Il 17 marzo 2016 Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill ha ricevuto presso la residenza patriarcale e sinodale nel Monastero stavropigiale di San Daniele il presidente dello Stato di Israele, Reuven Rivlin.

Hanno preso parte all’incontro per la parte israeliana: l’ambasciatore di Israele presso la Federazione Russa, H.E. Zvi Heifetz; il direttore generale della Cancelleria del Presidente, Harel Tubi; il capo di gabinetto del Presidente, Rvika Ravitz; il consigliere anziano del Presidente per gli Affari esteri, David Saranga; il consigliere anziano del Presidente Mira Ratsabi; l’addetto stampa del Presidente Naomi Toledan; il capo del Dipartimento di strategia e politica Rani Elon Fraynd; il ministro plenipotenziario e vice capo della missione diplomatica dell’Ambasciata dello Stato d’Israele nella Federazione Russa, Alex Goldman-Shayman; il consigliere sulle questioni economiche, Elena Margovski; il primo segretario dell’Ambasciata, Daniela Grudskii-Ekshteyn.

Per la Chiesa ortodossa russa erano presenti: il presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca (Decr), metropolita Hilarion di Volokolamsk; il capo della Segreteria del Patriarcato di Mosca per le istituzioni all’estero, vescovo Antonij di Bogorodsk; il vice presidente del Decr, archimandrita Filaret (Bulekov); il capo del protocollo del Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’, arciprete Andrej Milkin; il segretario del Decr per i rapporti inter-ortodossi, arciprete Igor Yakimchuk; il segretario del Decr per i Paesi esteri, arciprete Sergij Zvonarev, il portavoce del Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’, sacerdote Aleksandr Volkov.

Nel rivolgere un cordiale saluto all’illustre ospite, Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill ha detto: «Sono lieto di incontrarmi con Voi per uno scambio di opinioni sulla situazione in Medio Oriente e sulle nostre relazioni bilaterali in campo religioso».

Il popolo russo nutre uno speciale senso di appartenenza alla Terra Santa, ha testimoniato Sua Santità, sottolineando: «Il fatto che oggi più di un milione di persone in Israele parla il russo, per i nostri pellegrini crea un’atmosfera molto speciale. Molto spesso si sentono a casa nel vostro Paese». In connessione con lo sviluppo del pellegrinaggio russo in Terra Santa, il Patriarca Kirill ha sottolineato l’importanza dell’abolizione dei visti tra la Federazione Russa e lo Stato di Israele.

«Il nostro rapporto nei confronti della Terra Santa risale ai tempi antichi, i pellegrini russi hanno frequentato la Terra Santa per secoli – ha continuato Sua Santità. – Nel 1847, è stata fondata la missione ecclesiastica russa a Gerusalemme, istituita per aiutare i pellegrini e per svolgere attività di ricerca legate alla Terra Santa. Pertanto, noi, naturalmente, prestiamo molta attenzione a tutto ciò che sta succedendo in Israele, in particolare dal punto di vista della sicurezza umana. Condividiamo le preoccupazioni per gli attacchi terroristici che vi hanno luogo, e per la minaccia terroristica attualmente esistente. Così, molto importanti sono i progressi compiuti nella soluzione pacifica del problema del Medio Oriente, e in particolare per noi nel rapporto tra Israele e Palestina».

Il Primate della Chiesa ortodossa russa ha suggerito che per risolvere i problemi esistenti sarebbe opportuno pensare ad un coinvolgimento più ampio dei leader religiosi nel dialogo. «Forse sarebbe opportuno dare un po’ di spazio al dialogo interreligioso nel quadro del processo di pace in Medio Oriente, prima di tutto al tema della pace in Terra Santa», ha detto Sua Santità il Patriarca Kirill.

