“Le tendenze positive che si intravvedevano nel dialogo tra la Chiesa Ortodossa Russa e la Chiesa Cattolica hanno avuto uno sviluppo ulteriore durante l’anno passato – ha dichiarato il Patriarca di Mosca e tutte le Russie Kirill, nel suo intervento alla riunione dell’episcopato russo il 2 febbraio 2010. – Le varie iniziative comuni e i numerosi incontri con rappresentanti della Chiesa Cattolica hanno confermato che le nostre posizioni, relative a molti problemi che la società moderna pone ai cristiani, coincidono. Tra questi: la secolarizzazione aggressiva, la globalizzazione, la perdita di valore delle norme della morale tradizionale”.

Sua Santità Kirill ha fatto notare che, relativamente ai problemi citati, una posizione coerente, e vicina a quella ortodossa, è quella del Papa, Benedetto XVI. “Lo provano i suoi discorsi e le sue encicliche, come anche le posizioni espresse da alti rappresentanti della Chiesa di Roma, coi quali manteniamo i contatti”, ha detto il Patriarca.

La comprensione comune della difesa della dignità dell’uomo in Europa ha avuto chiara conferma, in particolare, durante gli incontri del presidente del Dipartimento delle relazioni esterne del Patriarcato di Mosca, arcivescovo (ora metropolita) Hilarion Alfeev col Papa Benedetto XVI e con diversi responsabili della Curia romana, nel settembre 2009. Un’ulteriore conferma in tal senso ha rappresentato il VI incontro di dialogo teologico tra la Chiesa Ortodossa Russa e la Conferenza episcopale cattolica tedesca nel dicembre scorso.

Nel suo intervento, il Patriarca ha sottolineato che esistono buone prospettive di un’azione comune con i cattolici presso l’ONU, l’Unesco e varie organizzazioni europee. Ciò è dimostrato ad esempio, secondo Kirill I, dalla posizione comune dei rappresentanti ortodossi e cattolici alla tavola rotonda sulla discriminazione dei cristiani in Europa, organizzata dall’OSCE nel marzo scorso. In merito alla sentenza emessa in novembre dal Tribunale europeo per i diritti dell’uomo contro l’esposizione del crocefisso nelle scuole pubbliche italiane, che costituisce un chiaro attacco alle tradizioni cristiane europee, la Chiesa Ortodossa Russa ha espresso la propria solidarietà alla Chiesa Cattolica italiana. “Abbiamo ancora una volta testimoniato – ha detto il Patriarca – che la civiltà europea ha radici cristiane; e perciò non è ammissibile privare l’Europa e le sue istituzioni sociali dei simboli della propria identità spirituale tradizionale, per soddisfare standard liberali o atei”.

Nello stesso tempo, attraverso i rapporti bilaterali continua il lavoro per la risoluzione dei problemi esistenti tra le due Chiese. Nei contatti avuti coi responsabili della Chiesa cattolica, in particolare coi rappresentanti della Congregazione per le Chiese orientali, è stata affrontata la questione relativa alla difficile situazione creatasi in Ucraina occidentale, dove i fedeli ortodossi sono stati privati dei propri luoghi di culto, in seguito a azioni di violenza da parte dei greco-cattolici a cavallo tra gli anni ’80 e ’90. La questione è stata nuovamente affrontata durante l’incontro che il presidente del Dipartimento delle relazioni esterne del Patriarcato, arcivescovo (ora metropolita) Hilarion Alfeev, ha avuto a Roma nel settembre scorso col prefetto della Congregazione per le Chiese orientali, card. Leonardo Sandri.

Il Patriarca Kirill ha espresso la speranza che la Chiesa Cattolica faccia dei passi concreti per facilitare il regolamento dei problemi relativi ai rapporti tra ortodossi e cattolici in Ucraina.