Riunione con i membri del Santo Sinodo greco
Il 3 giugno 2013 Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill ha visitato ad Atene la residenza del Santo Sinodo della Chiesa ortodossa di Grecia e ha condotto un servizio di preghiera presso il monastero di Petraki.
Alle porte del monastero, il Primate della Chiesa ortodossa russa è stato accolto dall’igumeno del monastero, vescovo Iakobos di Thavmakos, dal vescovo Prokopios di Christianopoulis e dalla comunità monastica.
Nel tempio hanno pregato i membri della delegazione ufficiale della Chiesa ortodossa russa: il presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca, metropolita Hilarion di Volokolamsk, il capo della Segreteria amministrativa del Patriarcato di Mosca, vescovo Sergij di Solnechnogorsk, il presidente del Dipartimento sinodale per l’informazione V.R. Legojda, il vicepresidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne, arciprete Nikolaj Balashov, il segretario per le relazioni interortodosse dello stesso Dipartimento, arciprete Igor Yakymchuk, l’assistente del presidente del Dipartimento, arcidiacono Vladimir Nazarkin, il capo della segreteria personale di Sua Santità il Patriarca M.G. Kuksov.
Al termine della preghiera l’igumeno del monastero, vescovo Iakobos, ha rivolto alcune parole di benvenuto e ha regalato a Sua Santità un bastone pastorale.
Rivolgendosi ai presenti, il Patriarca Kirill ha detto:
«Vostra Eccellenza, venerabile vescovo Iakobos! Cari padri, fratelli e sorelle!
Rivolgo a voi un caloroso saluto in questo luogo storico. Il Sinodo, la massima autorità ecclesiastica della Chiesa ortodossa di Grecia, è strettamente legato all’antica arcidiocesi di Atene. Nella Chiesa non ci possono essere questioni meramente amministrative, come accade nel mondo. Anche se svolgiamo atti amministrativi nella Chiesa, essi, tuttavia, sono rivolti alla salvezza delle persone, del nostro gregge. Per questo motivo l’amministrazione della Chiesa è inseparabile dalla vita mistica e spirituale.
Tutte le decisioni che prendiamo devono essere prese in preghiera e i leader della Chiesa non dovrebbero mai trasformarsi in burocrati. I nostri padri hanno capito questo e hanno stabilito una tradizione secondo la quale la maggior parte delle posizioni amministrative nella Chiesa sono occupate da monaci. Questo consente una connessione più profonda degli atti amministrativi, compiuti nella Chiesa, con il lavoro spirituale del monaco, con i suoi sforzi interiori. Queste forze spirituali sostengono coloro che prendono decisioni importanti e responsabili della Chiesa. È importante che il Sinodo sia qui, in questo luogo, e che i fratelli del monastero siano coinvolti attivamente nei lavori del Sinodo, ricoprendo incarichi importanti.
Vorrei ringraziarvi di cuore per la vostra calorosa accoglienza e per il fatto che in questo antico tempio sono iniziati i miei contatti con i membri del Santo Sinodo».
In ricordo di preghiera, il Primate della Chiesa ortodossa russa ha fatto dono all’igumeno del monastero di Petraki di un’icona del Salvatore.
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