L’8 maggio 2015, alla vigilia del 70° anniversario della Vittoria nella prima guerra mondiale, nella Cattedrale Patriarcale di San Nicola a New York si è svolta una cerimonia commemorativa in onore «degli ufficiali e soldati di venerata memoria, caduti per la fede e la Patria sul campo di battaglia, o morti per ferite, carestia e torture durante la prigionia, e di tutti coloro che si sono adoperati per la Vittoria».

Al servizio funebre, presieduto dall’amministratore delle parrocchie patriarcali negli Usa, vescovo Ioann di Naro-Fominsk, hanno preso parte l’ambasciatore della Federazione Russa alle Nazioni Unite Vitaly Churkin, i capi e i dipendenti delle rappresentanze diplomatiche presso l’Onu di Bielorussia, Kazakistan, Moldova, Kirghizistan, Tagikistan, Turkmenistan, Uzbekistan, Cipro, Serbia e altri Paesi membri della coalizione contro Hitler, così come il console-consigliere del Consolato Generale della Federazione Russa a New York, Anatoly Kargapolov.

Con la benedizione del Primate della Chiesa Russa all’estero, metropolita di America orientale e New York Hilarion, hanno partecipato al servizio in Sua rappresentanza – il rettore della Chiesa dell’Intercessione a Glen Cove (NY), arciprete Alexander Anchutin, e un chierico della Cattedrale di New York, ieromonaco Tikhon (Gajfutdinov).

Durante il servizio hanno pregato i veterani della Grande Guerra, i parrocchiani della cattedrale, nonché il presidente del Dipartimento per gli affari giovanili presso le parrocchie patriarcali negli Stati Uniti, Igor Kochan, e i membri dell’organizzazione giovanile, il presidente del centro russo-americano «Patrimonio» Olga Zatsepina.

Al termine del servizio commemorativo, il vescovo Ioann si è rivolto ai partecipanti alla cerimonia dicendo: «Il ricordo in questi giorni di Pasqua di tutti coloro che sono morti durante la terribile guerra, nel 70° anniversario della sua fine, ci aiuta a comprendere con la fede nel Cristo Risorto, Vincitore della morte, il valore dell’impresa dei nostri padri per adempiere pienamente il comandamento dell’amore sacrificale del Signore per il prossimo. Sul sangue dei martiri – testimoni della verità della propria fede, per la quale hanno sacrificato la loro vita – è stata costruita la Chiesa di Cristo sulla terra. E che il nostro grato ricordo dell’eroismo dei soldati caduti e di tutti coloro che si sono adoperati per il bene della Vittoria nella Grande Guerra contribuisca a mantenere la pace, affinché simili tragedie non si ripetano mai più nella storia del genere umano».

Poi, nel refettorio della cattedrale è stato dato un ricevimento ufficiale, i cui partecipanti sono stati accolti da V.I. Churkin, secondo quanto riferisce il sito della Rappresentanza del Patriarcato di Mosca negli Stati Uniti.