Il 6 aprile 2011 il Patriarca Kirill ha ricevuto nella sua residenza al centro di Mosca l’ambasciatore del Giappone presso la Federazione Russa, Massaharu Kono. All’incontro ha partecipato il metropolita Hilarion, presidente del Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato, collaboratori dello stesso Dipartimento e dell’Ambasciata giapponese a Mosca.

Nel salutare l’ospite, il Patriarca ha espresso le condoglianze e la solidarietà della Chiesa Russa al popolo giapponese per le recenti catastrofi naturali, sottolineando che tale sventura ha fortemente impressionato la società russa; alcuni rappresentanti del mondo dell’arte hanno organizzato concerti di beneficenza, devolvendo il guadagno per la ricostruzione in Giappone, semplici cittadini hanno contribuito a una raccolta di fondi in favore delle vittime.

Il capo della Chiesa Russa ha anche informato l’ambasciatore dei danni subiti dalla Chiesa Ortodossa giapponese: una chiesa della diocesi di Senday è stata totalmente distrutta dallo tsunami, diverse altre hanno riportato gravi deterioramenti. “Oggi la nostra Chiesa raccoglie fondi per aiutare la Chiesa Ortodossa Giapponese a ricostruire quanto è stato distrutto e a soccorrere le vittime del cataclisma”, ha detto il Patriarca. Ha poi aggiunto: “Vorrei esprimere la mia ammirazione per il coraggio e la coesione con cui il popolo giapponese ha fatto fronte a questa sventura. Noi preghiamo affinché questa ferita possa guarire al più presto”.

Il rappresentante dello stato giapponese ha ringraziato il Patriarca per la solidarietà e partecipazione e ha espresso la speranza che ai danni subiti dalla Chiesa Ortodossa Giapponese possa essere presto posto rimedio. “Tutto il popolo giapponese è impegnato nell’opera di ricostruzione del paese – ha detto. – Per ora è difficile dire se si tratterà di un processo di alcuni mesi o di alcuni anni. Ma, senza dubbio, il Giappone si rialzerà”.

Esprimendo la propria gratitudine al Capo della Chiesa Russa e a tutto il popolo russo per la solidarietà, l’ambasciatore Massaharu Kono ha detto di essere rimasto fortemente colpito dalla partecipazione attiva di tanti russi alla tragedia: centinaia di privati cittadini si sono recati all’Ambasciata giapponese a Mosca per esprimere le proprie condoglianze, devolvere somme di denaro o portare aiuti umanitari per quanti hanno perso tutto in Giappone. Cercando di spiegarsi tale fenomeno, il diplomatico giapponese ha espresso la supposizione che le ragioni di tale generosità siano da cercarsi nelle radici spirituali del popolo russo.

Il Patriarca Kirill si è detto d’accordo con l’ospite e ha fatto notare che il sentimento di partecipazione alla sofferenza altrui è un tratto caratteristico della psicologia nazionale russa. “Per tanti secoli, l’Ortodossia ha formato i valori etici dei popoli della Russia. La santità, e non il successo o il benessere materiale, costituiva l’ideale morale della nostra società – ha detto. – Se il nostro paese si chiamava Santa Russia, ciò non era dovuto al fatto che la gente fosse santa, ma che la santità era l’ideale e la meta della vita di tanti. Proprio per questo è così importante conservare i valori della nostra tradizione, oggi fortemente osteggiati dalla società secolarista”.

Nel ringraziare il Patriarca per l’incontro, l’ambasciatore giapponese ha sottolineato l’importanza dei legami spirituali tra Russia e Giappone, legami al cui sviluppo contribuiscono le due Chiese Ortodosse Russa e Giapponese. Quest’ultima è il frutto dello zelo missionario del santo isoapostolo Nicola del Giappone, che 150 anni fa predicò l’Ortodossia in terra giapponese.