Si è svolto il 19 febbraio 2015 presso la residenza patriarcale e sinodale nel Monastero stavropigiale di San Daniele a Mosca l’incontro tra Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill e Sua Beatitudine il Patriarca di Antiochia e di tutto l’Oriente Giovanni X.

Alla riunione hanno partecipato il cancelliere del Patriarcato di Mosca, metropolita Varsonofij di San Pietroburgo e Ladoga, il capo della Segreteria amministrativa del Patriarcato di Mosca, vescovo Sergij di Solnechnogorsk, il vicario del Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’, vescovo Tikhon di Podolsk, il segretario del Decr per le relazioni interortodosse, arciprete Igor Yakymchuk, il dipendente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca, diacono Feodor Shulga.

Il Primate della Chiesa ortodossa di Antiochia era accompagnato dai membri della delegazione, che comprende il vescovo Athanasios di Ninive, l’archimandrita Parthenios (Allati), l’arcidiacono Gerasimos (Kabbas). Insieme a Sua Beatitudine c’erano anche il rappresentante del Patriarca di Antiochia presso il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’, metropolita Niphon di Filippopoli, e il rappresentante del Patriarca di Mosca e di tutta la Russia presso il Patriarca di Antiochia, igumeno Arsenij (Sokolov).

Prima dei colloqui, i Primati delle due Chiese si sono diretti nella chiesa della residenza patriarcale, consacrata in onore di Tutti i Santi risplendenti in Terra russa.

Nel tempio è stato tenuto un servizio di preghiera (moleben), dopo di che il Patriarca Kirill ha rivolto parole di benvenuto all’illustre ospite. Sottolineando che la storia delle relazioni tra le due Chiese risale ai tempi antichi, Sua Santità ha testimoniato: «Nella Chiesa ortodossa russa sono venerati i nomi dei santi appartenenti a questi tempi antichi, compresi coloro che sono stati figli fedeli della Chiesa di Antiochia: Sant’ Ignazio di Antiochia, l’illuminatore, San Giovanni Damasceno, San Giovanni Crisostomo, che era un figlio della Chiesa di Antiochia, e una miriade di altri grandi padri e santi che adornano il suo mondo spirituale».

«Ricorderemo sempre con gratitudine il ruolo svolto dalla Chiesa di Antiochia per l’approvazione del Patriarcato di Mosca durante i Concili negli anni 1590-1593 e, naturalmente, il ruolo speciale svolto da Sua Beatitudine Ioakim V, Patriarca di Antiochia, in questo importante periodo per la nostra Chiesa, – ha proseguito Sua Santità il Patriarca Kirill. – Nonostante la distanza, soprattutto nei tempi antichi, tra Mosca e Antiochia, in tutta la sua lunga storia il trono di Mosca è stato visitato da otto Patriarchi di Antiochia».

Nel 2014 si è tenuta la visita di pace di Sua Beatitudine Giovanni X alla Chiesa russa dopo la sua elezione alla sede patriarcale di Antiochia. «Un anno fa abbiamo parlato molto dei problemi attuali e delle sofferenze del popolo e della Vostra Chiesa. Purtroppo, rispetto a quel periodo, poco è cambiato in meglio. E sappiamo che fino ad ora il Vostro gregge soffre il martirio per difendere la propria fede e il diritto di vivere nella sua terra storica», ha detto all’ospite il Primate della Chiesa ortodossa russa.

«Per i vostri fedeli è molto importante la Vostra parola, il Vostro esempio e la Vostra preghiera, – ha detto Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill, – perché quello che sta accadendo nella Chiesa di Antiochia e sulla terra del trono di Antiochia ha una grande influenza e un impatto sull’esistenza stessa della Chiesa ortodossa in Medio Oriente. Ciò significa che quello che state facendo è direttamente correlato alla Chiesa ortodossa, alla sua unità e alla sua prosperità. È per questo che la Vostra persona è stata scelta come vincitrice del premio della Fondazione Internazionale per l’Unità dei Popoli Ortodossi».

In risposta, Sua Beatitudine il Patriarca Giovanni X ha testimoniato quanto sia importante l’aiuto della Chiesa russa al popolo della Siria, del Libano e dell’Iraq, il suo sostegno per la presenza cristiana in questa terra. Egli ha parlato dei suoi viaggi durante gli scontri militari nelle città, tra cui Aleppo e Homs, della devastazione che ha visto, e della situazione degli abitanti di quei luoghi.

«Nonostante tutte le difficoltà, i cristiani e, in particolare, gli ortodossi che vivono lì, lottano per rimanere nelle proprie case», ha detto Sua Beatitudine.

Egli ha anche ricordato che non è ancora nota la sorte dei due metropoliti rapiti nel mese di aprile 2013: il metropolita Paulos di Aleppo della Chiesa ortodossa antiochena, e il metropolita mar Gregorios Yohanna Ibrahim della Chiesa siro-ortodossa.

Sua Beatitudine il Patriarca di Antiochia Giovanni ha ringraziato il Primate della Chiesa ortodossa russa per il sostegno ai cristiani del Medio Oriente e ha chiesto a Sua Santità di pregare per i popoli che soffrono in Siria, Libano, Iraq, Palestina, Egitto.

