Il 6 aprile 2013 il metropolita Hilarion di Volokolamsk, presidente del Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca e Rettore della scuola di dottorato e alti studi teologici dei santi Cirillo e Metodio, ha incontrato una delegazione dell’Università di Uppsala (Svezia). L’incontro si è tenuto nella casa parrocchiale della chiesa in onore dell’icona della Madre di Dio «Gioia di tutti i sofferenti» sulla via Bolshaya Ordynka.

La delegazione dell’Università di Uppsala comprendeva il vicerettore della Facoltà di Scienze umane e sociali, professor Margaret Falgren, il professor Sven-Erik Brot, il professor Carl-Henric Grönholm e il professor Elena Namli, del Centro per gli studi russi ed eurasiatici. Alla riunione hanno partecipato anche il vicerettore della Scuola di dottorato, arciprete Vladimir Shmaliy, e l’assistente del rettore per la cooperazione internazionale, ierodiacono Ioann (Kopeikin).

Le parti hanno discusso le prospettive di collaborazione in ambito accademico, della ricerca e dell’istruzione tra la Scuola di dottorato e il Dipartimento di Scienze Umane e Sociali dell’Università di Uppsala.

Alla vigilia dell’incontro con il metropolita Hilarion, la delegazione ha preso parte al seminario «Etica sociale e Tradizione Ortodossa Russa», organizzato dal Settore di Etica dell’Istituto di Filosofia dell’Accademia Russa delle Scienze, dalla Scuola di dottorato e alti studi teologici dei santi Cirillo e Metodio, e dalla Facoltà di Teologia dell’Università di Uppsala.

Il 4 aprile il professor Sven-Erik Brot ha tenuto una conferenza presso la Scuola di dottorato e alti studi teologici dei Santi Cirillo e Metodio sul tema: «Ricerca ecclesiologica di una Chiesa particolare in prospettiva teantropica».

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L’Università di Uppsala è la più antica università pubblica in Svezia e Scandinavia, esiste dal 1477. All’Università sono associati i nomi di studiosi come Carlo Linneo, Anders Celsius, Anders Angstrom, Adam Aftselius, Per Aftselius, Svante Arrhenius. La biblioteca dell’Università Carolina Rediviva ha circa 275.000 volumi, senza contare i piccoli libri e gli opuscoli, e 12.000 manoscritti, tra i quali il Codex Argenteus, la traduzione del Nuovo Testamento che fece il vescovo Wulfila nel VI secolo in lingua gotica.