Da mercoledì 3 a sabato 6 settembre 2014 si svolge in Italia, presso il monastero di Bose, il XXII Convegno Ecumenico Internazionale di spiritualità ortodossa dal titolo “BEATI I PACIFICI” (Mt 5,9).

Al convegno partecipano esponenti di spicco delle diverse Chiese ortodosse,del la Chiesa cattolica romana e di varie comunità protestanti. Con la benedizione di Sua Santità il Patriarca di Mosca e tutta la Rus’ Kirill, è presente una delegazione della Chiesa ortodossa russa, guidata dal Vescovo Kliment di Krasnoslobodsk e Temnikov. Gli altri membri della delegazione sono

l’igumeno Arsenij (Sokolov), rappresentante del Patriarca di Mosca presso il Patriarca di Antiochia e il sacerdote Alexij Dikarev, funzionario del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca. Il presidente del Decr metropolita Hilarion ha rivolto agli organizzatori e partecipanti del simposio il messaggio che riportiamo.

 

 

 

Reverendissimo e stimatissimo padre Enzo Bianchi!

Stimati organizzatori e partecipanti del convegno!

 

A nome di Sua Santità il patriarca di Mosca e di tutta la Russia Kirill, rivolgo di tutto cuore il mio saluto a tutti i partecipanti al XXII Convegno internazionale di spiritualità ortodossa, organizzato dalla Comunità monastica di Bose sul tema “Beati i pacifici”.

 

Essere operatori di pace fa parte dell’essenza stessa dell’annuncio cristiano, e la Chiesa di Cristo in tutti i tempi ha ritenuto suo dovere portare agli uomini una parola di pace e di amore. Un grande vescovo della Chiesa russa, il metropolita di Mosca Platon (1737-1812), in una delle sue omelie dice: “Pace a voi! O parola dolcissima! O parola amabilissima! O preziosissimo legame del genere umano e fondamento del suo progresso nel bene! Senza di essa nessun bene può esistere né consolidarsi. Dove non c’è pace, non c’è alcun bene ma solo disordine. Per questo la Chiesa in tutte le sue preghiere e azioni la ritiene necessaria”.

 

Il problema di una pace stabile tra le religioni, gli stati e i popoli ha sempre avuto un posto importante nel ministero delle Chiese e nel dialogo intercristiano. e tuttavia il grave periodo che stiamo vivendo di conflitti armati in Medio Oriente, in Ucraina, in Afghanistan, Iraq e in altri paesi pone davanti a tutti con particolare forza il compito di cercare vie cristiane per fermare la guerra, che porta inimicizia, morte e distruzione.

 

Come ricorda Sua Santità il patriarca Kirill, “in una guerra civile non possono esserci vincitori, non possono esserci vittorie politiche che valgano più della vita delle persone” (dall’Indirizzo al pleroma della Chiesa ortodossa russa del 17 giugno 2014). Il primate della Chiesa russa non si stanca di richiamare alla pace, al perdono reciproco e alla ricerca del compromesso, senza lesinare l’impegno concreto per aiutare quanti soffrono, sforzandosi di collaborare con tutti gli uomini di buona volontà che desiderano sinceramente la pace.

 

Spero che questo convegno conduca con nuova energia e profondità a una comune presa di coscienza della necessità di lavorare instancabilmente per giungere a quel beato giorno in cui “la misericordia e la verità s’incontreranno, la giustizia e la pace si baceranno” (Sal 84,11).

 

La pace del Signore sia con tutti voi!

 

Con amore nel Signore,

 

+ Hilarion,

Metropolita di Volokolamsk,

Presidente del Dipartimento per le relazioni esterne

del Patriarcato di Mosca