Il 2 e 3 Febbraio 2015 nella Cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca, sotto la presidenza del Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill si è svolto il Consiglio dei vescovi della Chiesa Ortodossa Russa. Alla fine dei lavori, il Consiglio ha pubblicato un resoconto in 16 punti. In esso i vescovi, dopo aver ringraziato Dio per le grazie concesse alla Chiesa Ortodossa Russa dopo l’ultimo Concilio episcopale del 2013, hanno espresso la propria preoccupazione per la situazione in corso in Ucraina e la propria solidarietà a Sua Beatitudine il metropolita Onufrij di Kiev e tutta l’Ucraina e all’episcopato della Chiesa Ortodossa Ucraina del Patriarcato di Mosca.

Il Consiglio ha valutato lo stato di attuazione delle decisioni prese dal Concilio Episcopale nel 2013 e 2011, riguardanti in particolare l’istruzione teologica dei laici che lavorano per la Chiesa.

Sono stati approvati due importanti documenti. Il primo, “Sulla partecipazione dei fedeli all’eucarestia”, dà orientamenti di fondamentale importanza relativi alla frequenza della partecipazione all’eucarestia da parte dei fedeli laici, le tradizioni e norme relative alla preparazione alla comunione, il digiuno, la confessione. Il secondo documento riguarda il futuro professionale di coloro che compiono gli studi teologici nelle scuole della Chiesa.

Si è considerato il tema dello sviluppo della vita delle parrocchie in quanto vita di comunità (già trattato dal Sacro Sinodo nella seduta del 25 luglio 2014 e ripreso dal Patriarca Kirill in una lettera enciclica del 9 settembre 2014), quello dell’impegno dei laici nella vita parrocchiale e diocesana, della missione della Chiesa nella società.

I vescovi hanno parlato di alcune questioni specifiche relative alla vita monastica e all’accoglienza dei novizi.

Il Consiglio ha espresso la propria preoccupazione per la diffusione di pratiche e culti neo-pagani, come anche per i casi di blasfemia e offesa dei sentimenti religiosi dei credenti delle diverse religioni. Si è considerato il problema del rapporto tra la libertà di espressione artistica e le azioni e espressioni immorali che recano offese al decoro e buongusto.

Nelle attuali condizioni in cui la fede e la moralità sono spesso messe in discussione, i vescovi hanno sottolineato l’importanza di una collaborazione con le autorità statali e la società civile che abbia per fine il bene della popolazione.

In considerazione del 70 anniversario della fine della seconda guerra mondiale, i vescovi hanno esortato il clero e i laici di pregare per quanti hanno sacrificato la vita in difesa del proprio popolo.