Incontro con il Presidente Lukashenko
Il 20 giugno 2015 presso il Palazzo dell’Indipendenza a Minsk si è tenuto l’incontro tra Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill e il Presidente della Repubblica di Bielorussia A.G. Lukashenko.
Per la Chiesa ortodossa russa erano presenti l’esarca patriarcale di tutta la Bielorussia, metropolita Pavel di Minsk e Zaslawe, il presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne, metropolita Hilarion di Volokolamsk, il capo della Segreteria amministrativa del Patriarcato di Mosca, vescovo Sergij di Solnechnogorsk; per la Repubblica di Bielorussia – il vice primo ministro della Bielorussia N.I. Kochánova, il vice capo dell’Amministrazione presidenziale della Repubblica di Bielorussia I.I. Buzovsky, il commissario per gli affari religiosi ed etnici della Bielorussia L.P. Guljako.
Rivolgendosi a Sua Santità il Patriarca Kirill, il Presidente della Repubblica di Bielorussia A.G. Lukashenko ha osservato che nel Paese coesistono senza nessun problema diverse confessioni. Il Presidente ha espresso la sua gratitudine a Sua Santità per tutto quello che fa per la Bielorussia. «Ho sempre apprezzato e valorizzato e sarò sempre grato a Voi per tutto il bene che fate per il nostro Paese, sia come Patriarca che come cittadino russo», ha detto. Secondo il Presidente Lukashenko, il legame dei cittadini bielorussi con le proprie radici e i valori spirituali è evidente.
A sua volta, Sua Santità ha detto: «Ogni volta che visito la Bielorussia provo sentimenti di affetto e di gioia. La Bielorussia stessa suscita questi sentimenti. Questo è, in primo luogo, dovuto al fatto che la vostra gente ha un carattere speciale – coraggioso, calmo, tranquillo; e il dialogo in Bielorussia non è mai teso, perché questa è la mentalità delle persone. È un luogo dove ci si sente molto bene.
Ma a parte questo, quando visito la terra bielorussa mi viene in mente sempre il contributo speciale della Bielorussia nel difendere la Patria nell’ultima grande guerra. Desideravo in particolar modo venire in questo 70° anniversario della Vittoria. Oggi, dinanzi all’imponente monumento agli eroi caduti, ho detto che la Bielorussia è stato il primo Paese che ha affrontato le terribili orde che scendevano sulla nostra terra; e con grandi sacrifici ha fatto sì che il nemico non arrivasse velocemente al confine occidentale della capitale, e non ci sconfiggesse. E quando ci fu il punto di svolta nella guerra, la direzione dell’attacco principale fu attraverso la Bielorussia. La Bielorussia ha giocato un ruolo speciale nella vittoria, per il contributo delle forze regolari, come sappiamo, ma anche per i partigiani. E nell’anno del 70° anniversario della Vittoria, ho ritenuto mio dovere onorare gli eroi caduti per la libertà e l’indipendenza della nostra Patria.
Inoltre ringrazio per l’opportunità di visitare Brest, città alla quale sono legato personalmente – mio zio è stato ucciso nella Fortezza di Brest. Per molti anni si è creduto che egli fosse scomparso, ma ormai è chiaro che è stato ucciso. Vorrei venerare questo luogo sacro, dove è stato manifestato l’eroismo, il coraggio, la capacità delle persone di combattere il nemico non solo fino all’estremo delle proprie forze fisiche, ma al di là di qualsiasi capacità, e di essere fedeli al giuramento e all’amore per la propria Patria».
Sua Santità il Patriarca ha ringraziato A.G. Lukashenko per l’organizzazione dei negoziati per la risoluzione della situazione in Ucraina. «Quello che sta accadendo nel Paese fraterno è un grande dolore per me. Fa davvero male al cuore. Come sapete, il gregge della Chiesa ortodossa canonica è composto da persone provenienti da est e da ovest, e questo richiede una responsabilità molto particolare», ha detto Sua Santità.
«Oggi la nostra Chiesa è l’unica forza in Ucraina che sia riuscita a mantenere la pace, in quanto non si è identificata né con una parte, né con l’altra – ha proseguito. – Perché? Perché, sia da una parte che dall’altra, ci sono persone ortodosse, che soffrono e muoiono. È impossibile dividere il gregge secondo un principio politico. Quando in Unione Sovietica nei primi anni ’90 ci sono stati gli eventi ben noti, molti ci hanno incoraggiato a prendere una posizione politica: «dovete opporvi a questi e sostenere gli altri». Ma abbiamo detto: «Non lo faremo, perché il nostro gregge è da entrambe le parti». Anche oggi svolgiamo una missione di pace, che viene percepita in modo diverso, perché tutti vogliono avere la Chiesa dalla loro parte. Ma se la Chiesa si schiera da una parte contro l’altra, rischia di perdere la sua potenzialità di mantenimento della pace».
Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill ha conferito al Presidente della Repubblica di Bielorussia A.G. Lukashenko l’ordine di San Serafino di Sarov, di I grado, per l’attenzione verso la Chiesa ortodossa russa e in occasione del 60° compleanno. Inoltre, Sua Santità ha presentato al Capo di Stato l’icona del santo principe Vladimir, uguale agli Apostoli.
A. G. Lukashenko ha donato a Sua Santità il Patriarca Kirill l’icona dell’Angelo custode in argento, realizzata nella tecnica del conio dei maestri di Gomel. Poi il Capo dello Stato ha accompagnato il Patriarca a visitare le sale del Palazzo dell’Indipendenza.
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