Con la benedizione di Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Russia Kirill, dal 19 al 21 ottobre 2012 si è svolta a Londra, in occasione del V anniversario della firma dell’Atto di comunione canonica, la conferenza dei vescovi della Chiesa ortodossa russa che svolgono il proprio ministero al di fuori del suo territorio canonico.

La proposta di tenere questo incontro dopo la firma dell’Atto di comunione canonica era stata avanzata nel 2006 dalla Commissione del Patriarcato di Mosca per il dialogo con la Chiesa ortodossa russa all’estero e dalla Commissione della Chiesa ortodossa russa all’estero per i negoziati con il Patriarcato di Mosca in occasione della sesta riunione congiunta a Nyack, New York, e poi approvata dal Consiglio dei Vescovi della Chiesa ortodossa russa fuori dalla Russia e dal Sacro Sinodo del Patriarcato di Mosca. Allo stesso tempo, i punti all’ordine del giorno del programma della conferenza sono stati ampliati da nuovi temi che hanno acquisito urgenza nei primi cinque anni di vita comune della Chiesa. Molti di questi problemi sono già stati discussi in una serie di specifiche riunioni pastorali congiunte, così come nelle riunioni del gruppo di lavoro sul rafforzamento dell’unità della Chiesa, istituito da Sua Santità il Patriarca Kirill alla vigilia del quinto anniversario della firma dell’Atto di comunione canonica, su suggerimento dei membri del Consiglio dei vescovi della Chiesa russa all’estero e presieduto dal metropolita Hilarion di Volokolamsk.

Il 19 ottobre 2012, la giornata è cominciata con la preghiera comunitaria dinanzi all’icona della Madre di Dio di Kursk, protettrice della diaspora russa, portata a Londra in occasione della conferenza dei vescovi. Poi il metropolita Hilarion, presidente del Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca, ha aperto la conferenza dando il benvenuto ai partecipanti a nome di Sua Santità il Patriarca Kirill. Nel suo discorso di apertura, il metropolita ha sottolineato l’importanza della firma dell’Atto di comunione canonica, ha sollevato questioni riguardanti la cura pastorale dei fedeli al di fuori dei confini canonici della Chiesa ortodossa russa e ha condiviso i suoi pensieri sui compiti della conferenza.

Anche il metropolita di America orientale e New York Hilarion, Primate della Chiesa ortodossa russa all’estero, ha dato il benvenuto ai partecipanti alla conferenza. Nel suo discorso, egli ha affermato che il lavoro pastorale dei vescovi all’estero presenta un duplice problema: la cura spirituale e pastorale delle persone originarie della Rus’ storica, che si trovano lontane dal Paese dei propri padri, e la testimonianza dell’Ortodossia agli abitanti dei Paesi di accoglienza. Il metropolita Hilarion ha esortato i vescovi a prestare particolare attenzione al lavoro pastorale e missionario verso i giovani e ha augurato ai vescovi riuniti l’aiuto di Dio nel loro operato in avvenire.

Per decisione dei vescovi partecipanti alla conferenza è stata istituita la segreteria della conferenza, composta dal segretario per i rapporti inter-ortodossi del Sinodo dei Vescovi della Chiesa ortodossa russa all’estero, arciprete Aleksandr Lebedev, dal vice presidente del Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca, arciprete Nikolaj Balashov, dal direttore generale dell’Ufficio del Sinodo dei Vescovi della Chiesa ortodossa russa all’estero, arciprete Serafim Gan, e dal chierico della diocesi di Sourozh, arciprete Mikhail Dudko.

Poi tutti i partecipanti alla conferenza hanno presentato relazioni sulla situazione nelle sedi del loro ministero, mettendo in evidenza problemi di interazione tra le diocesi e le parrocchie, fornendo una panoramica dei risultati ottenuti nel periodo successivo al ristabilimento dell’unità canonica. Hanno condiviso le loro opinioni su questi temi l’arcivescovo Anatolij di Kerch, l’arcivescovo Mark di Berlino, Germania e Gran Bretagna, l’arcivescovo Feofan di Berlino e Germania (in collegamento audio-visivo), l’arcivescovo Kirill di San Francisco e America occidentale, l’arcivescovo Gavriil di Montreal e Canada, l’arcivescovo Mikhail di Ginevra ed Europa occidentale, l’arcivescovo Mark di Egorevsk, l’arcivescovo Elisej di Sourozh, il vescovo Iov di Kashira, il vescovo Agapit di Stoccarda, il vescovo Petr di Cleveland, il vescovo Ioann di Caracas e Sud America, il vescovo Georgij di Meyfield, il vescovo Nestor di Korsun.

