Il 30 luglio ha avuto luogo a Mosca nei locali dell’agenzia stampa Interfax una conferenza stampa sugli esiti della visita del Patriarca di Mosca e tutte le Russie Kirill in Ucraina, svoltasi dal 20 al 28 luglio su invito del Sacro Sinodo della Chiesa Ortodossa Ucraina.

All’incontro coi giornalisti hanno preso parte il metropolita Hilarion, presidente del Dipartimento delle relazioni esterne del Patriarcato di Mosca con l’arciprete Nikolaj Balashov, vicepresidente dello stesso Dipartimento, l’arciprete Vsevolod Chaplin, presidente del Dipartimento sinodale per le relazioni tra la Chiesa e la società, e il Sig. Vladimir Legoida, presidente del Dipartimento di informazione della Chiesa Russa.

Aprendo la conferenza stampa, il metropolita Hilarion ha innanzitutto paragonato la visita del Patriarca in Ucraina di quest’anno con la precedente, avvenuta un anno prima. Tra le precedenti due visite in Ucraina del Patriarca Aleksij II erano intercorsi 17 anni; molti cittadini ucraini sono quindi stati colpiti innanzitutto dall’attenzione nei confronti del Paese dimostrata dal Patriarca Kirill, con due visite così ravvicinate nel tempo. La visita dell’anno scorso avveniva in un momento di instabilità politica per l’Ucraina. Anche allora l’opinione pubblica dimostrò un grande interesse all’avvenimento, ma vi fu anche tensione da parte di coloro che vorrebbero impedire il rafforzamento della Chiesa Ortodossa canonica nel Paese: sia gli adepti di diversi gruppi scismatici, che alcune forze politiche nazionaliste. Anche un anno fa, comunque, nonostante le tensioni, la nota dominante della visita fu l’interesse della popolazione nei confronti del Patriarca. Egli allora affermò pubblicamente di essere venuto in Ucraina non come un ospite, ma come il capo della Chiesa maggioritaria del territorio.

La visita attuale è avvenuta in un contesto politico più sereno. Fin dal primo giorno, rispondendo alla domanda dei giornalisti circa lo scopo della visita, il Patriarca ha affermato che il suo viaggio non aveva nessuno scopo, ma era semplicemente una visita pastorale del capo della Chiesa entro il suo territorio canonico. Il Patriarca ha spiegato di non essere un ambasciatore della Federazione Russa, ma piuttosto un rappresentante della Sacra Rus’, spazio spirituale e culturale che si è formato lungo i secoli, che unisce spiritualmente russi, ucraini e bielorussi e la cui culla è proprio la città di Kiev.

Il metropolita Hilarion ha affermato che il Patriarca ha intenzione di visitare regolarmente l’Ucraina. Un tema costante della visita è stato il superamento dello scisma esistente in Ucraina da circa una ventina di anni, che ha comportato grandi sofferenze per tutto il popolo. Il 26 luglio il Sacro Sinodo della Chiesa Ortodossa Russa, riunito a Kiev, ha rivolto un messaggio agli ortodossi ucraini che si trovano nella condizione di scismatici, con un richiamo a fare ritorno alla Chiesa canonica. Il metropolita Hilarion ha detto che, secondo le informazioni di cui dispone il Patriarcato di Mosca, molti scismatici ucraini desiderano ritornare all Chiesa Ortodossa. Circa i modi secondo i quali la Chiesa Russa accoglierà gli scismatici che desiderano ritornare, il metropolita ha detto che essi dovranno ancora essere stabiliti.

L’arciprete Nikolaj Balashov si è soffermato sulle numerose richieste di ritorno alla Chiesa Russa che il Patriarcato riceve da ortodossi ucraini, e ha ripetuto le parole del Patriarca Kirill, secondo cui la Chiesa Russa, riguardo al superamento dello scisma non ha alcun’altra strategia particolare che quella della preghiera.

L’arciprete Vsevolod Chaplin, presidente del Dipartimento sinodale per le relazioni tra la Chiesa e la società, ha fatto notare che in Ucraina il Patriarca si è incontrato con uno spettro vastissimo di popolazione, dai gerarchi della Chiesa, ai rappresentanti della società civile, della cultura, della politica, ai giovani, ai malati, al mondo del lavoro. Le proteste contro la visita sono state poche e da parte di gruppi marginali; dappertutto, invece, una gran folla di persone di tutte le età e appartenenti a tutti i livelli sociali si è dimostrata interessatissima a incontrare il Patriarca Kirill, a ascoltarne i sermoni, le lezioni e i discorsi, a rivolgergli domande di tutti i tipi.

Rispondendo alla domande dei giornalisti, il metropolita Hilarion ha ancora ribadito che il Patriarca Kirill intende visitare l’Ucraina ogni anno e per l’anno prossimo ha indicato diverse date nelle quali Sua Santità potrebbe volere recarsi in Ucraina. Quanto alle formalità di accoglienza degli ortodossi che si trovano nella condizione di scismatici, il metropolita ha detto che l’atto di pentimento che questo ritorno prevede in nessun caso dovrà essere umiliante, e che la Chiesa Russa equipara il ritorno dallo scisma a quanto dice il Signore nel vangelo di Matteo: “Se un uomo ha cento pecore e ne smarrisce una, non lascerà forse le novantanove sui monti, per andare in cerca di quella perduta? Se gli riesce di trovarla, in verità vi dico, si rallegrerà per quella più che per le novantanove che non si erano smarrite” (Mt 18, 12-13).