Il 15 febbraio 2016, nel corso della sua visita nella capitale della Repubblica del Paraguay, Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill ha visitato la sezione russa del cimitero di Recoleta, che negli anni 30 del XX secolo è diventato il luogo di sepoltura degli emigrati russi che volontariamente si sono uniti all’esercito paraguaiano e sono morti sul campo di battaglia della guerra del Chaco (1932-1935).

Il Primate della Chiesa ortodossa russa ha onorato la memoria dei connazionali deceduti e ha tenuto un servizio funebre. Al servizio hanno partecipato il metropolita Hilarion di Volokolamsk, presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca; il metropolita Antonij di Boryspil e Brovary, amministratore delegato della Chiesa ortodossa ucraina; il vescovo Petr di Cleveland (Chiesa ortodossa russa all’estero, ROCOR); il vescovo Sergij di Solnechnogorsk, capo della Segreteria amministrativa del Patriarcato di Mosca; il vescovo Ioann di Caracas e del Sud America (ROCOR); il vescovo Georgij di Canberra (ROCOR); il vescovo Leonid di Argentina e del Sud America; il vescovo Nikolaj di Manhattan (ROCOR); il vescovo Antonij di Bogorodsk, responsabile della Segreteria del Patriarcato di Mosca per le istituzioni all’estero; l’archimandrita Filaret (Bulekov), vicepresidente del Decr; l’arciprete Andrej Milkin, responsabile del Servizio di Protocollo del Patriarca; il sacerdote Aleksandr Volkov, capo dell’Ufficio stampa del Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’; il sacerdote Maksim Bojarov, rettore della Chiesa di Tutti i Santi illuminatori della terra russa a Buenos Aires.

Durante il servizio hanno pregato i discendenti degli emigrati russi della prima ondata. In ossequio alla memoria dei soldati russi nel cimitero è stata schierata la guardia d’onore delle Forze Armate del Paraguay, che per l’occasione portava l’uniforme della guerra del Chaco.

Sono state elevate preghiere per il riposo delle anime «dei capi e dei soldati della nostra Patria, che sono morti per il Paese e il suo popolo, e per tutti i cristiani ortodossi sepolti in questo Paese».

Poi il Primate della Chiesa ortodossa russa è andato nella Casa della società degli ufficiali in pensione delle Forze Armate del Paraguay, dove ha visitato la sala memoriale degli eroi della guerra del Chaco.

Nell’edificio della Casa, Sua Santità ha tenuto una riunione con i connazionali e i discendenti degli emigrati russi. L’incontro ha visto la partecipazione del presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca, metropolita Hilarion di Volokolamsk, dell’ambasciatore della Federazione Russa nella Repubblica del Paraguay, N.K. Tavdumadze, del console onorario della Federazione Russa nella Repubblica del Paraguay, I.A. Fleisher-Shevelev.

Nel salutare i partecipanti, Sua Santità il Patriarca Kirill ha osservato che il Paraguay è stato scelto come primo Paese del Sud America per la visita del Primate della Chiesa russa «perché a questo Paese è legata la pagina eroica della partecipazione dei nostri soldati alla lotta per il bene del popolo del Paraguay».

Secondo Sua Santità, questa pagina è unica nel suo genere: «Si potrebbe pensare: queste persone sono sopravvissute alla rivoluzione, alla guerra civile, hanno visto morte, sangue e sofferenza, e sono fuggite in un luogo tranquillo per poter vivere in pace». Ma qui gli emigrati russi hanno partecipato volontariamente alla guerra del Chaco per difendere le loro nuove case, e hanno dato un contributo decisivo alla vittoria.

«Gli esperti militari russi hanno fatto molto per creare il moderno esercito paraguaiano. Hanno avuto successo, e altre persone – scienziati, ingegneri, hanno partecipato allo sviluppo del Paraguay. Così, naturalmente, è da sottolineare il destino speciale del popolo russo nel Paraguay nel periodo post-rivoluzionario», ha detto il Primate della Chiesa russa.

