Il 28 ottobre 2014 presso il Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca ha avuto luogo l’incontro del presidente del Decr metropolita Hilarion con il capo della Chiesa copta, Sua Santità Teodoro II, Papa e Patriarca di Alessandria.

Alla riunione hanno partecipato i membri della delegazione ufficiale che accompagna il Patriarca Teodoro durante la sua visita alla Chiesa ortodossa russa: il metropolita Bishoy di Damietta, il segretario generale del Santo Sinodo della Chiesa copta, vescovo Raphael del centro di Cairo, il vescovo Cyrill di Milano, il vescovo Serapion di Los Angeles, il vescovo Angel, vicario della Gran Bretagna, il segretario del Patriarca, sacerdote Angel Ishaq, il portavoce del Patriarcato, sacerdote Pules Halim, la superiora del monastero di San Teodoro al Cairo, igumena Edrosis Girgis, il professore del Collegio Teologico-Pastorale a Port Said, dr. Ishaq Ibrahim Agban.

All’incotro hanno inoltre partecipato: il Vicepresidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca archimandrita Filarete (Bulekov), il rappresentante del Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ presso il trono patriarcale di Alessandria, arciprete Viktor Kulaga, il segretario del Decr per le relazioni inter-cristiane, ieromonaco Stefan (Igumnov) e il funzionario del Decr, sacerdote Aleksandr Vasjutin.

Il metropolita Hilarion ha accolto calorosamente l’illustre ospite, notando che è la prima visita del capo della Chiesa copta in Russia da più di un quarto di secolo.

Su richiesta di Sua Santità il Patriarca Teodoro, il metropolita Hilarion ha parlato della storia e le attività in corso del Dipartimento per le relazioni esterne e delle altre strutture sinodali della Chiesa ortodossa russa. L’ospite ha espresso un vivo interesse per le questioni relative allo sviluppo della vita della Chiesa in Russia.

Particolare attenzione nel dialogo è stata dedicata al tema della situazione dei cristiani in Medio Oriente.

“Con grande rammarico e profonda tristezza seguiamo quanto sta accadendo in alcuni paesi del Medio Oriente e del Nord Africa, dove i cristiani sono vittime di persecuzioni di massa e, direi, di un vero genocidio – ha detto il metropolita Hilarion. – Purtroppo, nei diversi paesi della regione gli eventi si stanno sviluppando secondo uno stesso scenario: in primo luogo, in nome della libertà e della democrazia, con l’aiuto di forze esterne viene deposto il regime esistente nel paese, ma esso viene sostituito non dalla democrazia e la libertà, ma dal caos e la tragedia per milioni di persone. Alzano la testa gli elementi più estremisti che commettono crimini orribili. Loro vittime sono principalmente i cristiani. Siamo a conoscenza della tragedia dei cristiani dell’Iraq, quasi nessun cristiano è rimasto in Libia. La terribile situazione della Siria rimane invariata già da tre anni”.

Come ha fatto notare il metropolita Hilarion, a seguito degli eventi in Egitto, sono stati costretti a lasciare il paese circa un centinaio di migliaia di egiziani cristiani, fedeli della Chiesa copta. “Guardiamo con speranza alle misure adottate dall’attuale governo egiziano per normalizzare la situazione nel Paese”, ha proseguito il prelato.

La Chiesa ortodossa russa ha sempre espresso profonda solidarietà con i cristiani del Medio Oriente, ha dichiarato il presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca, sottolineando che “la Chiesa continuerà a levare la propria voce in difesa dei cristiani che sono perseguitati.”

Il metropolita Hilarion ha inoltre osservato che la protezione della popolazione cristiana della regione del Medio Oriente è una delle direzioni più importanti della politica estera dello Stato russo.

“Ringraziamo la Chiesa russa per la sua posizione riguardo alla situazione dei cristiani in Medio Oriente e Nord Africa”, ha detto il patriarca copto Teodoro II. A suo parere, la collaborazione delle chiese russa ortodossa e copta, anche nel campo del mantenimento della pace, “può essere d’esempio al mondo intero.”

Le parti hanno discusso le prospettive del dialogo tra la Chiesa ortodossa russa e le antiche Chiese orientali. Si è parlato anche della situazione umanitaria in Ucraina.

Alla fine dell’incontro le parti si sono scambiate i doni.