«Siamo, ovviamente, preoccupati per tutto quello che sta accadendo ora in Terra Santa, in Siria, in Iraq – ha continuato Sua Santità. – Naturalmente, Voi conoscete bene la tragedia in corso lì per le minoranze religiose, che vengono distrutte dai terroristi. L’idea è che in Medio Oriente praticamente abbiamo a che fare con un vero e proprio genocidio della popolazione cristiana».

Sua Santità il Patriarca ha osservato che durante gli incontri con i funzionari del governo e i capi di Stato, ha ripetutamente sollevato questo tema. Sulla questione si sono espressi altri religiosi, così come personaggi pubblici e politici, ma la situazione della minaccia di distruzione totale, che le comunità cristiane devono affrontare in un certo numero di Paesi del Medio Oriente, è rimasta fuori dalla sfera di attenzione della comunità mondiale. «Allora io e Papa Francesco abbiamo avuto l’idea di incontrarci per sottolineare in particolare la tragedia della popolazione cristiana del Medio Oriente, – ha detto il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill. – Credo che questa voce comune sia stata ascoltata».

Parlando della soluzione della Siria, il Primate della Chiesa ortodossa russa ha dichiarato: «Considero molto importante che sia stato raggiunto un accordo tra la coalizione guidata dagli Stati Uniti e la Russia. Credo che questo accordo ha evitato il pericolo di una grande guerra, che potrebbe accadere a causa dei diversi tipi di incidenti. Quando due grandi potenze militari agiscono allo stesso tempo in una zona limitata, vi è un enorme quantità di rischio. A quanto pare, ora questi rischi sono stati relegati».

Sua Santità ha anche accolto con favore la recente decisione del Congresso degli Stati Uniti, che ha riconosciuto l’uccisione dei cristiani in Medio Oriente come genocidio contro la popolazione cristiana.

Durante l’incontro, Sua Santità il Patriarca ha detto all’ospite che in Russia si mantengono rapporti molto tranquilli tra le diverse religioni, tra cristiani ed ebrei, sottolineando: «Lavoriamo in particolare nel quadro del Consiglio Interreligioso della Russia e su questioni molto importanti, relative alla legislazione, siamo in dialogo con la leadership del Governo».

Il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill ha anche testimoniato dei buoni rapporti della Chiesa ortodossa russa con le comunità musulmane nella Federazione Russa. «Anche se negli ultimi anni tra i musulmani cominciano ad apparire gruppi radicali che sono molto pericolosi, apprezziamo la posizione ufficiale della leadership islamica in Russia, che prende le distanze da tali radicali e li condanna», ha detto Sua Santità.

«Siamo stati aiutati dal fatto che per un migliaio di anni, tutti noi insieme – ortodossi, ebrei e musulmani – abbiamo sviluppato relazioni pacifiche nella nostra vita di tutti i giorni. Il nostro obiettivo è quello di mantenere normali rapporti umani tra i diversi gruppi religiosi», ha detto Sua Santità.

A sua volta, il Presidente di Israele ha espresso la sua gioia per aver potuto incontrare e parlare con il Primate della Chiesa ortodossa russa.

Facendo riferimento al tema della crisi palestinese, Reuven Rivlin ha espresso la sua fiducia nel fatto che questa crisi necessita di una soluzione.

L’illustre ospite ha anche sottolineato l’urgenza della situazione che sta emergendo in molti Paesi del Medio Oriente, la gravità della condizione della popolazione cristiana di tali Stati. «Le comunità cristiane in Medio Oriente sono esposte a grandi pericoli e minacce, – ha detto. – In Israele si sentono liberi e protetti. Come presidente e come residente di Gerusalemme, vorrei che la comunità cristiana fiorisca. Nel nostro Paese la libertà di religione è garantita anche per i pellegrini».

Come notato da R. Rivlin, molti pellegrini visitano Israele, e questo contribuisce allo sviluppo di rapporti di fiducia tra cristiani, ebrei e musulmani in questa terra.

Al termine della conversazione le parti si sono scambiate i doni.