Il 19 marzo il presidente del Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca ha partecipato a Wurzburg (Germania) al IV Congresso internazionale: “La Chiesa universale, luogo di incontri”, organizzato dalla filiale tedesca dell’Organizzazione caritatevole “Aiuto alla Chiesa che soffre”. Slogan dell’incontro di quest’anno erano le parole dell’apostolo Paolo “Siate ferventi nello Spirito” (Rm 12, 11).

Al forum partecipano generalmente ecclesiastici, benefattori, e rappresentanti del mondo della cultura e dell’arte di tutti i continenti.

Nella sala del Palazzo dei congressi il metropolita ha pronunciato un discorso in tedesco, nel quadro della discussione “I rapporti ortodosso-cattolici 20 anni dopo la caduta del muro di Berlino”. Erano presenti circa duemila persone, e l’intervento è stato trasmesso da radio, TV e Internet.

Il presidente del Dipartimento ha tracciato le linee essenziali di sviluppo dei rapporti ortodosso-cattolici degli ultimi venti anni, sottolineando la buona volontà da entrambe le parti che negli ultimi anni ha dato reali risultati, permettendo una maggiore collaborazione tra le Chiese. Il metropolita ha inoltre parlato delle nuove sfide alle Chiese, dovute al fenomeno della cristianofobia. Davanti a questa minaccia, occorre unire gli sforzi per difendere i cristiani dalle discriminazioni.

Con gran calore il pubblico ha accolto l’appello del metropolita a ortodossi e cattolici a non vedere gli uni negli altri rivali, ma alleati nell’azione missionaria nell’Europa moderna che ha perso le sue radici religiose, etiche e culturali.

L’intervento è stato più volte interrotto dagli applausi del pubblico. Si è poi svolta la discussione, alla quale hanno partecipato il card. Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, Antonia Willemsen, presidente della filiale tedesca dell’organizzazione Aiuto alla Chiesa che soffre, e Peter Humenjuk, responsabile della sezione russa della stessa Organizzazione.

Il metropolita Hilarion ha infine risposto a numerose domande dei giornalisti.