La sera del 21 marzo 2013, giovedi della prima settimana di Quaresima, Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill ha celebrato la Compieta solenne con la lettura del Grande Canone di Sant’Andrea nella chiesa dell’Intercessione della Madre di Dio presso il monastero stavropigiale Novospassky (del Salvatore) di Mosca.

Al servizio ha preso parte il vicario del monastero, vescovo Savva di Voskresensk. Erano presenti in chiesa il metropolita Georges di Homs (Patriarcato di Antiochia), l’arcivescovo Nifon di Filippopoli, rappresentante del Patriarca di Antiochia e di tutto l’Oriente presso il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’, l’arciprete Nikolaj Balashov, vicepresidente del Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca, chierici di Mosca, i monaci del monastero e molti pellegrini.

Durante il servizio ha cantato il coro del monastero Novospassky (diretto da S.P. Kiryushin).

Al termine del servizio, Sua Santità ha tenuto un discorso sulla Quaresima.

Poi il Primate della Chiesa Ortodossa Russa ha avuto una riunione con i rappresentanti del Patriarcato di Antiochia.

Alla riunione hanno partecipato anche il vicepresidente del Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca arciprete Nikolai Balashov e il segretario per i rapporti interortodossi del medesimo Dipartimento, arciprete Igor Yakimchuk.

Il Primate della Chiesa Ortodossa Russa ha rivolto il benvenuto agli ospiti, sottolineando di essere lieto dell’incontro. «Lei è l’arcivescovo di Homs, che è la città più colpita dalla guerra in Siria – ha detto Sua Santità. – Sappiamo che lei ha dato prova di coraggio e di eroismo: in questi tempi in cui le chiese e i monasteri della diocesi vengono distrutti, mentre numerosi cristiani ortodossi hanno abbandonato il Paese, lei mette a rischio la propria vita visitando la città per prestare aiuto ai fedeli».

Il Patriarca Kirill ha aggiunto: «Noi siamo vicini al popolo siriano e alla Chiesa Ortodossa di Antiochia. Sappiamo quanta sofferenza si prova nel cuore nel vedere distrutti chiese e monasteri, quando la vita stessa è distrutta, quando la gente muore. Noi preghiamo affinché il Signore mostri la Sua misericordia,  cessino le ostilità e tutto il popolo venga protetto».

Nell’esprimere la propria vicinanza alla comunità cristiana di Siria, Sua Santità ha detto: «Ora assistiamo all’esodo della popolazione cristiana dal Medio Oriente. Ne siamo molto preoccupati, perché questa situazione può cambiare l’identità stessa del Medio Oriente, dove i cristiani hanno vissuto fin dall’inizio e hanno dato un enorme contributo alla cultura della regione. Non ci può essere un Medio Oriente diverso da come lo conosciamo noi, senza la presenza dei cristiani. Quindi vorrei esprimere i nostri sentimenti di amore fraterno e di generoso sostegno. Da parte nostra, siamo pronti con le parole e con le azioni a sostenere il vostro popolo».

Sua Santità ha espresso i propri saluti per il Primate della Chiesa Ortodossa di Antiochia: «Sarei lieto, attraverso di lei, di trasmettere il nostro amore fraterno a Sua Beatitudine il Patriarca Giovanni. In un momento difficile è salito sull’antico trono apostolico di Antiochia. A lui vanno le nostre preghiere, così come a tutti i vescovi e ai fedeli della Chiesa di Antiochia».

Da parte sua, il metropolita di Homs ha ringraziato Sua Santità il Patriarca Kirill e ha detto: «Noi siamo venuti in questi giorni per chiedere la benedizione di Vostra Santità e attraverso la Vostra fede profonda e la fede del popolo poter superare questi tempi difficili. Sua Beatitudine il Patriarca Giovanni mi ha chiesto di trasmetterVi il suo amore, le preghiere e i saluti fraterni».

Le parti hanno discusso di possibili aiuti umanitari alla popolazione della Siria e di una serie di questioni relative ai rapporti interortodossi.