Il 17 febbraio 2016, Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill ha visitato la stazione «Bellingshausen» sull’isola di Waterloo in Antartide, dove ha eseguito un servizio di preghiera con la benedizione delle acque e un servizio funebre per gli esploratori polari morti, nell’unico tempio permanente in Antartide, la Chiesa ortodossa russa della Santa Trinità. Dopo il servizio, il Primate della Chiesa ortodossa russa si è rivolto ai presenti con la parola Primaziale.
«Eminenze e Eccellenze! Cari fratelli e sorelle! Con un sentimento particolare abbiamo pregato qui in Antartide, per i vivi e per i morti. Per i vivi, che lavorano in condizioni difficili e il cui lavoro è legato alla gestione quotidiana dei rischi; ma anche per tutti coloro che sono morti qui, a volte in circostanze tragiche. L’esplorazione dell’Antartide è un tipo di lavoro associato ad un aumento del rischio, e oggi ricordiamo tutti coloro che sono morti qui, nell’adempimento del loro dovere.
Ci sono posti nel mondo dove non c’è bisogno di dire nulla e spiegare nulla, in cui vi è maggiore energia spirituale, che si percepisce in particolare durante la preghiera. Questo è un posto così. Forse perché le persone qui lavorano in condizioni molto difficili, forse per il fatto che vengono in chiesa, pregano in modo sincero e con fede. Ed esprimo la mia gioia speciale per il fatto che qui è stata costruita questa chiesa, dove le persone possono pregare, essere soli con Dio.
Ora eseguiremo la benedizione delle acque. Noi crediamo che attraverso l’opera di nostro Signore e Salvatore, con la Sua morte in croce, attraverso la Sua risurrezione la razza umana ha ricevuto l’energia divina, la grazia dello Spirito Santo. Quando noi santifichiamo le acque, attiriamo l’energia divina. L’acqua non perde né la sua formula chimica, né le proprietà fisiche, rimane acqua, ma in essa penetra l’energia divina e spruzzando quest’acqua su noi stessi o bevendola noi assumiamo questa energia.
L’acqua santa è un esempio di unione delle cose fisiche e terrene con l’energia divina. E l’unione dell’energia divina con la forza umana può avvenire nella vita di ogni essere umano. E se questo non avviene, allora la persona soffre, e i suoi sforzi non hanno successo. In questa cooperazione di Dio anche la persona deve fare la sua parte. Quando noi studiamo, quando svolgiamo una professione, quando stiamo lavorando bene, noi facciamo la nostra parte, siamo lo strumento di questa energia divina.
Ma non sempre e non in tutte le circostanza della nostra conoscenza umana, l’abilità e lo sforzo sono sufficienti. A volte pensiamo che nella nostra vita improvvisamente accadde qualcosa di strano. A volte questo è dovuto al passaggio attraverso situazioni difficili, e se siamo ancora vivi e in buona salute, spesso diciamo che siamo stati fortunati. Ma la parola ‘fortuna’ non ha nessun significato razionale, perché non si può razionalmente descrivere la realtà che questa parola dovrebbe rappresentare. In realtà è lo «spazio» della nostra vita in cui entra Dio. Egli ci dà la libertà di lavorare, di studiare, di fare tutto ciò che siamo in grado di fare. Ma a volte dobbiamo passare attraverso queste situazioni in cui non siamo in grado di ottenere il risultato desiderato, o addirittura di salvare la propria vita. Allora c’è solo una cosa da fare, pregare Dio, ma quando usciamo da queste crisi non dobbiamo dire: siamo stati fortunati! No, non si tratta di ‘fortuna’, ma è Dio che ci ha aiutato!
Ecco perché oggi siamo insieme a tutti voi per pregare per tutti voi – per i russi, per i cileni, per tutti coloro che lavorano qui, in Antartide, in modo che, non essendo possibile determinare il proprio futuro, Dio possa essere con voi. E voi, da parte vostra, mantenete la fede nel vostro cuore e pregate il più spesso possibile. Poi si vedrà dalla vostra esperienza se il cielo risponde… Dopo tutto, è difficile ingannare noi, noi ci rivolgiamo al cielo proprio perché sappiamo che risponderà.
Vorrei augurare a tutti coloro che sono qui presenti, e attraverso voi – a tutti coloro che lavorano in Antartide – l’aiuto di Dio, buona salute e successo nella vostra missione. E in memoria della nostra visita qui, vorrei donare al nostro tempio l’icona di San Vladimir, Pari agli Apostoli, il Battista della Rus’, di cui lo scorso anno abbiamo celebrato il 1000° anniversario della morte, e i veli per i vasi eucaristici.
Un pensiero particolare, naturalmente, va a voi, fratelli sacerdoti, che svolgete la cura pastorale qui. Dio vi aiuti nel vostro lavoro. Non scoraggiatevi, ricordate che siete in cima al mondo. Quando oggi ho benedetto l’acqua, ho pensato a tutto il mondo che è sotto di noi, e ho pregato per la creazione di Dio. E così pregate per i vostri cari e amici, per tutti coloro che lavorano qui, per il nostro Paese, per i popoli e per il mondo intero».