Il 24 Giugno 2012, nel giorno in cui i cristiani ortodossi in Cina celebrano la memoria dei 222 martiri cinesi che hanno sofferto per Cristo nel 1900, il metropolita Hilarion,  presidente del Dipartimento per le Relazioni Esterne del Patriarcato di Mosca, ha celebrato la Divina Liturgia nella chiesa di protezione della Vergine nella città di Harbin.

Era la prima volta nell’ultimo mezzo secolo che un vescovo celebrava nella chiesa della Protezione della Vergine. Dopo la morte nel  2001 del sacerdote Gregorio Chu, ultimo parroco  di questa storica chiesa russa, la Divina Liturgia vi è stata celebrata un’unica volta, a Pasqua del 2010.

Col Metropolita Hilarion ha concelebrato il parroco della comunità ortodossa di Shanghai, Arciprete Aleksij Kiselevich. Al servizio hanno preso parte come ministranti anche i due  membri della comunità ortodossa di Harbin Vasilij U e Alexander Yuy, che, a norma del memorandum firmato tra il Consiglio per la cooperazione con le associazioni religiose presso il Presidente della Federazione Russa e l’Amministrazione statale cinese per gli affari religiosi, nel settembre prossimo inizieranno i propri studi teologici presso le scuole della Chiesa ortodossa russa.

Nella chiesa si sono radunati una sessantina di ortodossi, permanentemente o temporaneamente residenti a Harbin, molti dei quali hanno partecipato alla Santa Comunione. Erano anche presenti rappresentanti della Direzione statale della repubblica popolare cinese per gli affari religiosi e diplomatici russi.

Alla fine della celebrazione il metropolita Hilarion ha condiviso con tutti la propria emozione di aver potuto celebrare in questa chiesa storica. Rfiferendosi alla memoria liturgica dei 222 martiri cinesi del 1900, ha detto:

“Si sa che la chiesa cristiana delle origini si costituì sulle tombe dei martiri, e un antico scrittore cristiano ha detto che il sangue dei martiri è il seme del cristianesimo. Non per caso, subito dopo il martirio dei santi martiri cinesi del 1900 la Chiesa ortodossa in Cina ha cominciato a crescere e moltiplicarsi.

Naturalmente, l’aumento del numero dei cristiani ortodossi in Cina e la crescita della Chiesa ortodossa cinese sono stati il risultato dell’intensa emigrazione russa dopo la prima guerra mondiale e la rivoluzione del 1917. Harbin divenne il centro principale di questa emigrazione. Ancora oggi a Harbin si sono conservate alcune chiese ortodosse, tra cui la chiesa di Santa Sofia e questa della Protezione della Vergine; ciò ci ricorda la gloriosa storia dell’Ortodossia in Cina, il tempo in cui in tutto il paese esistevano più di cento chiese ortodosse, e centinaia di migliaia di persone le riempivano.

La storia in seguito si è sviluppata in modo tale, che nella seconda metà del ventesimo secolo la maggior parte dei fedeli ortodossi ha lasciato la Cina. Molti templi sono stati distrutti, ma alcuni sono sopravvissuti. E, ciò che più conta, è rimasto un “piccolo gregge” che, nonostante diverse circostanze storiche, nonostante tutte le difficoltà e gli ostacoli, ha conservato la fede ortodossa l’ha testimoniata in questi anni difficili.

Oggi assistiamo alla rinascita dell’Ortodossia in Cina, anche se non così rapidamente come vorremmo. Diverse decine di migliaia di persone di nazionalità diverse, che professano la fede ortodossa, risiedono temporaneamente o permanentemente in diverse città cinesi. Diverse chiese, tra cui la cattedrale di Santa Sofia a Harbin, sono state ristrutturate, in alcune di esse sono ripresi i servizi liturgici, ancora se in modo non ancora regolare.

Voi siete il “piccolo gregge” al quale il Signore ha rivolto le parole: “Non temere, la mia potenza infatti si manifesta pienamente nella debolezza”. Grazie alla vostra fede forte e alla vostra pazienza l’Ortodossia si mantiene in terra cinese. Dal vostro impegno è mantenuto anche questo tempio storico della Protezione a Harbin. Per molti anni qui non c’è stato nessun sacerdote, ma voi venite qui la domenica in piccoli gruppi, per offrire al Signore le vostre preghiere. Stiamo lavorando per fare in modo che ci sia un sacerdote, che in questa chiesa possa nuovamente risuonare la Divina Liturgia e i sacramenti vi siano celebrati regolarmente. Credo fermamente che questo giorno arriverà.

Fino ad allora, finché non giungerà quel giorno, io vi supplico di continuare, come avete fatto finora, a venire in questa santa chiesa ogni volta che potete, per sostenere queste mura con le vostre preghiere, e trovare conforto nei momenti difficili della vostra vita. Pregate tutti i santi della terra russa e tutti i santi della Cina, perché ci aiutino a lavorare insieme per la rinascita della Chiesa ortodossa in Cina. Io vi prometto che da parte nostra faremo tutto ciò che potremo  per  far crescere e rafforzare la fede ortodossa in Cina”.

Dopo la celebrazione il metropolita Hilarion e la delegazione che lo ha accompagnato durante la sua visita in Cina si sono recati all’aeroporto cittadino, dove c’è stato un pranzo in loro onore al quale hanno partecipato diversi rappresentanti delle autorità statali cinesi e diplomatici russi. Il metropolita è poi ripartito alla volta di Mosca.