25° anniversario della glorificazione di Santa Xenia di Pietroburgo. Il processo di canonizzazione è stato tenuto durante il Concilio Locale della Chiesa ortodossa russa nel 1988, quando è stato celebrato il 1000° anniversario del Battesimo della Rus’.

Sua Santità ha ringraziato padre Viktor, sottolineando che è la seconda volta che visita questo luogo santo. «In questi tempi difficili, il popolo serbo non si attende tanto l’aiuto dalle persone ma soprattutto quello del Signore e dei santi. Quindi eleviamo preghiere ai santi serbi e con essi ai santi che appartengono al popolo russo, perché sappiamo che i santi russi sono vicini al popolo serbo, e non rifiutano le nostre preghiere», ha detto il Patriarca Ireneo.

Al Primate della Chiesa ortodossa serba è stata presentata in dono l’icona di Santa Xenia di Pietroburgo.

Poi Sua Santità ha visitato il luogo di riposo di Santa Xenia, dove è stata tenuta una preghiera di lode alla celeste patrona della città sulla Neva. Al Patriarca Ireneo e ai membri della delegazione sono state donate alcune pietre dalla prima tomba della santa.