Il metropolita Hilarion incontra rappresentanti delle Chiese dell’Iraq
Il 17 Novembre 2013 il Presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca, metropolita Hilarion, che si trovava in Liechtenstein con la benedizione di Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus Kirill, ha incontrato i rappresentanti delle comunità cristiane in Iraq.
Alla riunione hanno partecipato il vescovo Basil George Kasmoussa, Vicario Patriarcale della Chiesa siro-cattolica (e già vescovo di Mosul che è stato prigioniero dei ribelli), il sacerdote Afram Alhori della Chiesa siro-ortodossa e il sacerdote Paulos Satie della Chiesa cattolica caldea.
I rappresentanti delle Chiese in Iraq hanno riferito al presidente del Dipartimento circa la situazione dei cristiani nel loro paese.
A sua volta, il metropolita Hilarion ha espresso il sostegno della Chiesa ortodossa russa ai cristiani sofferenti dell’Iraq, sottolineando l’urgenza di creare un meccanismo per proteggere i diritti dei cristiani rimasti nel paese, nonostante le costanti persecuzioni e discriminazioni.
E’ seguito uno scambio di opinioni sulla situazione del paese e, più in generale, della regione del Medio Oriente.
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In Iraq, nel 2003 vivevano circa un milione e mezzo di cristiani appartenenti a diverse chiese: assiri, caldei, ortodossi del Patriarcato di Antiochia, siro-ortodossi e armeni apostolici. Nel paese erano aperte circa 300 chiese cristiane. Le comunità cristiane più umerose erano concentrate nelle grandi città – Baghdad , Mosul , Bassora e Kirkuk, dove si trovano le sedi episcopali.
Luogo di residenza compatta dei cristiani prima dello scoppio delle ostilità era il Kurdistan. Tuttavia, nel corso degli ultimi dieci anni circa l’80 % dei cristiani sono fuggiti da questa provincia irachena. A Baghdad e Bassora sono rimasti pochi cristiani, ed essi sono costantemente vittime di atti di terrorismo.
Attualmente, il numero totale della popolazione cristiana in Iraq , secondo varie stime, oscilla tra i 150 e i 250 mila. L’ esodo di massa dei cristiani dal paese continua ancora.