Il 15 dicembre 2013 il presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca, metropolita Hilarion di Volokolamsk, che con la benedizione di Sua Santità Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill è in visita in Ungheria, ha celebrato la Divina Liturgia a Budapest, nella Cattedrale della Dormizione della diocesi ungherese della Chiesa ortodossa russa. Con lui hanno concelebrato il decano della Cattedrale, arciprete Stefan Madjar, il rettore della parrocchia in onore dell’icona della Madre di Dio «Sorgente di vita» in Hevez, arciprete Nikolaj Kim, il rettore della parrocchia della Santa Trinità di Budapest, sacerdote Dimitrij Kornilov, e il clero diocesano.

Al termine del servizio, il metropolita Hilarion ha salutato i fedeli, trasmettendo loro le congratulazioni e la benedizione di Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill. «Con la sua benedizione e su invito della leadership del Governo ungherese, sono venuto a Budapest e sono molto contento oggi di celebrare la Divina Liturgia nella storica Cattedrale della Dormizione, vedere i volti dei parrocchiani a me cari e familiari e pregare con voi dinanzi al trono di Dio per il bene di questo Paese e per le sue persone devote».

Riferendosi al brano del Vangelo di Luca (14, 16-24), proclamato durante la Liturgia, sulla partecipazione alla Cena del Signore, il metropolita Hilarion ha detto in particolare: «In ogni Liturgia noi partecipiamo alla Cena del Signore, che ci viene offerta dal Signore stesso, perché nella Chiesa il vero padrone di casa è il Signore nostro Gesù Cristo. E a celebrare la Divina Liturgia non sono i sacerdoti e le persone presenti, ma Cristo stesso, che ogni volta rinnova il Mistero dell’Ultima Cena, e ci invita ad essere suoi membri.

Nella Santa Eucaristia il Signore ci dà la più potente medicina per tutte le malattie, mentale, spirituale e fisica; Egli dona Se Stesso affinché il Suo Santo Corpo diventi parte del nostro corpo, il Suo Sangue si unisca con il nostro sangue. Cristo ha istituito questo Sacramento Divino per la nostra salvezza. Noi sappiamo che il suo banchetto è sempre pieno di ospiti, perché se il Signore chiama alcune persone alla festa, e queste rifiutano, Egli ne incoraggia altre, e queste riempiono la sala.

Questa sala è il tempio di Dio, perché in ogni chiesa, indipendentemente dalle sue dimensioni o forma, c’è il Signore stesso in tutta la pienezza della Sua grazia. Venendo al tempio di Dio, e partecipando alla Santa Eucaristia, noi siamo uniti a Dio, diventiamo partecipi della Sua natura divina, e il Signore purifica la nostra anima da tutta la sporcizia del peccato.

Pertanto, cerchiamo di prendere parte alla festa divina il più spesso possibile, partecipando alla Santa Comunione del Signore stesso, che ci riempie della Sua grazia divina e ci guarisce da tutte le malattie mentali e fisiche, agisce in noi e attraverso di noi, guida noi stessi e le persone intorno a noi sulla via della salvezza.

Vi auguro l’aiuto di Dio, cari fratelli e sorelle. Auguro la grazia di Dio al clero di questa santa Chiesa e a tutta la diocesi ungherese. Il ministero del sacerdote è un compito difficile e di grande responsabilità, che richiede particolare coraggio, la capacità di sacrificarsi e dare tutto se stesso agli altri, perché il ministero del sacerdote è a imitazione di Cristo stesso. Cristo non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la Sua vita per la redenzione delle persone. Ogni sacerdote deve essere non solo servo di Dio, ma deve anche del popolo, a cui deve dare tutto se stesso. Chiedo al clero di questa santa chiesa e della diocesi ungherese di esercitare sempre con generosità questo servizio, che il Signore nostro Gesù Cristo ci ha affidato, di essere buoni pastori, che chiamano le proprie pecore e queste ascoltano la loro voce (Gv 10, 3-4).

Mi congratulo con tutti voi, cari fratelli e sorelle, e ancora una volta vi trasmetto il saluto e la benedizione di Sua Santità il Patriarca Kirill, che ha più volte visitato questo tempio santo e ha celebrato la Divina Liturgia quando era metropolita e presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne. Vi auguro l’aiuto di Dio. Che il Signore vi benedica per molti anni buoni».

Il sacrestano della Cattedrale, arciprete Stefan Madjar, ha rivolto parole di benvenuto al presidente del Decr, rilevando in particolare: «Per sei anni Voi avete servito come vescovo della diocesi, ed è vivo in noi questo ricordo. Ricordiamo come Voi avete affrontato il piccolo gregge locale, quelli che Voi conoscevate e quelli che sono arrivati qui, e ricordiamo il Vostro amore per il gregge. Con questi pensieri, vorrei augurare a Voi le benedizioni del Signore nel Vostro difficile ministero».

In ricordo della preghiera comune, il metropolita Hilarion ha donato ai fedeli presenti nella Cattedrale della Dormizione piccole icone della Madre di Dio «Gioia di tutti gli afflitti».