Il 18 aprile 2017 nella villa di rappresentanza del Ministero degli Affari Esteri della Russia è stato dato un ricevimento in occasione della festa di Pasqua.

L’evento ha visto la partecipazione di Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill. Il Primate della Chiesa ortodossa russa ha incontrato il Ministro degli Affari Esteri della Federazione Russa S.V. Lavrov.

Tra i partecipanti al ricevimento c’erano i leader religiosi, rappresentanti del Ministero degli Esteri russo e diplomatici stranieri.

Per la Chiesa ortodossa russa hanno preso parte all’evento il presidente del Dipartimento per le relazioni esterne (Decr), metropolita Hilarion di Volokolamsk, il primo vicario del Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ nella città di Mosca, metropolita Arsenij di Istra, il capo della Segreteria amministrativa del Patriarcato di Mosca, arcivescovo Sergij di Solnechnogorsk, il primo vice direttore del Dipartimento amministrativo del Patriarcato di Mosca, vescovo Sava di Voskresensk, il responsabile dell’amministrazione delle istituzioni estere del Patriarcato di Mosca, vescovo Antonij di Bogorodsk, il presidente del Dipartimento sinodale per i rapporti con le Forze Armate e le Forze dell’Ordine, arciprete Sergij Privalov, il presidente del Dipartimento sinodale per le relazioni della Chiesa con la società e i media V.R. Legojda, i vicepresidenti del Decr, arciprete Nikolaj Balashov e archimandrita Filaret (Bulekov), altri chierici, dipendenti del Dipartimento per le relazioni esterne.

All’appuntamento annuale di Pasqua hanno partecipato i rappresentanti delle Chiese ortodosse locali presso il trono patriarcale di Mosca: il metropolita Athanasios di Cirene (Chiesa ortodossa di Alessandria); il metropolita Nifon di Filippopoli (Chiesa ortodossa di Antiochia); l’archimandrita Stefan (Dispirakis) (Chiesa ortodossa di Gerusalemme); il vescovo Antonij di Moravich (Chiesa ortodossa serba); l’archimandrita Serafim (Shemjatovskij) (Chiesa ortodossa di Cechia e Slovacchia).

Durante il ricevimento sono stati eseguiti gli inni di Pasqua dal Coro sinodale di Mosca, diretto dall’artista onorato della Russia A.A. Puzakov.

Parlando nella sala grande dei ricevimenti della villa del Ministero degli Esteri della Federazione Russa, Sua Santità il Patriarca Kirill ha detto che il Ministero degli Affari Esteri russo guidato da S.V. Lavrov nella sua attività non solo protegge gli interessi dello Stato, ma dà anche un contributo intellettuale significativo al dibattito internazionale sulle questioni concernenti l’essenza dell’esistenza umana. Quando la diplomazia si accompagna alla capacità di articolare importanti posizioni ideologiche, si eleva al di sopra delle faccende di routine del protocollo che accompagnano le attività esterne, ha una reale influenza sulla coscienza e sullo stato d’animo delle persone, ha detto Sua Santità il Patriarca Kirill riferendosi al ministro degli Esteri russo.

Per il suo contributo alla salvaguardia della fede, alla lotta contro il terrorismo internazionale e la cristianofobia, Sua Santità il Patriarca Kirill ha consegnato a S.V. Lavrov il premio del Consiglio Mondiale del Popolo russo.

Il ministro degli Esteri della Federazione Russa si è rivolto a Sua Santità con parole di gratitudine. S.V. Lavrov ha assegnato al Primate della Chiesa ortodossa russa la medaglia dedicata alla memoria di Evgenij Primakov.

L’Ordine della Chiesa ortodossa russa di San Serafino di Sarov (II grado) è stato assegnato al rappresentante speciale del Presidente della Federazione Russa per il Medio Oriente e i Paesi africani, il viceministro degli Esteri M.L. Bogdanov.

