Si è svolta il 7 maggio 2015 nella Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo della Chiesa anglicana a Washington la cerimonia ufficiale di commemorazione delle vittime del genocidio armeno, dedicata al centesimo anniversario dello sterminio di massa della popolazione cristiana nell’Impero Ottomano.

La cerimonia è stata presieduta dal Patriarca Supremo e Catholicos di tutti gli Armeni Karekin II, dal Catholicos della Grande Casa di Cilicia Aram I e da Sua Santità il Patriarca di Antiochia e di tutto l’Oriente Ignazio Efrem II (Chiesa siro-ortodossa).

Hanno preso parte all’evento: il Primate della Chiesa Ortodossa in America, Sua Beatitudine il metropolita di Washington e di tutta l’America e il Canada Tikhon, il capo della giurisdizione di Costantinopoli negli Stati Uniti, arcivescovo Demetrios, il capo dell’arcidiocesi antiochena, metropolita di New York e Nord America Iosif, il capo della diocesi ucraina del Patriarcato di Costantinopoli negli Stati Uniti, metropolita Anthony.

Dalla Chiesa ortodossa russa ha preso parte alla cerimonia l’amministratore delle parrocchie patriarcali negli USA, vescovo Ioann di Naro-Fominsk.

Erano presenti anche il Nunzio Apostolico negli Stati Uniti, arcivescovo Carlo Mario Viganò, l’arcivescovo cattolico emerito di Washington, il Cardinale Theodore Makarik, il segretario generale del Consiglio Mondiale delle Chiese, Olav Fykse Tveit, i vescovi non calcedonesi delle Chiese Orientali, oltre che i rappresentanti del Consiglio Nazionale delle Chiese USA.

La cerimonia è iniziata con il discorso del presidente dell’Armenia Serzh Sargsyan. Tra gli invitati c’erano il vice presidente degli Stati Uniti Joe Biden, il rappresentante degli Stati Uniti all’ONU, Samantha Power, così come i membri delle missioni diplomatiche di vari Paesi e numerosi rappresentanti della comunità armena.

Il rito di commemorazione si è concluso con l’appello del Patriarca Supremo e Catholicos di tutti gli armeni Karekin II, che ha espresso la sua gratitudine alle autorità e al popolo degli Stati Uniti d’America, che in un momento difficile per il popolo armeno hanno fornito ospitalità a migliaia di rifugiati, secondo il sito della Rappresentanza del Patriarcato di Mosca negli Stati Uniti.