Il 18 giugno il presidente del Dipartimento per le Relazioni Esterne del Patriarcato di Mosca metropolita Hilarion, diretto in Cina, lungo strada ha fatto tappa nella città russa orientale di Khabarovsk.

All’aeroporto di Khabarovsk, il metropolita Hilarion è stato accolto dal metropolita Ignatij di Khabarovsk e della regione dell’Amur e da rappresentanti del clero della locale metropolia.

Dopo una breve visita al seminario locale, il presidente del Dipartimento per le Relazioni Esterne del Patriarcato di Mosca si è incontrato col Governatore di Khabarovsk V. Shport. Questi ha ricordato la visita a Khabarovsk del Patriarca di Mosca e tutte le Russie Aleksij II e il ruolo di prima importanza giocato allora dal metropolita Kirill di Smolensk (l’attuale Patriarca). Il Governatore ha chiesto al metropolita Hilarion di trasmettere a Sua Santità il Patriarca l’invito dell’amministrazione locale a visitare la regione.

Da parte sua, il metropolita Hilarion ha sottolineato l’importanza strategica che ha la regione di Khabarovsk per la Russia, dicendo che Khabarovsk e il suo seminario, oggi uno dei migliori della Chiesa Russa, sono chiamati a essere luogo di incontro tra popoli e culture, particolarmente col più grande vicino della Russia, la Cina. La regione di Khabarovsk conta una forte immigrazione dalla Cina; compito attuale della Chiesa Russa in questo territorio è di sviluppare la missione tra i cinesi locali.

Nella stessa giornata, il metropolita Hilarion si è incontrato con V. Ishaev, ministro per lo sviluppo dell’Estremo oriente russo e rappresentante plenipotenziario del presidente della Federazione Russa nella circoscrizione federale dell’Estermo oriente russo. Durante la conversazione, durata più di un’ora, è stata discussa una vasta gamma di questioni relative allo sviluppo della regione dell’Estremo oriente e al rafforzamento della sua vita religiosa.

Durante un breve giro della città, il metropolita Hilarion ha visitato insieme al metropolita Ignatij le chiese cittadine della Dormizione e della Trasfigurazione.

Parlando ai seminaristi locali, il metropolita Hilarion ha detto tra l’altro:

“Sono molto lieto di visitare Khabarovsk, dopo una lunga pausa. Sono stato qui nel 1985, durante il mio servizio di leva presso le truppe di frontiera. Un sabato sera mi sono messo alla ricerca di una chiesa, e seguendo delle vecchiette che andavano al vespro sono giunto in una piccola chiesa di legno, l’unica della città. Oggi Khabarovsk ha una bella cattedrale, dedicata alla Trasfigurazione, un meraviglioso seminario. Ciò ci mostra che molta strada è stata fatta, e non solo qui ma in tutta la Russia. Ma la rinascita della fede, che è particolarmente visibile nelle grandi città, non sempre è giunta dappertutto, alle campagne. Rimane ancora un vasto campo per il lavoro missionario ortodosso. E’ proprio per dare un nuovo impulso al lavoro missionario, e prestare maggiore attenzione a quelle persone che non sono state raggiunte dalla missione apostolica, che oggi in tutta la Russia si creano nuove diocesi e metropolie”.

Il metropolita ha poi aggiunto:

“La Chiesa esiste non solo per battezzare, celebrare matrimoni e servizi funebri, ma per riempire la vita delle persone di un alto significato. E chi può farlo, se non voi? Nel vostro ministero pastorale e ecclesiale dovete offrire a tutti le vostre conoscenze, in primo luogo lo spirito di preghiera che avrete acquisito nella vostra vita spirituale.

L’Estremo oriente russo è un territorio del tutto particolare, è l’avamposto orientale della Russia al confine con un altro grande Stato. E’ necessario che voi conosciate bene questo vicino, la sua cultura, popolo e lingua. Ho fatto sosta qui a Khabarovsk sulla strada per la Cina, proprio per conoscere le vostre iniziative e i vostri progetti riguardo alla Cina.

Attualmente stiamo portando avanti delle delicate trattative con le autorità cinesi riguardo alla normalizzazione della situazione della Chiesa Ortodossa Autonoma cinese. Nella storia di questa Chiesa vi sono stati periodi di splendore e declino; oggi molte cose sono distrutte, ma qualcosa è rimasto. Stiamo lavorando con le autorità cinesi per far in modo che le chiese chiuse siano riaperte e in quelle aperte possa riprendere la vita liturgica; vorremmo che i nostri connazionali residenti in Cina e i cinesi che lo desiderano possano esercitare liberamente la loro vita religiosa”.

La stessa sera il metropolita Hilarion ha proseguito il suo viaggio alla volta di Pechino.