Conclusa conferenza su Isacco di Ninive
Si è conclusa l’11 ottobre a Mosca la prima conferenza internazionale di Patristica organizzata dalla Scuola di dottorato e alti studi teologici dei Santi Cirillo e Metodio sul tema «Sant’Isacco il Siro e la sua eredità spirituale». Vi hanno partecipato oltre trenta studiosi tra teologi, storici, patrologi e sirologi di tutto il mondo.
Alle sessioni plenarie hanno preso parte gli studenti dell’Università statale di Mosca, dell’Accademia Teologica e Seminario di Mosca, dell’Università ortodossa di studi umanistici San Tikhon, dell’Università ortodossa russa intitolata a San Giovanni Evangelista, dei seminari teologici di San Nicola di Ugresh, Perervin e Kolomna. La conferenza si è tenuta in inglese e russo, alcune relazioni sono state lette anche in tedesco e francese.
Il primo giorno della conferenza, al termine della cerimonia di inaugurazione, sono state tenute quattro sessioni plenarie.
Alla prima riunione, moderata dal metropolita Hilarion di Volokolamsk, il presidente del Dipartimento ha tenuto una relazione sul tema «Alla ricerca della perla spirituale. Sant’Isacco il Siro e le sue opere». L’oratore successivo è stato un famoso studioso di Patrologia siriaca, il professore emerito dell’Università di Oxford Sebastian Brock, che ha illustrato il tema «La preghiera e la salmodia di Sant’Isacco il Siro».
Nella seconda sessione plenaria, moderata dal professor Sebastian Brock, è stato discusso il tema «Opere originali e traduzioni di Sant’Isacco il Siro». Sono intervenuti: Gregory M. Kessel (Accademia Teologica di Mosca, Università di Marburg, Germania) con «Il patrimonio scritto di Sant’Isacco il Siro: recensione dei manoscritti siriani»; Tamara Pataridze (Università Cattolica di Lovanio, Belgio) con «Isacco dal monastero di San Sava. Le origini di molte traduzioni delle opere di Sant’Isacco e la loro distribuzione nella santa Laura»; Marcel Pirard (Centro di studi orientali, Università di Lovanio, Belgio), che ha parlato dell’«Edizione critica della traduzione greca delle Opere ascetiche di San Isacco il Siro (Monastero di Iviron, 2012)»; Sabino Chialà (Comunità di Bose, Italia), intervenuto sul tema «La versione araba delle opere di Sant’Isacco il Siro: «un mezzo di trasmissione della Letteratura siriana»; e infine Sebastià Janeras (Facoltà di Teologia dell’Università di Catalogna, Spagna), che ha illustrato «Alcuni esempi di cambiamento di significato delle opere Sant’Isacco il Siro nella traduzione latina e nella loro lingua madre».
La terza sessione plenaria, moderata dal professore Martin Tamko, è stata dedicata alla dottrina teologica di Sant’Isacco il Siro. Hanno parlato: il preside del Seminario San Vladimir di New York (USA), arciprete John Behr, sull’«L’insegnamento di Sant’Isacco il Siro sulla croce»; il sacerdote Serafim Seppälä (Università della Finlandia orientale) su «Angelologia di Sant’Isacco il Siro»; Evgenij Barsky e Maksim Kalinin (CNC «Enciclopedia ortodossa») su «Adamo nel terzo volume di Isacco il Siro»; e Aleksej Fokin (Scuola di dottorato e alti studi teologici) su «Apokatastasis nella tradizione cristiana siriana: Evagrio e Isacco».
Nella quarta riunione sugli insegnamenti ascetici e morali di Sant’Isacco, moderata dall’arciprete John Behr, il professor Martin Tamko (Università di Gottinga, Germania) ha presentato una relazione su «Sant’Isacco il Siro come maestro di moralità», e il dottor Patrick Hagman (Università di Obo, Finlandia) ha fatto una presentazione su «L’asceta come Sacramento: l’itinerario ascetico nella teologia di Sant’Isacco di Ninive». Alla fine della quarta sessione plenaria si è svolta una discussione sulle relazioni tenute il primo giorno della conferenza.
