I membri della missione dell’OSCE rapiti in Ucraina nella regione di Donetsk sono stati rilasciati dalle milizie dell’opposizione grazie alla mediazione della Chiesa ortodossa russa.

Nella notte del 27 giugno 2014 sono stati rilasciati a Donbass gli osservatori dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE), rapiti alla fine di maggio; tra essi vi sono cittadini di Svizzera, Estonia, Turchia e Danimarca.

Secondo Alexander Borodaj, gli osservatori internazionali sono stati rilasciati “grazie all’intervento del Patriarca di Mosca e tutta la Rus’ Kirill e alla buona volontà di tante persone. Tutto è andato a buon fine. Gli osservatori sono stati liberati senza condizioni”.

In precedenza, nel suo messaggio sul rapimento degli osservatori dell’OSCE in Ucraina, il Patriarca di Mosca e tutte le Russie Kirill aveva esortato a “promuovere la liberazione del gruppo di osservatori arrestati nel sud-est dell’Ucraina”. Il Primate della Chiesa russa aveva sottolineato che “il rilascio di questi individui sarà un’altra importante manifestazione di buona volontà e della ricerca di una soluzione pacifica della crisi ucraina”.