«Sono venuto qui per pregare nel tempio che hanno costruito e dove hanno pregato, per vedere il Paese per il quale sono morti… Credo che questa pagina nella storia del Paraguay può e deve servire per l’ulteriore sviluppo delle relazioni tra il Paraguay e la Russia», ha detto Sua Santità.

«E, naturalmente, ho voluto incontrarmi con voi – gli eredi di quelle persone gloriose che sono arrivate nel Paraguay nel periodo di cui stiamo parlando», ha detto il Patriarca Kirill ai discendenti degli emigrati russi.

All’incontro erano presenti anche il presidente dell’Associazione dei russi e dei loro discendenti in Paraguay (ARIDEP), Maria Olga Vysokolyan, e altri.

I partecipanti hanno rivolto un appello al Primate della Chiesa Russa con la richiesta di inviare un sacerdote per servire ad Asunción. Sua Santità il Patriarca Kirill ha promesso di soddisfare questa richiesta.

«Senza sacerdote è molto difficile organizzare la vita della Chiesa. E dove svanisce la vita della chiesa, come dimostra l’esperienza, inizia a svanire anche la cultura nazionale», – ha detto Sua Santità, approvando il parere di uno degli oratori, secondo il quale non si devono dimenticare «neanche le abitudini di tutti i giorni», e soprattutto la lingua degli antenati.

«È necessario che i bambini e i nipoti parlino in russo. Capisco perché la lingua è dimenticata. Ogni giorno ci troviamo di fronte ad alcuni problemi – grandi e piccoli. Siamo coinvolti in questo ciclo di eventi – a volte gioioso, a volte doloroso, a volte complicato. E se tutto viene detto in una lingua diversa, poi si finisce col parlare quella lingua. Questo allontanamento dalla lingua madre, dalla lingua storica avviene spontaneamente», ha detto Sua Santità il Patriarca, secondo il quale uno dei compiti della Chiesa ortodossa russa nei Paesi all’estero è quello di sostenere la lingua e la cultura russa.

Sua Santità ha detto che prima di visitare il Paraguay ha voluto approfondire la difficile storia della chiesa ortodossa e della parrocchia di Asunción e ha richiamato l’attenzione dei presenti sul fatto che «la partenza del sacerdote è stata sempre accompagnata da una diminuzione del livello di vita della parrocchia». «Di conseguenza, sono molto felice della richiesta di un sacerdote. Vi ringrazio per questo. E faremo in modo che il vostro desiderio diventi realtà», ha detto.

Il Primate della Chiesa russa ha parlato delle continue divisioni tra i credenti in Paraguay che si considerano di tradizione ortodossa russa. «Per quanto ne so, le divisioni ci sono ancora. Naturalmente, questo è deplorevole», ha rilevato con rammarico Sua Santità. Secondo il Patriarca, dopo la restaurazione della comunione tra il Patriarcato di Mosca e la Chiesa russa all’estero (ROCOR), i fedeli ortodossi che vivono in Paesi stranieri, consapevoli delle proprie radici russe, devono sentirsi membri dell’unica Chiesa ortodossa russa. «Pertanto, spero e prego che tutte queste divisioni finiscano. E credo che il lavoro del sacerdote, residente a Asunción, possa essere di aiuto in questo», si è augurato il Primate.

«Sono molto felice di avervi incontrato. Siete persone molto energiche. Dovete rimanere una comunità. Dio Vi aiuti a mantenere e a rafforzare la vostra fede, i legami spirituali e culturali con la terra d’origine. Da parte nostra cercheremo di aiutarvi», ha detto in conclusione Sua Santità il Patriarca.

Il Primate della Chiesa russa ha consegnato ai partecipanti alla riunione l’icona della Protezione della Madre di Dio con la benedizione patriarcale.

Poi, nella Casa della società degli ufficiali in pensione il coro del clero della diocesi di Mosca, sotto la direzione del sacerdote Sergij Golev, ha tenuto un concerto. Nelle sue osservazioni prima del concerto, ancora una volta Sua Santità il Patriarca Kirill ha parlato di una delle pagine più gloriose della storia del Paraguay – la guerra del Chaco, a cui hanno preso parte attiva gli ufficiali russi.

