Il 20 agosto 2012 il metropolita Hilarion, Presidente del Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca, ha preso parte a Budapest alle celebrazioni in occasione della festa di Santo Stefano, re d’Ungheria.

La mattina il metropolita ha celebrato la Divina Liturgia nella Cattedrale dell’Assunzione del Patriarcato di Mosca. Alla celebrazione hanno partecipato l’Arcivescovo Feodor di Uzhgorod e Mukachevo (Ucraina), il clero della diocesi ungherese della Chiesa Ortodossa Russa, diversi sacerdoti delle diocesi vicine del Patriarcato di Mosca e della Chiesa Ortodossa nelle terre ceche e in Slovacca. Era anche presente il vescovo Sofronio di Dyulsky della Chiesa Ortodossa Rumena.

Dopo il servizio, il metropolita Hilarion ha trasmesso ai presenti la benedizione di Sua Santità il Patriarca di Mosca. “Sua Santità, che ieri ha concluso il suo pellegrinaggio in Polonia, pregando sul monte Grabarka, e oggi si trova all’arcipelago delle isole Solovki, vi ricorda e prega per voi”, ha detto.

Il Presidente del Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca ha espresso la sua soddisfazione per il fatto che la fede ortodossa continua a crescere e maturare sul suolo ungherese, rilevando tra l’altro:

“Oggi siamo qui riuniti per celebrare la memoria di un grande santo di questa terra, il re di Ungheria santo Stefano (Istvan) , che la Chiesa ha glorificato per la sua fede forte, e per aver indicato all’Ungheria la strada che essa ha percorso per molti secoli, e che, spero,continuerà a percorrere in avvenire. Santo Stefano esortò il suo paese e la sua gente a seguire la strada di Cristo, a vivere secondo i comandamenti del Salvatore. I comandamenti di Cristo continuano ad avere un grande valore e anzi sono particolarmente attuali nell’epoca moderna, quando il mondo sembra imporre a tutti di vivere in un continuo affanno per  le cure e gli interessi terreni.

L’intera cultura moderna, l’intero mondo moderno è fatto in modo che la gente non si ricorda di Dio, dimetica l’esistenza di valori morali assoluti, e ogni morale sembra relativa all’uomo di oggi. Ma noi siamo persone di fede, e sappiamo che il bene e il male non sono categorie astratte. Sappiamo che il bene ha un carattere assoluto, perché proviene dalla Fonte di ogni bene, che è Dio stesso. Sappiamo anche che il male non diventa bene solo per il fatto che qualcuno lo promuove, lo pubblicizza e cerca di presentarlo come se fosse un bene. La difficoltà principale per il cristiano oggi è quella di ricordare la natura assoluta del bene e di non farsi travolgere dai falsi valori promossi dalla cultura e dalla società contemporanea.

Nostro Signore Gesù Cristo ha istituito la sua Chiesa perché essa viva nel mondo, ma nello stesso tempo non sia di questo mondo. Noi viviamo tra le preoccupazioni del mondo, ma non dobbiamo dimenticare la dimensione principale della nostra vita, dimensione che ci lega all’eternità. E ‘ proprio per sviluppare e mantenere sempre vivo il legame con Dio che noi veniamo in chiesa, partecipiamo al culto e riceviamo i sacramenti.

La Chiesa e i suoi santi sacramenti, soprattutto il mistero dell’Eucaristia, ci uniscono a Dio e ci fissano all’eternità. Se preghiamo, se partecipiamo all’Eucarestia, se frequentiamo la chiesa, nessuna tempesta della vita ci farà paura.

Le chiese sono isole di eternità nel mare di questo mondo che passa. Cerchiamo di partecipare sempre, , ogni volta che ne abbiamo la possibilità, ai Santi Misteri di Cristo per dissetarci a questa fonte di acqua  per la vita eterna (cf. Gv. 4. 14). Chiediamo al Signore, alla sua Madre Santissima, al Santo Re Stefano di Ungheria e a tutti i santi, di aiutarci a considerare sempre con responsabilità la nostra vocazione cristiana e a seguire il cammino che ci porterà al regno dei cieli”.

La stessa sera, su invito del cardinale Peter Erdö, arcivescovo di Esztergom e Budapest , il metropolita Hilarion, insieme ad altri rappresentanti delle Chiese ortodosse, ha partecipato alla Messa solenne nella piazza di fronte alla Basilica di S. Stefano, la  cattedrale cattolica di Budapest. Tra i gerarchi ortodossi presenti, Sua Beatitudine Teofilo, Patriarca di Gerusalemme, l’Arcivescovo Aristarco di Konstantin (Patriarcato di Gerusalemme), il Metropolita Arsenios di Vienna (Patriarcato di Costantinopoli). La Messa è stata celebrata davanti a un reliquiario contenente la mano destra di S.Stefano Re, venerato sia dai cattolici che dagli ortodossi.

Dopo il servizio, il metropolita Hilarion si è intrattenuto in un colloquio col Patriarca di Gerusalemme Teofilo.

Poi, nella cripta della cattedrale, c’è stato un ricevimento durante il quale il Cardinale Erdö ha rivolto un discorso di saluto a tutti gli ospiti. Il cardinale ha salutato calorosamente il metropolita Hilarion, dicendo che questi era arrivato a Budapest dalla Polonia, subito dopo la conclusione della visita ufficiale in quel Paese del Patriarca di Mosca e di tutte le Russie Kirill. Il cardinale ha affermato che il messaggio comune per i popoli della Russia e della Polonia, firmato da Sua Santità il Patriarca Kirill e dall’arcivescovo Jozef Michalik, presidente della conferenza episcopale cattolica polacca, è stato un evento di grande importanza per la promozione della riconciliazione tra i cristiani d’Oriente e d’Occidente.