Ricevimento in onore del Patriarca Kirill
Il 30 gennaio 2015, alla vigilia del sesto anniversario dell’intronizzazione di Sua Santità Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill, nella Cattedrale di Cristo Salvatore è stato dato un ricevimento.
Prima dell’inizio del ricevimento nella sala di San Sergio, molti ospiti si sono congratulati personalmente con il Primate della Chiesa ortodossa russa.
Sua Santità ha accolto il presidente del Consiglio della Federazione Valentina Matvienko, il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov, il ministro della Cultura Vladimir Medinskij, il procuratore generale russo Y.Y. Chajka, il presidente delle «Ferrovie Russe» V.I. Yakunin, il presidente della Commissione elettorale centrale della Federazione Russa V.E. Churov, il primo vice presidente della Duma di Stato A.D. Zhukov, il vice presidente della Duma di Stato della Federazione Russa S.V. Zheleznjak, il capo dell’Ufficio del Governo della Federazione Russa S.E. Prikhodko, l’assistente del Presidente della Federazione Russa I.O. Shchegolev, l’assistente del Presidente della Federazione Russa I.E. Levitin, l’assistente del Presidente della Federazione Russa V.I. Kozhin, l’Artista del Popolo dell’URSS A.N. Pakhmutova; l’Artista del Popolo dell’URSS I.D. Kobzon; l’Artista del Popolo dell’URSS I.S. Glazunov; l’Artista del Popolo della Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa N.S. Mikhalkov, il presidente dell’Unione degli Scrittori della Russia V.N. Ganichev, il presidente del Festival cinematografico «Golden Knight», Artista del Popolo della Russia N.P. Burlyaev.
Si sono congratulati con Sua Santità il Patriarca i rappresentanti dell’Amministrazione presidenziale e del Governo della Federazione Russa, i plenipotenziari presidenziali nei distretti federali, i capi delle regioni russe, gli ambasciatori di diversi Stati della CSI e di Paesi stranieri, i rappresentanti di organizzazioni pubbliche, della scienza, della cultura e delle arti, filantropi, sportivi, dirigenti dei media e giornalisti che seguono le attività di Sua Santità.
Tra i leader religiosi che hanno salutato il Primate della Chiesa ortodossa russa c’erano i rappresentanti della Chiesa ortodossa dei Vecchi Credenti, della Chiesa cattolica romana e di altre confessioni cristiane, dei musulmani e delle comunità e associazioni ebraiche.
Alla serata di gala presso la Cattedrale di Cristo Salvatore hanno partecipato i membri permanenti del Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa, i rappresentanti delle Chiese ortodosse locali, i membri del Consiglio Supremo della Chiesa, i gerarchi della Chiesa ortodossa russa, i dirigenti e i dipendenti delle istituzioni sinodali della Chiesa ortodossa russa, i membri del Patriarcato di Mosca.
A nome del Santo Sinodo e di tutti i presenti Sua Santità il Patriarca è stato felicitato dal metropolita Juvenalij di Krutitsy e Kolomna , che ha sottolineato che la dedizione e il servizio di Sua Santità sono un esempio per tutti i gerarchi della Chiesa ortodossa russa e ha augurato al Primate «l’abbondante aiuto di Dio nel ministero primaziale per molti anni».
Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov, rivolgendosi a Sua Santità il Patriarca Kirill, ha detto: «Vostra Santità, mi consenta, a nome dei rappresentanti delle istituzioni laiche, di rivolgere le più vive congratulazioni per l’anniversario di oggi.
Voi vi siete interessato di ciò che accade in Russia e della nostra politica estera molto prima di sei anni fa, durante le Vostre mansioni precedenti. E mi ricordo molto bene che Voi formulaste un nuovo concetto, praticamente la necessità di rafforzare i principi morali nelle relazioni internazionali.
