Il Patriarca Kirill a Karyes
Al suo arrivo al Monte Athos il 4 giugno, il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill è andato al centro amministrativo della santa Montagna nella cittadina di Karyes, dove il Primate della Chiesa russa è stato accolto dal suono delle campane.
Sua Santità ha tenuto un servizio di preghiera nella Cattedrale centrale del Monte Athos. Nella chiesa era presente il Protoepistat, o Protos (Presidente di turno) della Santa Epistasia (comitato esecutivo di quattro membri) del governo del Monte Athos, lo staretz Maksim Ivirit, i membri della Santa Kinotita (Assemblea dei rappresentanti di tutti i monasteri), e altri monaci dell’Athos.
Tra i fedeli presenti al servizio, i membri della delegazione ufficiale della Chiesa ortodossa russa, il rappresentante del Patriarca ecumenico sul Monte Athos, metropolita Apostol di Mileto, il presidente del Dipartimento sinodale per i monasteri e la vita monastica del Patriarcato di Mosca, vicario della Laura della Santa Trinità di San Sergio, arcivescovo Feognost di Sergiev Posad, e l’archimandrita Ilija (Nozdrin). Nella Cattedrale c’erano il governatore del Monte Athos Aristos Kazmiroglu, il rappresentante plenipotenziario del Presidente della Federazione Russa nel Distretto Federale Centrale A.D. Beglov, il presidente della Duma di Stato della Federazione Russa per gli affari della CIS e i rapporti con i connazionali all’estero L.E. Slutsky.
Al termine del servizio, il Protoepistat del Monte Athos, lo staretz Maksim Ivirit, ha rivolto parole di benvenuto al Primate della Chiesa ortodossa russa. «Vostra Santità, da tempi remoti forti legami storici e spirituali collegano il Sacro Monte con il Vostro Paese, – ha detto. – La Patrona dell’Athos, la Santissima Madre di Dio della Sacra Montagna, in tutte le epoche ha rivolto la Sua protezione sul Monte Athos e sui monaci russi, molti dei quali hanno lasciato segni indelebili della loro santità».
Il Protepistat ha espresso fiducia che la visita di Sua Santità il Patriarca Kirill «contribuirà a rafforzare ulteriormente i legami tra tutti i centri spirituali della Santa Chiesa di Cristo, e soprattutto Vi chiediamo di pregare nelle Vostre preghiere personali per i nostri padri che lavorano strenuamente a motivo del loro stato monastico».
Successivamente, il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ si è rivolto alle persone presenti in Cattedrale: «Vostra Eminenza! Reverendo Protepistat e rappresentanti dei monasteri del Monte Athos! Carissimi padri e fratelli nel Signore! Cristo è risorto!
Vorrei ringraziare la Beata Vergine Maria, Madre Superiora della Montagna Sacra, per il fatto che mi ha permesso di visitare con i miei compagni la Sua terra.
Ho la piacevole opportunità di testimoniare di fronte ai vostri volti sul Monte Athos l’amore e il rispetto del Santo Sinodo, dei vescovi, del clero, dei religiosi e dei laici della Chiesa ortodossa russa.
La Sacra Montagna, come luogo di ascesi spirituale dei suoi abitanti, da sempre ha attratto gli ortodossi di tutto il mondo, che vi giungono in pellegrinaggio. La prova del vero amore del nostro popolo per i luoghi sacri del Monte Athos è l’immagine miracolosa della Beata Vergine Maria, che è apparsa su questi lidi ed è profondamente venerata in tutta la Russia. In molte chiese e monasteri sono custodite copie delle icone della Madre di Dio di Iviron, di «Colei che è pronta ad ascoltare»,delle «Tre Mani», «Axion estin», «Akathistos», e i figli della Chiesa russa, nei momenti di gioia o di dolore, offrono le loro preghiere dinanzi a queste immagini.
Molto può essere detto circa i legami storici tra la Russia e il Monte Athos. Come fonte di copiosa grazia, i figli della nostra Chiesa hanno fatto ricorso alla Sacra Montagna per rinnovare la loro forza, per prendere esempio dalle norme e dai regolamenti monastici, per essere educati alla vita spirituale.
Il monachesimo russo è stato benedetto dal Santo Monte Athos. Il padre dei nostri monaci, il Venerabile Antonio delle Grotte di Kiev, divenne monaco in un monastero locale e con la benedizione dell’igumeno tornò a Kiev, dove fondò una comunità monastica che viveva secondo gli statuti del Monte Athos. Le cronache riportano la sua esortazione agli abitanti della Lavra delel Grotte di Kiev, «Dio vi ha chiamato con la benedizione della Santa Montagna, dove ho preso i voti. Possa essere una benedizione per noi, in primo luogo di Dio e in secondo luogo della Sacra Montagna».
