Seduta della Commissione per la cooperazione internazionale
Il 19 Marzo 2015 si è svolta presso il Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca la prima seduta della Commissione per la cooperazione internazionale del Consiglio per la collaborazione con le associazioni religiose presso il Presidente della Federazione Russa. La Commissione è stata istituita l’11 dicembre 2014 durante la riunione conclusiva del Consiglio per l’anno passato.
L’incontro è stato presieduto dal Presidente della Commissione e Presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne, metropolita Hilarion di Volokolamsk.
Alla riunione della Commissione per la cooperazione internazionale hanno partecipato autorità e personaggi pubblici, rappresentanti delle comunità religiose in Russia. Tra i presenti: il metropolita Juvenalij di Krutitsy e Kolomna, vicario patriarcale della diocesi suburbana di Mosca; S. Melnikov, Assistente del presidente della Federazione Russa per la politica interna e segretario esecutivo del Consiglio (Vicepresidente della Commissione); l’arciprete Nikolai Balashov, Vice Presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca; il Sanjay Lama Andrej Balzhirov, rappresentante permanente a Mosca della Sangha buddista tradizionale di Russia; Shafig Pshihachev, Presidente del Centro di Coordinamento dei musulmani del Caucaso settentrionale e rappresentante dell’Amministrazione spirituale dei musulmani della Repubblica Karachai-Cherkess; l’Arcivescovo della Chiesa Evangelica Luterana Dietrich Brauer; A. Brod, coordinatore dell’organizzazione pubblica russa “Avvocati per i diritti e la dignità dell’uomo” e membro del Consiglio per lo sviluppo della società civile e i diritti umani presso la Presidenza della Federazione Russa; il pastore Oleg Goncharov, Primo Vice Presidente della divisione (sezione) euroasiatica della Conferenza Generale della Chiesa dei cristiani-avventisti del Settimo Giorno; l’Arcivescovo Ezras Nersisyan, capo della diocesi di Novo-Nakhichevan e della Russia della Chiesa Apostolica Armena; l’arciprete Sergij Zvonarev, Segretario per l’estero del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca; il Presidente della Fondazione “Istituto di Religione e politica” A. Ignatenko; il Segretario generale della Conferenza dei Vescovi Cattolici della Russia Rev. Igor Kovalevsky; il responsabile per le relazioni con le organizzazioni pubbliche e le strutture governative del Gran Rabbinato di Russia (Federazione delle Comunità Ebraiche della Russia) A. Glotser; il Vice Capo della Direzione per la politica estera presso il Presidente della Federazione Russa V. Nazarenko; il Capo del Dipartimento per i legami con le principali Associazioni Religiose del Dipartimento per i legami con i soggetti della Federazione, il Parlamento e le associazioni pubbliche del Ministero degli Affari Esteri della Federazione Russa R. Romanov; il pastore della Chiesa di cristiani evangelici battisti “in Russia” V. Samoilov, Capo del Consiglio di esperti del Consiglio consultivo dei capi delle Chiese protestanti della Russia; il rappresentante a Mosca del Consiglio Spirituale Centrale dei musulmani di Russia Shamil Kadyrgulov; il Consigliere del Dipartimento per i Rapporti con le Organizzazioni Religiose della Direzione per la politica interna presso il Presidente della Federazione Russa A. Tretyakov; il Membro della Camera della Federazione Russa e presidente del Centro di Studi Sociali e Politici “Aspekt” G. Fedorov; il diacono Andrei Titushkin, Capo del Servizio delle relazioni regionali del Dipartimento del Patriarcato di Mosca per la Chiesa e la società.
Erano inoltre presenti all’incontro: il Vice Capo della Direzione per la politica interna presso il Presidente della Federazione Russa M. Belousov; il Primo Vice Presidente per gli affari internazionali della Duma di Stato dell’Assemblea federale della Russia L. Kalashnikov; il Presidente del Comitato per il regolamento della Duma di Stato dell’Assemblea Federale della Russia e Presidente dell’Assemblea interparlamentare dell’Ortodossia S. Popov; il deputato della Duma di Stato e coordinatore del gruppo interpartitico in difesa di valori cristiani S. Gavrilov; il Responsabile del Dipartimento della politica nazionale, le relazioni interregionali e il turismo della città di Mosca V. Chernikov; il plenipotenziario del Ministero degli Affari Esteri della Russia per i diritti umani, la democrazia e lo Stato di diritto K. Dolgov; il Presidente del Consiglio dell’Organizzazione nazionale “Associazione russa di libertà religiosa” A. Kudrjavtsev; il Capo della Direzione di Informazione e analisi del Dipartimento sinodale per l’informazione della Chiesa ortodossa russa V. Kipshidze; il primo vice-presidente e capo di stato maggiore dell’Amministrazione spirituale dei musulmani della Federazione Russa, Damir Muhetdinov.
