Il 24 settembre 2015 Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill ha incontrato presso la residenza patriarcale di Peredelkino il presidente dello Stato della Palestina, Mahmoud Abbas.
Per la Chiesa ortodossa russa hanno preso parte alla riunione il responsabile delle istituzioni estere del Patriarcato di Mosca, arcivescovo Mark di Egorevsk, il vicepresidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca, archimandrita Filaret (Bulekov).
Mahmoud Abbas era accompagnato dal ministro degli Affari Esteri dello Stato di Palestina, dr. Riad Malki, dall’ambasciatore straordinario e plenipotenziario dello Stato della Palestina nella Federazione Russa, Abdelhafiz Nofal, dal portavoce del Presidente palestinese nel grado di ministro Nabil Aburudeynah, dal giudice supremo della Sharia (kadi), dal consigliere del Presidente per gli Affari Religiosi, Mahmoud Alhabbash, dal consigliere presidenziale sulle questioni diplomatiche, Magee Khaldi, dal ministro plenipotenziario dell’Ambasciata dello Stato di Palestina nella Federazione Russa, Khaled Miari.
«Sono contento di vederVi. Ogni volta che venite a Mosca, abbiamo la meravigliosa opportunità di incontrarci con Voi e con i Vostri colleghi per parlare di questioni che sono importanti per lo Stato palestinese e per la Chiesa ortodossa russa», ha detto Sua Santità nel dare il benvenuto a Mahmoud Abbas.
Il Presidente dello Stato della Palestina è arrivato nella capitale russa per partecipare all’inaugurazione della moschea dopo la sua completa ristrutturazione. «Vorrei congratularmi con Lei e con tutti voi per questo evento straordinario, – ha detto Sua Santità il Patriarca Kirill. – Voi, probabilmente, sapete delle buone relazioni che sono state stabilite tra il popolo ortodosso e quello musulmano in Russia. Siamo lieti che, finalmente, è stata costruita la più grande moschea nella città di Mosca. Sarà un luogo di preghiera per i musulmani che vivono qui o che visitano Mosca».
«In Russia ci sono molti musulmani dell’ex Unione Sovietica», ha detto il Primate della Chiesa ortodossa russa, sottolineando che, a differenza dell’Occidente, la Russia prende dieci volte più immigrati, ma questo nessuno al mondo lo sa. «E non c’è isteria – ha continuato Sua Santità – nessuno scontro con la polizia, nessun uso di gas, nemmeno scontri fisici». Come ha constatato Sua Santità, i problemi derivanti dall’arrivo delle persone vengono risolti in sede giuridica.
«La cosa principale è che le buone relazioni tra ortodossi e musulmani creino un’atmosfera di pace, e gli ortodossi trattino i musulmani con rispetto, tolleranza e amore fraterno, – ha ricordato Sua Santità. – Così, quando diciamo che la Russia è un Paese unico, in cui non ci sono conflitti etnici, diciamo la verità. Ma sappiamo anche che queste relazioni in gran parte pacifiche derivano dal fatto che l’Islam radicale, per grazia di Dio, non si è diffuso nel territorio della Russia».
Gli eventi che accadono in Medio Oriente, tra cui le azioni dell’Isis e di altri gruppi radicali, sono un grande pericolo per il mondo intero, ha testimoniato Sua Santità il Patriarca Kirill. Questi gruppi stanno cercando di reclutare cittadini russi per professare l’Islam. «Perciò, quanto sta accadendo attualmente in Siria, Iraq, Libia e altri Paesi, ci riguarda da vicino», – ha affermato Sua Santità.
Il Primate della Chiesa ortodossa russa si è congratulato con il Presidente dello Stato di Palestina per il fatto che durante l’Assemblea generale delle Nazioni Unite, che è iniziata pochi giorni fa, sarà sollevata per la prima volta la bandiera palestinese. «Siamo anche d’accordo con la decisione della Santa Sede sul riconoscimento dello Stato palestinese e sosteniamo questa decisione», – ha detto Sua Santità il Patriarca Kirill.
Il Primate della Chiesa ortodossa russa ha espresso la speranza in un ulteriore consolidamento del popolo palestinese, nell’attuazione della politica di pace dello Stato di Palestina in relazione ai suoi vicini, e la sua partecipazione attiva al superamento della lunga crisi palestinese. «Siamo profondamente convinti che non ci può essere alcuna alternativa allo sviluppo pacifico degli eventi in Medio Oriente. L’alternativa, e cioè il caos e la distruzione reciproca, costituisce un grosso pericolo per tutto il sistema delle relazioni internazionali», – ha detto Sua Santità, augurando a Mahmoud Abbas l’aiuto di Dio nel suo lavoro.
Ringraziando Sua Santità il Patriarca, il Presidente dello Stato di Palestina ha detto: «Sono contento di essere di nuovo qui con Voi. Ci sentiamo a casa di amici, che credono insieme a noi nella pacifica convivenza di popoli diversi e rappresentanti di diverse religioni».
Ricordando la solenne apertura della moschea a Mosca, alla quale ha partecipato il presidente della Federazione Russa V. Putin, Mahmoud Abbas ha definito l’evento un serio indizio del clima di tolleranza, coesistenza pacifica delle diverse religioni nel Paese e tra le persone. «Ci auguriamo vivamente che tutte le nazioni del mondo seguano il percorso della Russia nei confronti della convivenza pacifica, – ha detto il Presidente dello Stato della Palestina – e la pace regni tra i rappresentanti di tutte le religioni».
Parlando della Palestina, Mahmoud Abbas ha affrontato anche il tema delle relazioni interreligiose. «Questo è un Paese dove ci sono tre religioni – ha evidenziato. – È necessario che i rappresentanti di queste religioni vivano in pace».
Al termine dell’incontro le parti si sono scambiate i doni.