Le parole di sant’ Antonio si sono dimostrate profetiche: gli ulteriori rapporti tra il monachesimo russo e il Monte Athos sono stati stretti e reciprocamente vantaggiosi. La storia ha registrato i nomi di una serie di ben noti devoti russi che hanno ricevuto la grazia dell’esperienza della vita spirituale nei monasteri del Monte Athos, e poi hanno continuato il loro servizio in patria. Molti famosi monasteri e tradizioni monastiche in Russia sono nati e si sono sviluppati ad immagine e sull’esempio del monachesimo della Sacra Monatgna. San Sergio Obnorsky, studente e collaboratore di san Sergio di Radonež, il monaco Arsenij Konevsky, che fondò il monastero sull’isola del lago di Ladoga, il monaco Nil di Sora, che ha creato la scuola dei monaci non possessori, il venerabile PaisiojVelichkovskiy, ispiratore dei famosi staretz russi e molti altri santi monaci, hanno iniziato la vita monastica sotto la guida di maestri spirituali della Sacra Montagna.
I popoli della Rus’ sono sempre stati attratti dai benefici spirituali della Sacra Montagna, ma hanno anche investito in questo prezioso tesoro. Molti dei nostri connazionali, spinti dal desiderio di legarsi al Vangelo di nostro Signore, hanno lasciato le loro case e i loro cari, diventando monaci del monastero russo di san Panteleimon, degli eremi di sant’Andrea e sant’Elia, di altri monasteri, eremi e celle sul Monte Athos. Da tutte le parti del nostro Paese sono stati inviati ai monasteri dell’Athos ricchi contributi e doni, che ancora oggi adornano le chiese dei monasteri.
È positivo che nel tempo non sia diminuito il legame spirituale dei Paesi della Rus’ storica con la Sacra Montagna. Sono lieto di vedere un numero sempre maggiore di pellegrini in visita a questo luogo santo. Nella Chiesa russa sono stati pubblicati diversi libri sul Monte Athos, c’è un crescente interesse per la storia della Santa Montagna, per i valori spirituali dei suoi monasteri, per la vita liturgica, favorita anche dalle attività della rappresentanza ufficiale dell’Athos a Mosca e Kiev.
Dopo la caduta del Governo ateo, il popolo russo ha avuto nuove opportunità di proclamare Cristo Salvatore. Gli anni Novanta e l’inizio del Duemila sono stati caratterizzati da cambiamenti molto profondi nella vita del nostro popolo. Sono state aperte migliaia di nuove chiese e centinaia di monasteri. Ma la cosa più importante è la rinascita spirituale, basata sulla tradizione della pietà, che è stata conservata nella memoria genetica del nostro popolo, che neanche la persecuzione più terribile è stata in grado di distruggere.
Non appena si è presentata la prima occasione, il nostro popolo è corso al Monte Athos. Coloro che ieri si dichiaravano non credenti, quando sono venuti a contatto con la Santa Montagna, hanno accolto il dono della fede e lo hanno trasmesso ad altri.
Vi ho raccontato la straordinaria storia dei rapporti della Santa Montagna con la Russia. Dal passato, sappiamo che esiste una meravigliosa comunione spirituale tra la Russia e il Monte Athos, e oggi siamo testimoni della grazia di questa comunione.
Vorrei ringraziare tutti voi, cari padri, per l’aiuto nella rinascita, nella resurrezione della Santa Rus’. Vi chiedo soprattutto di pregare per la nostra Patria, per la nostra Chiesa. Nuove sfide e tentazioni cercano invano di scuotere la fede del nostro popolo. Oggi, forze enormi stanno lavorando per distruggere il cristianesimo nella Santa Rus’. E sapete che questa battaglia è invisibile. Quindi vi prego di ricordare sempre la Santa Rus’ e la Chiesa russa nelle vostre preghiere.
La Chiesa russa estende la sua cura pastorale nella moderna Federazione Russa, in Ucraina, Bielorussia e in altri Paesi. E lo stato dell’Ortodossia in queste immense distese è di grande importanza per l’Ortodossia in tutto il mondo.
Sono profondamente convinto che abbiamo le stesse opinioni sulle questioni più importanti della storia e del presente, sulle nostre speranze per un futuro migliore. Possa il Signore conservare i legami spirituali tra la Russia e il Santo Monte Athos per il bene dell’Ortodossia universale, per il futuro dell’Ortodossia in tutti i popoli ortodossi. Vi portiamo il nostro amore e la nostra stima. Esprimo la mia gioia di essere qui per pregare insieme a voi in questo tempio storico.
Che la Protezione della Regina del Cielo, dinanzi alla cui icona nel 980 nella Cattedrale di Karyes venne pronunciato per la prima volta l’inno «E’ veramente giusto», protegga la Chiesa ortodossa e i fedeli.
Cristo è risorto!»
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