Alla fine della giornata i partecipanti sono stati invitati ad un ricevimento presso il Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca, dove il professor Sebastian Brock, a nome di tutti i partecipanti, ha espresso la sua profonda gratitudine al metropolita Hilarion e attraverso di lui alla Chiesa ortodossa russa per l’organizzazione di un così rappresentativo forum scientifico.
L’11 ottobre, la conferenza ha continuato il suo lavoro. La giornata si è aperta con la quinta sessione plenaria, moderata da Sabino Chialà, sul tema «Isacco il Siro e la tradizione bizantina», durante la quale sono state ascoltate le relazioni di: Vladimir Baranov (Università statale di Novosibirsk) su «Gli angeli nelle vesti di santi: tradizione siriana nella Costantinopoli dell’VIII secolo»; Emiliano Fiori (Università di Humboldt, Germania) su «Dionisio l’Aeropagita e Isacco il Siro: un tentativo di revisione»; igumeno Dionisij (Shlënov, Accademia Teologica di Mosca) con «Isacco il Siro e Simeone il Nuovo Teologo come maestri del silenzio»; Aleksej Murav’ëv (Università statale di Mosca) su «Errori più comuni nella traduzione greca della prima collezione di Mar Isacco: incomprensione o deliberato travisamento»; e infine Olga Popova (Università Statale di Mosca) con «L’immagine di Isacco il Siro nell’arte bizantina del XIV secolo».
La sesta sessione plenaria della conferenza, moderata da Marcel Picard, è stata dedicata a «Isacco il Siro e la tradizione monastica». Sono state ascoltate le relazioni dello schiarchimandrita Gabriel (Bunge, monastero della Santa Croce, Roveredo, Svizzera) su «Da Evagrio il Greco a Evagrio il Siro e viceversa», della dottoressa Anna Hunt (Università di Leeds, Regno Unito) su «Il pianto del monaco: Sant’Isacco il Siro e l’identità monastica nel settimo secolo e nel tempo a venire», del sacerdote Jean Akiki (Università del Santo Spirito, Kaslik, Libano) su «Il rituale delle lacrime in Sant’Isacco di Ninive».
Alla settima sessione plenaria, moderata da Aleksej Fokin sul tema «Isacco il Siro e la letteratura spirituale siriana», hanno tenuto le loro relazioni: il professor Bruria Britton-Ashkelon (Università ebraica di Gerusalemme, Israele) su «Ridotto a uno stato di silenzio: Isacco di Ninive e Giovanni di Dalyat sull’auto-trasformazione»; Julia Furman (Università statale di studi umanistici) su «Il concetto di “pace temporanea” secondo Yohannan Bar Penkaye e Isacco il Siro»; Natalia Golovin (Università di studi umanistici San Tikhon) su «Generi letterari degli scritti ascetici e sue caratteristiche nella letteratura siriana»; Aleksej Lyavdansky (Università statale di studi umanistici) «Il neo-aramaico in siriaco classico: problemi e alcuni risultati».
La sessione finale della conferenza è stata moderata dall’igumeno Dionisij (Shlënov), ed è stata dedicata a «Isacco il Siro nella tradizione russa». L’archimandrita Vasileios (Iveritis), ex igumeno del monastero di Iviron del Monte Athos, ha letto la relazione «Il legame spirituale tra Isacco il Siro e Fëdor Dostoevskij», mentre Marina S. Egorova (Accademia russa di Lettere e Filosofia) ha parlato sul tema «Il testo ascetico nell’antica tradizione: scritti di Sant’Isacco il Siro e autocomunicazione». L’incontro si è concluso con la discussione.
La conferenza «Sant’Isacco il Siro e la sua eredità spirituale», organizzata dalla Scuola di dottorato e alti studi teologici dei Santi Cirillo e Metodio, in collaborazione con la Facoltà di Filosofia dell’Università statale di Mosca e con il sostegno finanziario della Fondazione «Meta», è stata la prima conferenza scientifico-teologica internazionale di alto livello dedicata al grande Padre della Chiesa del VII secolo.