Il 25 luglio 2010, appena atterrato all’aeroporto di Kiev, il Patriarca di Mosca e tutte le Russie Kirill si è recato direttamente al monastero delle Grotte. Ad accoglierlo alle porte del primo monastero della Rus’ c’erano Sua Beatitudine Vladimir, Metropolita di Kiev e tutta l’Ucraina, l’arcivescovo Pavel di Vyshgorod, superiore della Laura, l’arcivescovo Antonij di Borisopol’, rettore dell’Accademia teologica di Kiev, e l’intera comunità monastica. Nel monastero e nei suoi dintorni si era raccolta una gran quantità di fedeli laici in attesa del Patriarca.

Il Patriarca è innanzitutto entrato nella chiesa dell’Esaltazione della croce per venerare l’icona della Dormizione della Madre di Dio, cui è dedicato il monastero. Sulla piazza antistante la chiesa, il Patriarca ha incontrato tutti i monaci, coi quali ha fatto una foto in ricordo della visita.

Sua Beatitudine il Metropolita Vladimir ha poi rivolto una parola di saluto al capo della Chiesa Russa, dicendo tra l’altro che, visitando città e campagne, istituzioni culturali e caritative, incontrandosi con la gente, e portando dappertutto un annuncio di pace, amore e unità, il Patriarca dà a tutti un esempio da imitare. “Noi inchiniamo il capo davanti a Lei per la bontà e semplicità che Lei porta a tutti. Che questa sua venuta sia a vantaggio dell’unità dei popoli e delle Chiese. E che i talenti di cui il Signore le ha fatto abbondantemente dono siano sempre a servizio di una fede solida, di una speranza incrollabile, dell’amore cristiano”.

Nella sua parola di risposta, il Patriarca ha detto di essere venuto con grande emozione alla Laura delle Grotte di Kiev, sorgente del monachesimo russo che per più di un millennio ha formato l’immagine stessa della Santa Russia. Ha poi parlato della sua visita in Ucraina, durante la quale è venuto in contatto, oltre che con l’episcopato e il clero ortodosso, anche col mondo della cultura, della politica, del lavoro, trovando dappertutto una grande stima nei confronti della Chiesa Ortodossa Russa. Questa stima, ha fatto notare, è molto importante, se si considera che per tutto il XX secolo “è stato fatto di tutto perché la società laica si allontanasse il più possibile dalla Chiesa, perdesse ogni stima e interesse nei suoi confronti”. Il movimento generale di consolidazione attorno alla Chiesa Ortodossa che si rafforza sempre più in Ucraina testimonia che la Chiesa, oltrepassate le grandi prove del passato, non ha perso il suo potenziale spirituale.

Il Patriarca ha poi costatato che il numero dei monaci è aumentato rispetto alla sua visita precedente, un anno fa. “Vedo i vostri volti gioiosi e sereni e anche questo ci dà sicurezza che il nostro monachesimo, che ha avuto inizio in questo santo luogo, ha la forza spirituale di continuare il proprio servizio per la salvezza di molti”.

Sua Santità ha infine benedetto tutti, augurando la protezione del Signore sulla Chiesa dell’antica Kiev che ha generato la cristianità russa.