«È sorprendente come stranieri arrivati in Paraguay, siano stati consapevoli della loro responsabilità personale per il destino di questo paese – tanto che sono stati disposti ad accettare la morte per il bene degli interessi dello Stato, dei loro rifugi, – ha detto, in particolare, Sua Santità. – È difficile immaginare, specialmente nella nostra epoca pragmatica, che le persone possano farlo. Questi ufficiali russi non erano mercenari. Essi non hanno ricevuto una gran quantità di soldi per partecipare alla guerra. Hanno condiviso tutte le difficoltà con gli ufficiali e i soldati del Paraguay e hanno fatto molto per raggiungere la vittoria».
«Grazie a Dio, grazie alla visita in Paraguay, ho potuto comprendere meglio e apprezzare questo episodio drammatico nella storia della diaspora russa. Dio benedica il Paraguay», ha concluso Sua Santità il Patriarca Kirill.

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Il cimitero di Recoleta ad Asunción occupa una superficie di circa diciotto ettari. Il suo ingresso principale è sul lato nord, di fronte ad una delle principali e più affollate strade cittadine – viale Mariscal Lopez. Il cimitero si trova in un luogo dove fino agli inizi del XIX secolo c’era un convento francescano. Questa circostanza ha determinato il nome del cimitero e della zona circostante.

In totale nel cimitero, che oggi è stato trasformato in un punto di riferimento culturale e memoriale di Asunción, ci sono circa 18 mila tombe. Qui sono sepolti quasi tutti i presidenti del Paraguay, molte figure nazionali di spicco della politica, della scienza e della cultura.

La «terra russa» (chiamata anche «terra ortodossa») si trova nella parte occidentale del cimitero, nella zona «Limonta» (nel linguaggio degli Indiani Guarani – agrumeto). L’ingresso è sulla strada Shoferes del Chaco. L’area per la sepoltura è stata data dal Comune di Asunción come dono per le chiese ortodosse della Chiesa ortodossa russa nel 1934. Le autorità del Paraguay erano riconoscenti verso la comunità degli emigrati russi per il coraggio degli ufficiali russi durante la guerra del Chaco contro la Bolivia e per l’importante contributo allo sviluppo della difesa militare. La disputa territoriale con la Bolivia per la zona del Chaco del Nord è stata la causa della guerra tra i due Paesi e si è conclusa con la vittoria del Paraguay, che in gran parte è stata resa possibile grazie agli ufficiali russi sotto il comando del generale Belyaev.

La sepoltura nella sezione russa di Recoleta è avvenuta fino al 1960. In questo periodo il governo del Paraguay ha assegnato alla chiesa ortodossa di Asunción un’altra sezione separata del cimitero a sud della città, dove attualmente avvengono le sepolture. In totale, nella sezione russa di Recoleta ci sono circa 30 tombe. Fondamentalmente si tratta della sepoltura degli ufficiali russi. Alcuni anni fa sono stati seppelliti i resti dell’ufficiale cosacco Serebryakov, morto nella guerra del Chacho, che prima si trovavano in un cimitero cattolico.
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Il memoriale dei partecipanti alla guerra del Chaco si trova presso la Casa della società degli ufficiali in pensione delle Forze Armate del Paraguay, nel centro storico di Asunción, in un palazzo del 1920.

Il memoriale è dedicato ai partecipanti alla guerra del Chaco. La cosiddetta sala di bronzo, che si trova al quarto piano, è stata inaugurata nel 1977. Le sue attrazioni principali – il monumento ai soldati del Paraguay, una grande mappa della guerra del Chaco, in cui sono morte circa 30mila cittadini del Paraguay. Alle pareti del memoriale sono riportati i nomi di 7834 ufficiali del Paraguay, cadetti e cadetti di fanteria, che hanno preso parte ai combattimenti. Su queste lastre ci sono circa 70 nomi di soldati e ufficiali russi che hanno dato un contributo significativo alla vittoria del Paraguay.

I nomi, sono stati realizzati con i proiettili e le cartucce usati durante la guerra e raccolti da terra dopo la battaglia. In totale, sono stati raccolti oltre 800 kg di «cartucce metalliche», utilizzate per la produzione di 136.517 lettere.