Oggi, questa tesi diventa ancora più rilevante. La mancanza di moralità, di spiritualità, il non voler ricordare le proprie radici religiose a causa di una falsa correttezza politica, sono la causa di molte crisi, tra cui la crisi in Ucraina. Non a caso i principi morali del cristianesimo, in questo caso l’Ortodossia, sono direttamente minacciati e attaccati, vengono bruciate le chiese del Patriarcato di Mosca in Ucraina.
Ispirati dai Vostri suggerimenti, facciamo del nostro meglio per attuare le iniziative del nostro Presidente di portare la pace sulla base dei principi cristiani, sulla inammissibilità di condannarli all’oblio. Sono convinto che solo in questo modo possiamo ottenere risultati.
Grazie mille per quello che fate per il mondo russo, per il nostro Paese, per rafforzare la nostra posizione internazionale, la nostra autorità morale in campo internazionale».
Il saluto del presidente della Duma di Stato S.E. Naryshkin è stato letto da S.V. Zheleznjak.
Sua Santità il Patriarca Kirill ha rivolto parole di ringraziamento ai partecipanti al ricevimento: «Vostra Eminenza e Grazia! Cari Sergej Viktorovič e Sergej Vladimirovič, alti rappresentanti del Governo, rappresentanti del corpo diplomatico, della nostra società, fratelli e sorelle, signore e signori!
Ringrazio di cuore tutti voi per il fatto che, nonostante la Vostra agenda sia piena di impegni, avete trovato il modo di venire qui in questo giorno, affinché possiamo condividere questi momenti.
L’anniversario della intronizzazione è sempre una pietra miliare. Si è indotti a pensare al passato, a ciò che è stato fatto e a quello che non è stato fatto, a ciò che ancora rimane da fare. E come si sa, è molto difficile stare dietro a questo cambiamento incredibilmente dinamico della situazione storica. Ogni giorno porta qualcosa di nuovo.
La Chiesa è per sua natura conservatrice, è stata progettata per mantenere certe tradizioni, e questo richiede impegno da parte dei ministri della Chiesa. La velocità eccessiva non caratterizza il clero russo. Ma oggi la situazione esterna ha una forte pressione, così la Chiesa deve cambiare il suo modo di pensare, e soprattutto il suo atteggiamento verso la realtà circostante. Questo non significa che la Chiesa si trova su una qualche posizione riformista, ma significa che molto seriamente la Chiesa deve valutare quello che sta accadendo fuori e determinare la sua posizione sulle questioni più importanti del nostro tempo. Questo accade perché esiste collaborazione e cooperazione tra la Chiesa e la società in generale. Pertanto, se si verificano cambiamenti nella vita della Chiesa, questo accade attraverso la nostra comune partecipazione.
Ma l’impatto più forte, anche per quanto riguarda la leadership della Chiesa, viene dal nostro popolo. E quando, in piedi nel tempio, ci rivolgiamo al popolo, vediamo facce nuove, ci rendiamo conto che la Chiesa è il luogo dove vengono persone di età, istruzione, cultura e nazionalità diverse. Questa realtà di oggi interpella la leadership della Chiesa e tutti coloro che sono chiamati a servire la Chiesa.
Pertanto, ringrazio per le gentili parole che sono state dette su di me. In primo luogo, tutti coloro che hanno preso la parola, perché con queste persone interagiamo e collaboriamo quasi tutti i giorni. Vorrei anche esprimere la mia gratitudine a tutti voi, e attraverso voi a tutto il nostro popolo. Dio non voglia che questa interazione tra la Chiesa, la società e lo Stato non porti a migliorare il risultato di questa interazione e la formazione di nuove idee, nuovi punti di vista sulla vita e sui problemi esistenti. Ma soprattutto, che tutto questo si accompagni alla conservazione nella nostra vita nazionale di quei grandi valori che sono venuti a noi dal passato e che sono valori non perché hanno molti anni, ma perché sono eterni ed immutabili».