Il 15 luglio 2012, durante la sua visita pastorale alla diocesi di Smolensk (Russia occidentale), Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Russia Kirill ha visitato il complesso memoriale “Katyn”. Nel Viale della Rimembranza, che unisce le parti russa e polacca del complesso memoriale, il Primate della Chiesa ortodossa russa ha tenuto un servizio di preghiera “per il riposo delle anime di tutte le vittime innocenti”.

Poi Sua Santità ha visitato la zona russa e quella polacca del complesso memoriale e ha deposto corone di fiori.
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Katyn’ – Il Calvario di Smolensk

Negli anni 1920-1940, il bosco di Katyn’ fu luogo di esecuzioni di massa e di sepolture di cittadini sovietici e polacchi. Vi si trovano più di 150 fosse comuni, dove sono stati sepolti circa diecimila cittadini sovietici e oltre quattromila ufficiali polacchi prigionieri.

Il valico di montagna del bosco di Katyn’ serviva da poligono per le esecuzioni durante la repressione; il “terrore rosso” iniziò nel 1918 (le prime vittime furono tra il clero), i cicli successivi di repressione ebbero luogo nel 1922, poi nel 1929 e all’inizio del 1930.

Durante il “grande terrore” degli anni 1937-1938, gli oppositori al regime venivano eliminati “senza limiti”. Secondo il decreto del 5 luglio 1937 di N. Yezhov, Segretario Generale della Sicurezza di Stato dell’URSS, nella regione di Smolensk mille persone furono uccise e cinquemila deportate. L’8 dicembre 1937 nel bosco di Katyn’ furono uccise più di 70 persone, tra cui l’arcivescovo di Smolensk Serafim (Ostroumov). Nel 1938 il numero delle esecuzioni giornaliere arrivava a 180 persone. Nella primavera del 1940 nel bosco di Katyn’ furono uccisi dalla NKVD 4241 ufficiali polacchi, prima detenuti nel campo di prigionieri Kozelsky.

In memoria di questi tragici avvenimenti, nel 2000 è stato aperto un Memoriale internazionale alle vittime della repressione politica. Convenzionalmente, il complesso è diviso in due  parti, russa e polacca. Presso il memoriale polacco ci sono le fosse comuni, croci commemorative e una stele. Qui vengono persone da tutto il mondo per accendere ceri e ricordare i propri cari. Ogni anno, nel mese di aprile, viene una delegazione ufficiale della Polonia.

Nella parte russa ci sono le tombe delle vittime della repressione politica. Il perimetro delle tombe è di forma irregolare, per sottolineare che il numero esatto dei sepolti non è noto; nei pressi delle sepolture si erge una croce ortodossa di dieci metri di altezza.

Le due zone sono unite dal Viale della Rimembranza, simbolo di unità dei due popoli slavi in questo dolore.

Il Patriarca di Mosca e di tutta la Russia Kirill ha chiamato Katyn’ “Il Golgota di Smolensk”. Durante il suo ministero nella cattedra episcopale di Smolensk ha più volte sollevato la questione dell’importanza e del valore della costruzione di una chiesa ortodossa nel complesso del Memoriale. Nel 2010, con la benedizione del Patriarca, sono stati avviati i lavori. Nell’aprile dello stesso anno fu benedetta la posa della “prima pietra” della chiesa, avvenuta alla presenza del primo ministro russo Vladimir Putin e del primo ministro della Polonia Donald Tusk.

Il progetto della chiesa prevede la costruzione di un grande complesso con edifici per il lavoro sociale, sale per riunioni e conferenze. Inoltre, saranno costruite foresterie per pellegrini, un campanile e un pozzo per l’acqua benedetta.