Il ministro degli Esteri russo ha dato il benvenuto a tutti i partecipanti nella Sala Bianca della villa dei ricevimenti del Ministero degli Esteri della Federazione Russa. Riferendosi nel suo discorso al tema della cristianofobia e dell’islamofobia, ha espresso la convinzione che l’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce) dovrebbe elaborare una dichiarazione sulla lotta contro questi fenomeni.

S.V. Lavrov si è concentrato soprattutto sulla situazione nella regione del Medio Oriente, che ora è nel caos, diventando un focolaio di terrore e di migranti illegali in diversi Paesi del mondo. La destabilizzazione della situazione in Medio Oriente e Nord Africa ha fortemente colpito i cristiani di questa regione, che sono stati sottoposti a un vero genocidio da parte di estremisti, ha ricordato il ministro.

I crimini perpetrati contro credenti innocenti in Egitto durante le feste cristiane hanno lo scopo di accendere l’odio interreligioso, ha detto con forza il Ministro degli Affari Esteri della Federazione Russa. A questo proposito, ha sottolineato la particolare importanza della dichiarazione congiunta del Papa di Roma Francesco e del Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill, in cui si sottolinea la necessità di prendere misure immediate per fermare l’esodo di massa dei cristiani dal Medio Oriente.

Noi continueremo a fare il possibile per prevenire gli attacchi contro i cristiani e gli scontri di civiltà e per motivi religiosi, ha detto il capo del Ministero degli Esteri russo.

Nel suo discorso Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill ha sottolineato che in questi giorni di Pasqua milioni di cristiani cercano di essere all’altezza della propria vocazione, lavorando per la pace, stabilendo rapporti pacifici con tutti e portando ovunque un messaggio di riconciliazione. È positivo che oggi sempre più politici nel mondo capiscono l’importanza dei principi morali e dei valori tradizionali nella società umana, l’importanza della coesistenza pacifica tra i popoli. Il mondo contemporaneo è stanco di guerre, odio, ipocrisia e inganno, ha testimoniato Sua Santità.

Constatando con rammarico che nella società contemporanea, e nei mezzi di comunicazione di massa, le più aperte menzogne sono ormai considerate lecite e non viene neanche considerato il parere altrui, il Primate della Chiesa ortodossa russa ha sottolineato che la gente è stanca di questo, c’è bisogno di aria fresca per superare le enormi sfide di oggi.

Sua Santità il Patriarca Kirill ha parlato dei risultati dello scorso anno. In particolare, Sua Santità ha menzionato il Concilio tenutosi a Creta, che avrebbe dovuto essere pan-ortodosso, ma non tutte le Chiese ortodosse locali vi hanno partecipato. Abbiamo lavorato fino all’ultimo momento affinché questo Concilio si potesse tenere, ha detto Sua Santità. Abbiamo fatto ogni sforzo, ma quando è risultato chiaro che la posizione che abbiamo proposto come compromesso con l’obiettivo di creare una piattaforma per una vasta rappresentanza delle Chiese ortodosse a Creta non è stata accettata da tutti, non è rimasta altra scelta che astenersi dal partecipare al concilio. Comprendiamo le difficoltà che esistono oggi nella famiglia ortodossa, e crediamo che il Concilio di Creta abbia giocato un ruolo importante per un certo numero di Chiese locali che hanno trovato la possibilità di partecipare. Affinché il Concilio sia veramente pan-ortodosso è necessario risolvere i problemi esistenti, e questo ci porterà ad avere una posizione comune e a convocare la riunione. È incoraggiante, ha detto il Primate della Chiesa ortodossa russa, che la non partecipazione al Concilio delle Chiese particolari non abbia prodotto nuove linee di divisione, come mostrato dalle celebrazioni pan-ortodosse che hanno avuto luogo nel novembre dello scorso anno a Mosca in connessione con il 70° compleanno del Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’.