I partecipanti alla conferenza hanno considerato i risultati delle celebrazioni in occasione del 5° anniversario della firma dell’Atto di comunione canonica all’interno della Chiesa ortodossa russa e le attività del gruppo di lavoro sul rafforzamento dell’unità della Chiesa. Hanno esaminato il processo di attuazione dell’allegato dell’Atto di comunione canonica, relativo alla scadenza del periodo di transizione, stabilito al momento della firma dell’Atto per la definizione completa di alcuni problemi canonici. Hanno discusso le prospettive di miglioramento del coordinamento delle singole diocesi della Chiesa russa in uno stesso territorio, in particolare l’apertura di nuove parrocchie e missioni pastorali congiunte, nazionali ed estere, la pratica liturgica e la pratica di ammissione delle persone che desiderano entrare a far parte della Chiesa ortodossa. È stata prestata particolare attenzione alla cura spirituale della diaspora ortodossa multilingue, proveniente dai diversi Paesi che compongono il territorio canonico della Chiesa ortodossa russa, e la cooperazione in Terra Santa.

Con grande gioia è stato osservato che nel corso degli ultimi anni sono stati raggiunti risultati proficui nei progetti di lavoro con i giovani e si sono risolti i problemi che esistevano.

Un altro argomento di discussione è stata l’esperienza della partecipazione alle conferenze episcopali, che sono state istituite in un certo numero di regioni in linea con le decisioni della IV Conferenza pre-conciliare pan-ortodossa del 2009 a Chambesy. I vescovi hanno avuto uno scambio di opinioni sulla cooperazione con le diocesi di altre Chiese ortodosse locali in tutto il mondo, ed hanno discusso la questione della partecipazione dei vescovi, del clero e dei laici della Chiesa ortodossa russa al dialogo ecumenico.

Al termine della riunione, i gerarchi hanno partecipato ad una veglia nella Cattedrale della diocesi britannica della Chiesa ortodossa russa. Il giorno dopo, la Domenica, è stata celebrata la Divina Liturgia nella Cattedrale della diocesi di Sourozh, per commemorare il cinquantesimo anniversario dell’istituzione della diocesi. Al termine della liturgia, nel nartece della cattedrale è stato tenuto un servizio funebre per il metropolita Antonij (Bloom) di Surozh, di eterna memoria. I partecipanti hanno inoltre partecipato alla cerimonia dedicata all’anniversario della diocesi e al quinto anniversario della firma dell’Atto di comunione canonica della Chiesa ortodossa russa all’estero.

Glorificando Dio per il dono della pace e dell’unità, i partecipanti alla conferenza, hanno comunque sottolineato che i rapporti tra le diocesi e le parrocchie della Chiesa ortodossa russa al di fuori del suo territorio canonico hanno bisogno di ulteriore sviluppo e miglioramento. Pertanto, questo tipo di incontri continuerà ad essere convocato per ravvivare il dono di Dio dell’unità.

I gerarchi della diaspora russa si sono radunati da tutto il mondo per discutere in uno spirito di unità e amore le questioni più urgenti della vita della Chiesa, ispirati dal loro desiderio comune di guidare il popolo di Dio verso il Regno dei Cieli, ricordando sempre le parole del Signore: “Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia” (Mt 6, 33).

Nel mondo di oggi, molti ostacoli si pongono alla via dei cristiani ortodossi che vogliono raggiungere questo buon proposito. Prima di tutto, la crescente perdita dei valori spirituali e morali, gli insulti e gli attacchi alla Santa Chiesa – fino alla blasfemia e alla profanazione delle chiese di Dio, – favoriti dall’indifferenza o addirittura sostenuti da alcuni settori della società: tutto questo può causare nei fedeli delusione e persino scoraggiamento. I partecipanti alla conferenza invitano il proprio gregge a resistere a tali sentimenti, rimanendo saldamente uniti alla Santa Ortodossia, colmi dello Spirito di Dio, dell’amore per Dio e per il prossimo, secondo il comandamento dell’apostolo Paolo: ” Guardatevi dal rendere male per male ad alcuno; ma cercate sempre il bene tra voi e con tutti”. (1 Ts 5,15).

I gerarchi della Chiesa ortodossa russa che svolgono il proprio ministero al di fuori del suo territorio canonico, sono fortemente impegnati a “combattere strenuamente per la fede che è stata una volta insegnata ai santi” (Giuda 1,3), a lavorare insieme con fiducia nel Signore, a salvaguardare il patrimonio della Santa Rus’, facendo affidamento nella preghiera alla Madre di Dio e a tutti i Santi.