Come ha sottolineato nel suo discorso il metropolita Hilarion, la decisione di istituire la Commissione per la cooperazione internazionale è stata dettata dai processi allarmanti in corso in tutto il mondo che “minacciano la religione e il suo sistema di norme e valori relativi alla morale personale, familiare e sociale”.
La Chiesa è preoccupata per la svalutazione della vita umana che sta accadendo nel mondo di oggi. “Si sarebbe potuto pensare che il XXI secolo avrebbe significato il trionfo dell’umanesimo, dei diritti e delle libertà umani. Invece stiamo assistendo ad una violazione fondamentale dei diritti umani perpetrata in silenzio. Mi riferisco all’aborto. Dobbiamo dare a tutti il diritto alla nascita. E ogni persona deve avere il diritto di vivere il tempo che Dio ha stabilito. Siamo giunti al punto in cui in alcuni paesi europei si sviluppa l’eutanasia mobile (con l’assistenza a domicilio di un’equipe di medici), l’eutanasia infantile e il suicidio assistito (suicidio del paziente in presenza di un medico)”.
Secondo il metropolita molto pericolose per la pace civile nella società sono le manifestazioni di secolarismo aggressivo quando, con il pretesto della libertà di parola e di espressione, vengono sottoposti a insulti e derisione i sentimenti dei credenti. “A volte ci troviamo di fronte a una totale mancanza di comprensione della preoccupazione dei credenti per via delle azioni blasfeme che portano, come hanno mostrato gli eventi nella redazione parigina della rivista «Charlie Hebdo», a episodi di violenza e alla perdita di vite umane”, ha sostenuto il presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca.
Il metropolita Hilarion si è riferito anche alla situazione nella regione del Medio Oriente. “E’ tempo di prendere misure drastiche per sradicare l’estremismo e creare le condizioni necessarie alla vita pacifica per le minoranze religiose, tra cui i cristiani, – ha sottolineato il metropolita. – A questo proposito, non si può non accogliere con soddisfazione la dichiarazione in difesa dei cristiani e di altre comunità del Medio Oriente, fatta dalla Federazione russa, il Libano e la Santa Sede”. Tale documento è stato presentato il 13 marzo di quest’anno alla 28a sessione del Consiglio delle Nazioni Unite per i diritti dell’uomo a Ginevra e firmato da 65 paesi.
I partecipanti alla riunione hanno sostenuto l’iniziativa del comune di Mosca di tenere questo autunno la Terza Conferenza Internazionale “Religione e Pace”. Si è ritenuto importante dedicare tale Conferenza ai problemi della preservazione dei valori tradizionali nella società, della difesa dei sentimenti religiosi dei credenti, dei simboli religiosi e luoghi di culto e al tema del ministero sociale delle organizzazioni religiose.
I partecipanti hanno discusso del coordinamento degli sforzi di istituzioni governative, comunità religiose e associazioni pubbliche per proteggere e promuovere i diritti dei credenti. Si è stabilito di sostenere le attività dell’Associazione russa per la tutela della libertà religiosa per il monitoraggio in questo settore e la denuncia degli episodi di discriminazione dei credenti nel mondo, così come per la preparazione di una relazione conclusiva riguardante questo problema.
E’ stata esaminata la risoluzione 2036 (2015) dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa (APCE), “Lotta contro l’intolleranza e la discriminazione in Europa, in particolare contro i cristiani”, adottata durante la sessione plenaria dell’Assemblea il 29 gennaio di quest’anno. L’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa in questa Risoluzione per la prima volta ha riconosciuto l’esistenza di numerosi casi di ostilità e violenza contro i cristiani, così come di atti di vandalismo nei confronti di luoghi di culto religioso. La Risoluzione afferma che questi casi sono spesso ignorati dalle autorità statali.
Il documento invita gli Stati membri del Consiglio d’Europa a promuovere un “adattamento ragionevole”, anche nei luoghi di lavoro, al fine di non costringere i credenti a svolgere compiti che sono contrari alla loro fede. Gli Stati europei devono rispettare il diritto dei bambini a ricevere un’istruzione secondo le credenze religiose dei loro genitori, e incoraggiare i media a evitare gli stereotipi negativi e i pregiudizi contro i cristiani e i credenti di altre religioni.
La Commissione ha delineato il proprio piano di lavoro per il 2015.