Un argomento a parte del discorso di Sua Santità il Patriarca Kirill è stata la situazione della Chiesa ortodossa ucraina. I suoi fedeli sono oppressi, i loro diritti civili sono negati, per esempio con l’approvazione di leggi che precludono la normale registrazione delle parrocchie ortodosse in Ucraina. Le chiese vengono sequestrate con violenza, ha ricordato Sua Santità. Ma in queste condizioni difficili, anche quando vengono rivolte accuse e insulti alla Chiesa ucraina o quando viene chiesto di interrompere i rapporti con il Patriarcato di Mosca, accusato di mancanza di patriottismo, il popolo ortodosso è rimasto fedele alla struttura canonica della Chiesa. Coloro che sono espulsi con la forza dai templi rimangono nella giurisdizione della Chiesa canonica e spesso costruiscono una nuova chiesa, ha detto Sua Santità. Tuttavia, anche i templi di nuova costruzione possono essere sequestrati con la violenza. Tutti questi eccessi sono coperti dal silenzio e non diventano oggetto di un esame approfondito nello spazio pubblico ucraino o all’estero.

In condizioni così difficili la Chiesa ortodossa ucraina continua in silenzio e con dignità a svolgere la sua missione di pace senza sostenere la posizione politica di diversi partiti e forze poititche, ma rimanendo la Chiesa per tutti i suoi membri sia nel Donbass che nella regione di Lviv e in altre regioni d’Ucraina. In questo suo essere al di sopra della politica consiste la missione di pace della Chiesa canonica, ha detto Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill.

Sua Santità ha anche testimoniato che l’Ortodossia canonica in Ucraina è sostenuta da tutte le Chiese ortodosse locali.

Il Patriarca Kirill ha sottolineato gli sforzi della Chiesa ucraina per promuovere lo scambio di prigionieri di guerra nella zona di conflitto. Parlando degli sforzi compiuti in questo campo, Sua Santità ha espresso la speranza che questa azione umanitaria sarà in grado di portare un po’ di tregua alla popolazione civile.

Uno dei temi più pressanti di oggi è la situazione in Medio Oriente, dove gli estremisti hanno ucciso moltissime persone, dove a seguito della politica di genocidio nei confronti dei credenti in Cristo è bruscamente diminuito il numero della popolazione cristiana. Cerchiamo di sostenere in parole ed opere la Chiesa ortodossa antiochena che sta soffrendo per mano degli estremisti, ha osservato, in particolare, Sua Santità il Patriarca.

L’operazione russa per combattere il terrorismo in Siria ha dato speranza ai cristiani. I leader delle Chiese del Medio Oriente hanno più volte testimoniato pubblicamente la persecuzione in corso e hanno chiesto alla Russia di difendere i cristiani di Siria e Iraq, ha ricordato il Patriarca.

La persecuzione dei cristiani si svolge anche in altre regioni. Ad esempio, in Nigeria, i credenti in Cristo sono tagliati fuori da interi insediamenti e i templi bruciati a centinaia. Tuttavia, la comunità mondiale tace intorno a questa tragedia, come se nulla stesse accadendo, ha detto il Primate della Chiesa ortodossa russa. La popolazione cristiana è sottoposta a forti pressioni anche nel nord del Sudan, in Myanmar, in Pakistan e in altri Paesi.

Durante il suo discorso, Sua Santità ha anche parlato dei buoni esempi di cooperazione fraterna – come la realizzazione, con la partecipazione attiva della Chiesa ortodossa russa, della decorazione a mosaico della Chiesa di San Sava a Belgrado e la creazione del tempio per la comunità di lingua russa nella metropolia di Tamassos (Chiesa ortodossa di Cipro).

Parlando dell’Ortodossia nel Sud-est asiatico, il Patriarca, in particolare, ha accennato alla costruzione dei templi della Chiesa ortodossa russa in Cambogia e Laos.

Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill si è soffermato sul tema della preparazione dei candidati al sacerdozio per la parrocchia della Chiesa Ortodossa Autonoma cinese. Passo dopo passo ci stiamo muovendo su questa strada, ha detto.

Riferendosi al tema della cooperazione inter-cristiana nella sfera culturale, Sua Santità, in particolare, ha parlato dello sviluppo della cooperazione tra il Pontificio Consiglio della Cultura e il Consiglio Patriarcale per la Cultura della Chiesa Russa.