Giornata dell’unità nazionale
Il 4 novembre 2016 Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill ha preso parte al ricevimento presso il Gran Palazzo del Cremlino, in occasione della Giornata dell’unità nazionale.
Durante il ricevimento il presidente della Federazione Russa Vladimir Putin ha presentato alti riconoscimenti dello Stato – l’Ordine di Amicizia e la Medaglia di Pushkin a cittadini stranieri per meriti speciali nel rafforzare la pace, l’amicizia, la cooperazione e la comprensione tra i popoli.
Il premio presidenziale, istituito nel 2016 per il contributo a rafforzare l’unità della nazione russa, è stato presentato per la prima volta. Il premio viene assegnato per le attività produttive volte a rafforzare la coscienza civile nazionale e l’unità spirituale del popolo multinazionale della Russia, per armonizzare le relazioni interetniche e sviluppare la diversità etnica e culturale dei popoli della Russia. Il vincitore del primo premio è stato il presidente emerito del Consiglio di Stato della Repubblica del Daghestan, Magomedali Magomedov.
Rivolgendosi agli ospiti, il Presidente, in particolare, ha detto: «Mi congratulo con tutti voi per questa festa – il Giorno dell’unità nazionale.
Questa festa è stata istituita come simbolo del legame indissolubile del nostro popolo con il destino della Patria, con la sua storia piena di grandi successi, dure prove e vittorie eroiche.
L’amore sincero per la Madrepatria, la volontà di proteggerla in ogni momento ha costituito una base affidabile per l’indipendenza e la sovranità del nostro Paese.
Più di quattro secoli fa, persone di diverse nazionalità e classi sociali si unirono in un profondo e autentico senso di patriottismo. Fu allora che la gente, in mezzo a tutta la discordia, prese la responsabilità di impedire l’asservimento del Paese. E questa potente unità ha contribuito a porre fine alla tragedia del cosiddetto Periodo dei Torbidi, espellere il nemico dalla terra natale, difendere il sacrosanto diritto di vivere secondo i propri principi e le proprie tradizioni, e preservare l’unico Stato russo, che era già un centro di civiltà mondiale.
E oggi, se guardiamo indietro a quegli eventi di quattro secoli fa, sentiamo tutta la grandezza dell’eroismo civile dei nostri antenati, che è stata ripetuta più volte dai loro discendenti per difendere il Paese, il suo onore e la sua dignità.
La nostra forza sta nella fedeltà alla tradizione di unità nazionale, nella fedeltà a quella suprema libertà di un individuo quando presta giuramento alla Patria, nell’amore incrollabile per la Patria, che non viene da un ordine. È nei nostri cuori».
Al ricevimento hanno partecipato i rappresentanti della Chiesa ortodossa russa: il metropolita Juvenalij di Krutitsij e Kolomna, il cancelliere del Patriarcato di Mosca, metropolita Varsonofij di San Pietroburgo e Ladoga, il presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne, metropolita Hilarion di Volokolamsk, il presidente della Commissione sinodale per le cause dei santi, vescovo Pankratij di Trojtsk, il capo della Segreteria amministrativa del Patriarcato di Mosca, vescovo Sergij di Solnechnogorsk, il presidente del Consiglio Patriarcale per la cultura, vescovo Tikhon di Yegoryevsk, il capo del Dipartimento sinodale per le relazioni della Chiesa con la società e i media, V.R. Legojda, il rettore dell’Università ortodossa di San Tikhon per gli studi umanistici, arciprete Vladimir Vorobev.