Visita del Presidente dell’Ecuador
Il 29 ottobre 2013 Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill ha incontrato, presso la residenza patriarcale e sinodale nel monastero San Daniele di Mosca, il Presidente dell’Ecuador Rafael Correa.
Alla riunione hanno preso parte il ministro per gli affari esteri, il commercio e l’integrazione Ricardo Patiño, il ministro della difesa Maria Fernanda Espinosa, i ministri Rafael Poveda Bonilla, Guillaume Long, Richard Espinosa, il segretario nazionale per la progettazione e lo sviluppo Pabel Muñoz, e l’ambasciatore della Repubblica dell’Ecuador nella Federazione Russa Patricio Chavez Zavala.
La Chiesa ortodossa russa è stata rappresentata dal segretario per l’estero del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne, arciprete Sergij Zvonarev, e dal Sig. Miguel Palacio, membro dello staff.
Il Primate della Chiesa ortodossa russa ha salutato gli illustri ospiti e ha ricordato i suoi precedenti incontri con il Presidente Correa, che hanno avuto luogo in Ecuador nel 2088 e a Mosca nel 2009.
“Le vostre idee e la vostra politica di promozione di un’economia socialmente orientata ci sono care, – ha detto Sua Santità il Patriarca Kirill. – È impossibile sviluppare un’economia fine a se stessa, che abbia come solo fine i benefici di un gruppo limitato di poche persone. Un tale atteggiamento nei confronti dello sviluppo economico non è accettabile dal punto di vista cristiano. I risultati dello sviluppo economico devono essere a vantaggio di tutti. Compito dello Stato è di smussare le sproporzioni economiche e realizzare la giustizia sociale. Credo che il sostegno a questa forma di politica da parte del popolo dell’Ecuador manifesti la sua profonda cultura e la sua morale cristiana. Sono convinto che questo debba riguardare non solo l’economia di una nazione, ma anche quella internazionale. È evidente che la creazione di un giusto ordine economico mondiale dovrebbe essere una priorità per la comunità internazionale».
Sua Santità ha sottolineato che la crisi economica mondiale deriva dalla crisi della persona umana, dal fatto che il desiderio da parte di tutti di avere più soldi spinge le persone a creare un modello economico insostenibile. Il meccanismo di speculazione finanziaria è un modello di sviluppo estremamente pericoloso, poiché in esso una parte considerevole dei capitali si crea praticamente dal nulla.
«Quando la gente vede l’economia solo come fonte di reddito, come mezzo per realizzare profitti, allora questa situazione è direttamente correlata alla condizione morale dell’uomo e della società».
Sua Santità si è detto sicuro che la crisi morale potrebbe portare a qualsiasi altra crisi, non solo in economia. Il Primate della Chiesa ortodossa russa ha molto apprezzato la posizione coraggiosa e ferma del Presidente Correa sulla questione dell’aborto in Ecuador e il suo atteggiamento negativo verso le unioni dello stesso sesso. «La Chiesa ortodossa russa rispetta la libertà di scelta personale, ma insiste sul fatto che il matrimonio è solo tra un uomo e una donna. Ecco perché la nostra Chiesa difende attivamente i valori morali tradizionali dal liberalismo aggressivo».
I partecipanti alla riunione hanno espresso soddisfazione per lo sviluppo delle relazioni bilaterali tra la Repubblica dell’Ecuador e la Federazione Russa, anche nel campo della cultura e dell’istruzione. La crescente diaspora di lingua russa in Ecuador promuove l’approfondimento della comprensione reciproca.
La parrocchia russa a Quito è stata fondata nel 2009. «La comunità ortodossa russa vive pacificamente nella capitale del vostro Paese, – ha osservato il Patriarca Kirill, aggiungendo – allo stato attuale, la comunità è in un locale in affitto, ma spera di avere una chiesa come a L’Avana, a Cuba. La chiesa sarà un monumento alle relazioni tra la Russia e l’Ecuador. La Chiesa ortodossa russa sosterrà le relazioni tra i nostri Paesi e i nostri popoli in ogni modo possibile», – ha sottolineato Sua Santità.
Il presidente Correa ha espresso il suo pieno accordo con l’analisi della crisi economica presentata da Sua Santità, dicendo che quando si parla di economia c’è bisogno di riferirsi a cose reali. Egli ritiene molto importante il fatto che la Chiesa affronti questo problema. L’economia è diventata la cosa più importante per gli esseri umani, la radice dei problemi, e costituisce una seria sfida per il XXI secolo.
Per quanto riguarda il problema dell’aborto e delle unioni omosessuali, il Presidente Correa ha osservato che le persone a volte lo hanno accusato di imporre opinioni religiose, ma egli è sicuro che la sua posizione rifletta quella della maggioranza della popolazione.
Il Presidente dell’Ecuador ritiene una buona cosa che sia stata istituita la parrocchia russa a Quito e ha osservato che, pur essendo il suo Paese un paese laico, ciò non significa il rifiuto della religione, ma, al contrario, la sua accettazione e anche la libertà di credo.
Il Presidente Correa ha chiesto a Sua Santità il Patriarca Kirill di pregare per il suo Paese e per le persone che vivono in esso.
Sua Santità si è detto convinto che il Papa Francesco, che ha esercitato il proprio ministero in Argentina per molti anni, presterà particolare attenzione ai problemi della giustizia sociale, della povertà e delle persone in difficoltà. «La nostra Chiesa, la cui strada è stata dura e difficile, soprattutto nel 20° secolo, comprende fin troppo bene il significato della giustizia nella società», ha detto. Le autorità, a suo avviso, non dovrebbero dimenticare lo scopo principale delle loro attività, che è quello di rendere il mondo migliore e più giusto.
«Alcune persone ritengono che la moralità sia qualcosa di acquisito e quindi relativo; noi rifiutiamo questo argomento, e riteniamo importante perseguire la giustizia sociale. La nozione di giustizia è presente in tutte le culture. La gente è disposta a dare la vita per la giustizia. Questo forte sentimento non può essere spiegato con l’istruzione, ma viene dalla stessa natura umana.
«La coscienza umana può essere distrutta, e ciò pone la questione del ruolo della Chiesa nella vita della società. Se la Chiesa cessa di recare la sua coraggiosa testimonianza della verità di Dio, essa con ciò smette di essere fedele alla sua vocazione. Oggi, come mai prima, i sacerdoti dovrebbero andare contro corrente» .
Lo Stato e la società dovrebbero partecipare al mantenimento dei principi morali e di giustizia nella vita umana. Sua Santità il Patriarca Kirill è convinto della necessità di un ampio sistema di dialogo internazionale sulla pace e la giustizia tra i rappresentanti della società, della scienza, dell’istruzione, della Chiesa e della politica.
Sua Santità ha sottolineato la coincidenza delle posizioni della Chiesa ortodossa russa e della Chiesa cattolica su questo argomento. Egli ritiene che lo sviluppo del dialogo ortodosso-cattolico sui valori cristiani e, in particolare, il dialogo con la Chiesa cattolica in America Latina sia molto importante.
Il Presidente Correa si è detto d’accordo con le idee di Sua Santità il Patriarca Kirill e ha sottolineato la necessità del dialogo tra i politici e i rappresentanti dei diversi strati della società. Egli ritiene che si debba cercare la giustizia in entrambe le sfere, sociale e morale.