«Da parte nostra preghiamo anche per la pace nel mondo e non dimentichiamo quello che sta vivendo la Chiesa russa ora in Ucraina», ha detto Sua Beatitudine, esprimendo la speranza di una rapida soluzione della crisi e del ritorno della pace nella sofferta terra ucraina.

Sua Santità il Patriarca Kirill ha osservato che la precedente visita della Chiesa di Antiochia ha dato un impulso importante per l’ulteriore sviluppo delle relazioni tra le due Chiese.

Sua Santità ha ricordato che nel 2014 si è svolta a Mosca anche la visita di un gerarca della Chiesa di Antiochia, il metropolita Anthony del Messico. Inoltre, ai festeggiamenti in onore del 700° anniversario della nascita di San Sergio di Radonež ha partecipato una delegazione della Chiesa antiochena, guidata dal metropolita Elias di Tiro e Sidone. «Abbiamo discusso una serie di argomenti, e ancora una volta c’è stata una convergenza di vedute tra le due Chiese sulle questioni attualmente all’ordine del giorno a livello panortodosso», ha dichiarato il Patriarca Kirill.

Nel corso della riunione, Sua Santità ha sottolineato l’importanza delle attività della Rappresentanza della Chiesa di Antiochia a Mosca, così come di quelle della Rappresentanza della Chiesa ortodossa russa presso il Patriarca di Antiochia. Secondo il Patriarca Kirill, il rappresentante del Patriarca di Antiochia presso il trono patriarcale di Mosca, il metropolita Niphon di Filippopoli, gode di ottima reputazione sia negli ambienti diplomatici che tra i rappresentanti del Governo, e, soprattutto, tra i fedeli.

Sua Santità ha anche elogiato il lavoro del rappresentante del Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ presso il Patriarca di Antiochia, l’igumeno Arsenij (Sokolov), esprimendo la speranza che il suo lavoro contribuirà all’ulteriore sviluppo delle relazioni tra le due Chiese, anche nel campo del mantenimento della pace e delle missioni umanitarie.

Sua Santità ha preso atto con soddisfazione dello sviluppo dello scambio di studenti tra il Patriarcato di Antiochia e quello di Mosca, e ha rilevato il crescente interesse tra i giovani studiosi della Chiesa russa per la lingua araba. Attualmente altri due studenti del Seminario Teologico di Kazan’ sono pronti per andare all’Università di Balamand per imparare l’arabo.

Durante il colloquio, il Primate della Chiesa ortodossa russa ha parlato della situazione in Siria e in Medio Oriente. Secondo la sua testimonianza, la Chiesa sta compiendo sforzi per fermare lo spargimento di sangue, i rapimenti, le catture e le esecuzioni degli ostaggi.

«Per tutti noi è un problema assolutamente mostruoso il comportamento dei cosiddetti rappresentanti della “Stato islamico”, che non solo uccidono brutalmente cristiani e non cristiani, non solo proclamano idee politiche radicali, che sono inaccettabili per chi non appartiene al loro gruppo, ma consapevolmente o inconsapevolmente creano anche il caos in Medio Oriente e demonizzano l’immagine dell’Islam agli occhi del mondo», ha detto il Patriarca Kirill.

Esplorando la genesi di questo fenomeno per capire quali sono le sue radici, si comprende che è una campagna anti islamica, anti araba, ha detto Sua Santità. «Vediamo oggi in televisione immagini spaventose, e ciò è la distruzione di qualsiasi idea positiva dell’Islam. Pertanto, i leader islamici non devono pensare solo di risolvere alcuni dei loro obiettivi politici a breve termine, in particolare quando sono direttamente o indirettamente sostenuti dall’ISIS, ma devono chiaramente capire che tutto questo è un duro colpo per il mondo islamico», ha proseguito Sua Santità.

La Chiesa russa continua a fornire assistenza umanitaria alle vittime del conflitto in Medio Oriente, in particolare in Siria, ha affermato il Patriarca Kirill, aggiungendo: «Stiamo lavorando a stretto contatto con la Società Imperiale Ortodossa di Palestina (IOPS), pertanto ritengo importante che il premio della Fondazione Unità dei Popoli Ortodossi sia assegnato al capo della IOPS, Sergej Stepashin, che fa molto per gli aiuti umanitari alle persone che soffrono in Siria».

Sua Santità ha parlato del destino del monastero di Santa Tecla a Maaloula (Siria); nel dicembre 2013 il monastero è stato attaccato dai ribelli, le suore sono state rapite, e in seguito liberate. Il Patriarca Kirill ha espresso la speranza che per grazia di Dio in futuro nel monastero possa essere ripristinata «la comunità monastica, che possa continuare la sua testimonianza fedele della Chiesa di Cristo, il suo ministero».

Da parte sua, Sua Beatitudine il Patriarca Giovanni X ha espresso la sua gratitudine al popolo russo e al Governo del Paese, personalmente al Patriarca Kirill e a tutta la Chiesa Russa per l’aiuto e il sostegno forniti alla Chiesa ortodossa antiochena e al popolo della Siria. Sua Beatitudine ha detto di apprezzare altamente la chiara posizione della Chiesa ortodossa russa nel conflitto nella regione del Medio Oriente.