Il 5 febbraio 2015 il presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca e rettore della Scuola di dottorato e alti studi teologici, metropolita Hilarion di Volokolamsk, durante la sua visita nel Regno Unito con la benedizione di Sua Santità il Patriarca Kirill ha visitato la Facoltà Teologica dell’Università di Winchester, dove ha tenuto una relazione sul tema «C’è un futuro di cooperazione inter-cristiana?».

Prima del suo intervento, l’illustre ospite è stato accolto dal vice cancelliere dell’Università, professore Joy Carter. Tra il pubblico erano presenti il preside della Facoltà di Teologia, professore di religione e filosofia Neil Messer, il sostituto del vice cancelliere, professore Liz Stewart, gli insegnanti e gli studenti dell’Università, il rettore della Cattedrale di Winchester, canonico James Atvell, i sacerdoti della Chiesa d’Inghilterra, i rappresentanti della locale comunità parrocchiale ortodossa, guidata dal sacerdote Andreas Andreopoulos (Patriarcato di Romania).

Nel suo discorso, il metropolita Hilarion, tra l’altro, ha dichiarato: «Ancora di recente, sembrava che dopo molti decenni di dialogo tra i cristiani fosse possibile aspettarsi una notevole convergenza di posizioni. Tuttavia questa convergenza non si è verificata, e l’unità dei cristiani, che Dio ci ha comandato, non è stata ripristinata. Al contrario, a tutt’oggi la divergenza da un lato tra ortodossi e cattolici, e dall’altro con il mondo protestante è diventata sempre più profonda rispetto a 50-70 anni fa». L’oratore ha sottolineato che oggi le differenze tra i cristiani di diverse confessioni non riguardano solo le questioni dottrinali, ma interessano anche l’area della moralità «quella in cui la testimonianza cristiana potrebbe essere unita indipendentemente dalle differenze dottrinali».

Sotto l’influenza dell’ideologia laica, ha ulteriormente sottolineato il relatore, alcune comunità cristiane si stanno allontanando dalle norme morali fondamentali sancite nelle pagine del Nuovo Testamento, nella predicazione di Cristo e nelle lettere dell’apostolo Paolo. Secondo il presidente del Decr, «oggi diventa sempre più difficile parlare di un unico sistema di valori spirituali e morali, accettato da tutti i cristiani in tutto il mondo. Oggi, ci sono diverse versioni del cristianesimo, proposte dalle diverse comunità. Da questo punto di vista, tutti i cristiani di oggi possono essere divisi in due gruppi – tradizionali e liberali. E un abisso divide non tanto gli ortodossi e i cattolici, o i cattolici e i protestanti, quanto piuttosto i «tradizionalisti» e i «liberali». Alcuni leader cristiani affermano che la Chiesa dovrebbe essere abbastanza «inclusiva» per riconoscere le norme comportamentali alternative e benedirle ufficialmente. I liberali ritengono che i tradizionalisti dovrebbero riconsiderare le loro opinioni, per essere al passo coi tempi. I tradizionalisti, a loro volta, accusano i liberali di rifiutare le norme cristiane generali fondamentali, di minare le basi della morale cristiana».

Come ha inoltre evidenziato il metropolita Hilarion, «per la Chiesa ortodossa in questo caso non si tratta solo di “tradizionalismo” ma di fedeltà alla rivelazione divina, contenuta nella Sacra Scrittura, e di mantenere l’autenticità del messaggio cristiano. E se i cosiddetti cristiani liberali rifiutano la tradizionale comprensione delle norme morali, significa che siamo di fronte a un grave problema: non siamo solo divisi su questioni che, dal punto di vista del mondo esterno, possono essere considerate di natura “tecnica” e legate esclusivamente al dialogo interno tra cristiani. Oggi siamo divisi nell’essenza stessa della testimonianza che siamo chiamati a portare al mondo esterno. Non parliamo con una sola voce, non predichiamo gli stessi insegnamenti morali, non siamo in grado di mostrare solidarietà comune nel sostenere i principi morali, su cui è stata costruita per secoli la vita della comunità cristiana».

Al termine del suo discorso, il metropolita ha esortato tutti ad azioni di solidarietà delle Chiese cristiane per difendere l’identità cristiana dell’Europa e proteggere i cristiani perseguitati in Medio Oriente e nel Nord Africa.

Il 6 febbraio, il presidente del Decr ha tenuto una conferenza sullo stesso argomento presso la Facoltà di Teologia dell’Università di Cambridge. La conferenza si è tenuta nella chiesa di St Giles dell’Università, dinanzi a un pubblico numeroso. Prima dell’inizio della conferenza, il metropolita Hilarion è stato accolto dal metropolita di Diocleia Kallistos (Ware), che ha sottolineato la rilevanza del tema scelto. Dopo la conferenza, il metropolita Hilarion ha risposto a numerose domande del pubblico.

La sera dello stesso giorno, il presidente del Decr ha partecipato all’apertura del convegno dal titolo «colui che dispensa rettamente la parola di verità», dedicato all’80° anniversario del metropolita Kallistos. Tra i partecipanti al convegno c’erano l’arcivescovo Gregorios di Thyatira e Gran Bretagna (Patriarcato di Costantinopoli), il metropolita Nikolas di Mesogaia e Laureotiki (Chiesa greco-ortodossa), l’arcivescovo Elisej di Surozh, l’ex arcivescovo di Canterbury Rowan Williams, il rettore del Seminario di San Vladimir di New York, arciprete John Behr, i rappresentanti del clero ortodosso, cattolico e anglicano, i professori e gli studenti dell’Università di Cambridge, gli allievi del metropolita Kallistos, provenienti da tutto il mondo, riuniti per rendere omaggio al loro maestro e guida spirituale.

Al convegno il metropolita Hilarion ha tenuto una relazione sul tema «San Simeone il Nuovo Teologo e la tradizione monastica studita».